Chi non ha una casella di posta elettronica? E chi – in questa parte di mondo super-tecnologico e digitale – non ha mai aperto o scritto una email?
Le risposte sono piuttosto ovvie.
Diciamo pure che sono operazioni ormai entrate nella vita quotidiana.
Ma forse non tutti sanno che cos’è un email header. Pur avendolo sotto gli occhi e nonostante si tratti di un elemento fondamentale dell’email marketing.
La premessa è importante.
Cosa aspetti? Continua la lettura per scoprire i segreti dell’email header.
E ricorda di prendere carta e penna (o tablet) per gli appunti!
In pochi punti:
Che cos’è l’email header
Andiamo dritti al punto della questione senza perderci in inutili convenevoli.
L’email header non è altro che l’intestazione di una email.
Mostra informazioni standard come:
- indirizzo del mittente;
- indirizzo del destinatario;
- eventuali destinatari in CC (copia per conoscenza);
- oggetto;
- data di invio.
Ma non è finita qui. Include anche informazioni più precise. O per meglio dire… tecniche, specialistiche. In quanto relative alla “storia” della mail in Rete. Cosa le accade dal momento dell’invio alla ricezione del server destinatario.
L’email header è un codice snippet inserito in una mail HTMLHTML è l'acronimo di Hyper Text Markup Language, in italiano Linguaggio di Contrassegno per Ipertesti. Non si tratta di un linguaggio di programmazione, ma di un sistema che permette di..., che contiene informazioni sul mittente, il destinatario, il percorso dell’email per arrivare alla posta in arrivo e diversi dettagli di autenticazione.
https://sendpulse.com/support/glossary/email-heade
Dove si trova
Precisiamo. L’email header – nella sua forma completa – non è immediatamente visibile. Va aperto. E il procedimento varia in base al client di posta elettronica impiegato.
In linea di massima, basta andare sulla mail interessata. E poi:
- cliccare il tasto destro del mouse oppure sull’icona con i tre puntini o su opzioni del tipo ALTRE AZIONI/VISTA;
- selezionare la dicitura “mostra intestazione completa” o qualcosa di simile come “mostra intestazione originale”, “visualizza messaggio in formato raw” oppure “sorgente del messaggio”;
- visualizzare l’email header (la lettura è rigorosamente dal basso verso l’alto).
P.S.
Tutto quello che si trova dopo il primo spazio bianco, cioè dopo il primo ampio interlinea, è il cosiddetto body. Il corpo di testo.
Quali sono gli elementi di un email header
Quindi? Quali sono queste informazioni nascoste? Importantissime sia per i marketers che per l’utente stesso?
Citiamo le principali.
- Percorso di ritorno/Return Path = è l’indirizzo di posta elettronica a cui tornano eventuali errori di recapito messaggio.
- Messaggio ID = è costituito da una serie alfanumerica seguita dal nome del dominio. Attenzione. Si tratta di un dato che può essere manipolato dagli hacker più esperti e – quindi – non sempre attendibile.
- Received/Ricevuto = indica tutti i server attraversati dalla mail prima di arrivare al destinatario. L’elenco è a cronologia inversa. Significa che il server di posta in uscita è mostrato per ultimo.
- Content-type = specifica codice e tipologia del contenuto. Solo testo o misto (HTML con immagini, link, eccetera).
- Firma DKIM/DKIM Signature = conferma l’autenticità del mittente.
- X-Priority = segnala il livello di priorità del messaggio (da 1 a 3).
- MIME Version = ovvero Multipurpose Internet Mail Extension. È uno standard di Internet che permette di inviare/ricevere vari tipi di file come video, immagini e audio.
- X-Spam Status = naturalmente indica se si tratta di spam.
Perché è importante
Chi si occupa di email marketing sa bene che uno dei principali problemi da affrontare è la cosiddetta DELIVERABILITY. Cioè la consegna delle email.
Spesso – infatti – non raggiungono gli utenti perché bloccate dai filtri antispam e classificate come tali.
Quindi? Come si può correre ai ripari?
Beh, ad esempio, controllando i propri email header. Non manualmente, ma tramite software di monitoraggio appositi come quello proposto da MX ToolBox.
Il suo utilizzo è davvero intuitivo. Basta fare copia/incolla dell’intestazione nella box dedicata e avviare l’analisi.
Pochi secondi e il gioco è fatto.
Esempi di email header
Ormai dovresti averlo capito. Ne trovi quanti ne vuoi nella tua casella di posta elettronica. Per consultarli è sufficiente seguire le istruzioni date.
Altrimenti… dai un’occhiata a Mail Header.
Ti stai chiedendo di cosa si tratta? Che cos’è?
Un altro (validissimo) strumento di diagnostica intestazioni.
Ma non solo. Cliccando sul link indicato è possibile visualizzare vari esempi utili di header email.
I vantaggi di un email header
Abbiamo appena detto che la verifica degli email header serve anche a tenere sotto controllo i tassi di consegna delle mail.
Ma dobbiamo considerare altri notevoli vantaggi.
Una corretta intestazione o la sua semplice verifica permette – infatti – di:
- aumentare le aperture;
- incentivare click e conversioni degli utenti;
- individuare eventuali ritardi di consegna;
- prevenire i tentativi di phishing e spoofing.
Ti sembra poco?! Crediamo proprio di no. Insomma, vale la pena impegnarsi.
Come scrivere un email header
In realtà, la maggior parte dei campi di un email header vengono compilati dal server o dal provider di posta elettronica in uso. In maniera del tutto automatica.
Ma è possibile intervenire con delle personalizzazioni utili.
Qual è l’obiettivo? Incrementare le consegne delle proprie campagne email/newsletter e scongiurare le tanto temute segnalazioni di spam.
Fra gli elementi modificabili abbiamo sicuramente:
- il nome del mittente = deve identificare il tuo marchio/azienda;
- l’indirizzo di risposta = assicurati che sia sempre valido e funzionante.
In genere rimangono invariati ad ogni campagna.
Dunque, pensiamoci bene prima di decidere cosa scrivere.
Un ultimo consiglio utile
Ci avviamo alla conclusione di questo viaggio con una raccomandazione.
Monitora sempre gli header nelle mail o affidati a professionisti del settore che ti aiutino a farlo.
Non abbiamo mica dedicato un articolo intero a questo argomento così… perché ci piace perdere tempo.
Tutt’altro. Bisogna ribadirlo.
Le intestazioni sono elementi che non vanno assolutamente trascurati. MAI. Per tutte le motivazioni indicate. Possono risultare davvero decisive per il successo delle tue campagne di email marketing.
Quindi non pecchiamo di pigrizia. A volte può costare cara!
Conclusioni
Ti abbiamo convinto ad investire sulle intestazioni delle tue email?
Che dire? Ci auguriamo di sì. D’altronde noi ce l’abbiamo messa tutta. Ma sei hai ancora qualche dubbio da sciogliere o domande che riguardano gli email header... non esitare e contattaci subito.
Saremo più che felici di dare un contributo alla causa.
E per rimanere sempre aggiornati sul mondo dell’email marketing: continua a seguire la sezione News and Tips di Mailsenpai.
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