Sentiamo spesso parlare di brand. È un termine con cui si ha una certa familiarità.
Però che cos’è?
Per Philip Kotler e Gary Armstrong è “la risorsa più durevole dell’impresa, che vive più a lungo dei singoli prodotti e delle strutture”. Mica male.
Insomma, non è un logo, uno slogan o la reputazione di un’azienda.
O perlomeno… non semplicemente. Diciamo piuttosto che è tutto ciò. E tanto altro ancora.
Ecco perché risulta davvero fondamentale costruire una brand strategy efficace.
Per far crescere il valore del nostro marchio sul mercato e distinguerci dalla concorrenza.
Vediamo come funziona.
Qualunque sciocco può inventare un business, ma ci vogliono genio, fede e perseveranza per creare un brand.
David Ogilvy
In pochi punti:
Che cos’è la brand strategy
Per quale motivo se si pensa ad una azienda di mobili low cost viene subito in mente IKEA?
Certo. Perché offre un ottimo rapporto qualità-prezzo. Ma non è solo questo.
È una di quelle aziende che ha saputo creare un vero brand.
Mantenerlo nel tempo e potenziarlo fino a farlo diventare iconico. Praticamente insostituibile.
Come ci è riuscito? Anche e soprattutto con una buona brand strategy.
Cioè realizzando un:
piano dettagliato per sviluppare e commercializzare con successo un marchio.
Cambridge Dictionary
Come fare brand strategy
Perfetto. Abbiamo restituito la definizione di brand strategy. Ma in pratica?
Cosa dobbiamo fare per promuovere il nostro marchio?
Naturalmente si tratta di un lavoro a più step.
La prima fase è di indagine. Occorre studiare la situazione di partenza. Cerca di dare una risposta valida alle seguenti domande:
- Qual è l’essenza del tuo marchio?
Individua valori, mission e obiettivi del brand. Ma anche la sua storia e il cosiddetto tone of voice, lo stile usato per la comunicazione. - Chi sono i potenziali clienti?
In questa fase è centrale identificare il proprio target, che può essere specialistico (aiutiamoci pure con la costruzione delle buyer personas) o generalista. - Qual è il contesto di riferimento e i principali competitors?
Con un’analisi di mercato e ricerche di vario tipo possiamo capire come muoverci. Quali strategie di marketing adottare .
Una precisazione… ricordiamo che gli obiettivi devono essere essere oggettivi, concreti e misurabili.
Non è previsto nessuno strappo alla regola.
Approssimazione e business non vanno d’accordo.
#1 Crea la tua brand identity
Bene. È ora di passare alla parte più “costruttiva” della nostra brand strategy.
Partiamo dalle basi. Cioè dall’identità del marchio che – in quanto tale – deve essere solido, memorabile e riconoscibile.
Come si procede?
Ci sono vari aspetti da considerare. Ad esempio naming, logo e payoff.
Ovviamente vale sempre il principio di coerenza. Ogni elemento costituisce un pezzo insostituibile dell’intero puzzle che – per metafora – rappresenta la nostra azienda. Ma, soprattutto, l’immagine che vogliamo restituirne ai consumatori.
Come si crea una brand identity che funziona? Scoprilo leggendo la nostra guida!
#2 Sviluppa strategie di marketing adeguate
OK. Siamo pronti per lanciare il nostro marchio. Perché brand strategy vuol dire anche questo.
Però mettiamo le mani avanti. Negli ultimi vent’anni le cose sono davvero cambiate. In maniera drastica.
Quindi, per stare al passo coi tempi e avere chance reali di affermarci sul mercato, dobbiamo abbracciare ogni proposta disponibile.
Insomma, le piattaforme di comunicazione tradizionali (come TV, radio e giornali) non bastano più.
Il mondo digitale ha ormai spalancato le sue porte. Entriamoci dentro.
Attraverso attività fondamentali, per chi ha un’azienda da promuovere, come il social media marketing, l’advertising online e l’email marketing.
La presentazione coerente del marchio su tutte le piattaforme aumenta le entrate fino al 23%.
Forbes
P.S.
Oggi è davvero importante avere anche un sito web sui cui pubblicare contenuti originali e SEO friendly. Ci permette di conquistare maggiore visibilità e utenti qualificati.
Già predisposti alla conversione.
#3 Misura l’efficacia del tuo branding
Sappiamo tutti che le campagne marketing vanno monitorate con attenzione.
Ci serve per capire come stanno andando. Nel caso, anche per intervenire sulla strategia attuata e aggiustare il budget.
Perfetto. Con le operazioni pianificate dal nostro brand strategy bisogna comportarsi allo stesso modo. Senza eccezioni.
Affidiamoci, dunque, ad un’agenzia specializzata per la redazione di un brand audit valido.
Esempi brand strategy
Per avere un’idea di cosa significhi fare brand strategy è sufficiente guardarsi intorno.
Pensiamo ai grandi marchi o ai nomi di multinazionali che tutti conoscono.
La popolarità non è frutto del caso. Della fortuna. Ma di lavoro, impegno ed esperienza.
In poco più di un quarto di secolo Amazon è diventato il marketplace più utilizzato al mondo.
Come? Sicuramente – almeno in parte – grazie all’ottimo servizio clienti e alle consegne immediate.
Ma possiamo citare anche Tesla – società di riferimento per il settore delle auto elettriche -, le sempre presenti Coca Cola, Nike, Adidas… e così via.
Quali sono i vantaggi
Che sia chiaro.
Se vuoi costruire un marchio forte non puoi fare a meno di una brand strategy.
Considerala come una specie di guida al successo. Da seguire, passo dopo passo, per raggiungere i tuoi obiettivi.
Come prova ulteriore di quanto affermato proviamo a riassumerne i principali vantaggi.
Una buona strategia del marchio:
- aiuta ad identificare punti deboli e di forza del proprio brand;
- aumenta la fidelizzazione dei clienti (che potrebbero diventare brand ambassador);
- incrementa le quote di mercato.
E non è finita mica qui.
I risultati di una buona brand strategy si riflettono anche sui propri dipendenti.
Migliora le loro performance e il grado di soddisfazione mostrato all’azienda.
Difficilmente se ne andranno. Specie se hanno uno stipendio di tutto rispetto.
Qualche suggerimento extra
Prima di avviarci alla conclusione di questo viaggio ci teniamo a dare un paio di consigli in più.
Da utilizzare per una brand strategy ancora più efficace.
- Parla al tuo pubblico con trasparenza
Le persone sono alla continua ricerca di qualcuno di cui fidarsi. Specialmente quando hanno a che fare con la pubblicità. Non deluderle con menzogne o messaggi ambigui, che non corrispondono all’identità dell’azienda. - Punta sull’originalità
A volte è giusto prendere spunto dai grandi marchi, ma evitiamo di copiare. Si fa colpo con le novità. Non con l’imitazione. - Sii flessibile
Quella del marketing è una realtà in evoluzione. Ecco perché occorre aggiornarsi. Stare sul pezzo. Regola numero uno (valida anche nella vita): mai sedersi sugli allori.
I clienti si fidano del tuo marchio quando le loro esperienze soddisfano o superano costantemente le loro aspettative.
Marty Neumeier
Conclusioni
Insomma… non possiamo decidere di puntare o meno sulla brand strategy.
Quando si ha un’attività è praticamente obbligatorio stabilire un programma che ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi. A medio e lungo termine.
Cosa ne pensi? Hai trovato l’argomento utile? Ottimo.
Perché non mancano i materiali di approfondimento. Come il volume Branding. Brand Identity, Brand Strategy & Brand Development di K.L. Hammond o contenuti online come il video proposto da Oberlo.
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