Spesso si crea confusione tra ciò che sono le email transazionali e l’email marketing. In questa guida chiariremo ogni tuo dubbio in merito, indirizzandoti verso scelte e soluzioni migliori.
Da anni ormai si parla di email marketing come una risorsa per le aziende e per brand di un certo calibro. Non si può di certo affermare il contrario ma, se non conosciuta a fondo, questa strategia può anche rivelarsi un tasto dolente.
Uno degli errori più frequenti è quello di confondere le email transazionali con l’email marketing rischiando di andare letteralmente fuori strada.
Proprio per questo, abbiamo pensato di creare questa guida utile e necessaria per schiarirti le idee. Una volta entrato nel vivo e aver appreso tutte le nozioni, saprai dare un nome ai tuoi progetti. Risultato? Prenderai quota e nessuno ti fermerà. Are you ready?
Email transazionale definizione
Cos’è una transactional email? Come ci dice lo stesso termine ci si riferisce ad una transazione ossia ad un’operazione innestata a seguito dell’azione di un utente. Potremmo definirle email con stampo informativo e non commerciale che nascono con l’obiettivo di “confermare” l’azione svolta per un determinato servizio.
La conferma di un’iscrizione al sito web, di un acquisto di un determinato prodotto o di un ordine andato a buon fine: tutto questo fa parte delle email transazionali. Nonostante si stia parlando di email automatizzate (appunto inviate automaticamente) devi sapere che fare marketing transazionale può essere davvero una carta vincente per la tua azienda.
Spesso questo aspetto è trascurato in quanto si pensa che puntare sulle newsletter promozionali (di cui ti parleremo tra poco) sia il solo modo per convertire e fare soldi. Ma non è cosi.
Le email transazionali hanno tassi di apertura altissimi proprio perché non sono a carattere promozionale e dunque “invasive”. Se indirettamente vuoi portare l’utente a compiere un’ulteriore azione puoi farlo tranquillamente e il risultato sarà mille volte maggiore di una newsletter. Te lo possiamo garantire!
Come farlo? E va bene, oggi siamo proprio in vena di consigli. Se nella tua email di conferma dell’ acquisto di un prodotto x (per esempio una camicia) inserisci il link ad un altro articolo pertinente (la gonna su cui abbinarla) il gioco sarà fatto. Anzi vogliamo svelarti una piccola chicca: sarebbe davvero interessante e producente farlo proprio nella welcome email (l’email di benvenuto) per applicare sin da subito la tua strategia.
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Newsletter email marketing
A differenza delle email transazionali, l’email marketing si basa sull’invio di newsletter a fine promozionale e non, di un prodotto o un servizio. Generalmente la newsletter si identifica per la presenza di più messaggi e “call to action” all’interno di uno stesso contenuto con lo scopo di accattivare l’utente e fidelizzarlo.
Le newsletter email marketing permettono dunque ad un’azienda di rimanere in contatto con il potenziale cliente ed offrigli periodicamente la possibilità di ricordare il brand di riferimento. La potremo definire una sorta di “giornale periodico” che attraverso coupon, regali, inviti o informazioni tiene stretta a se il suo fedele destinatario.
A questo punto potremmo raggruppare in tre punti i principali obiettivi di una newsletter email marketing:
- fare in modo che l’utente si ricordi di te (detto in termini tecnici branding);
- mantenere viva la comunicazione tra te e il tuo cliente (senza essere troppo invadente);
- aggiornalo costantemente su sconti, promozioni (per indurlo all’acquisto).
Una piccola parentesi. Attenzione a non confondere l’email marketing con il direct email marketing che invece si focalizza su una sola offerta e con una strategia più mirata..
Ora che ti abbiamo parlato delle differenze tra l’email marketing e le email transazionali sarai capace di decidere tu stesso su quale progetto basare il tuo business plan. Grazie a questa guida riuscirai a prendere la decisione migliore e a lanciare il tuo progetto senza se e senza ma, ma soprattutto con più consapevolezza.
Ovviamente ricorda che nulla ti vieta di optare per entrambe le soluzioni, il segreto è ovviamente saperlo fare bene. Tu hai qualcosa da consigliarci? Hai mai applicato queste strategie? Come te la sei cavata? Se ti va di dirci la tua opinione lasciaci un commento.