A chi sono destinati i tuoi prodotti? Che età hanno i tuoi clienti? Quali sono le loro abitudini di consumo? Chiunque venda prodotti o servizi deve fare i conti con queste domande. In altre parole, deve conoscere il proprio target. Il targeting marketing ha proprio questo obiettivo.
Probabilmente hai sentito parlare di target, ma sai come individuarlo? Se ancora non conosci i processi della targetizzazione questo articolo fa al caso tuo. Prosegui nella lettura per scoprire i segreti del targeting marketing e come farlo con successo!
In pochi punti:
Cosa vuol dire targeting
Prima di concentrarci sulle caratteristiche del targeting marketing, dobbiamo capire cosa vuol dire targeting. Il termine deriva dall’inglese “to target“, che significa puntare, prendere di mira. Il target è dunque il bersaglio, l’obiettivo.
Il termine targeting indica il processo di individuazione degli obiettivi. In questo caso con obiettivi non si intende ciò che si vuole raggiungere con la propria attività, ma chi. Si tratta dunque del processo tramite il quale si individuano i propri potenziali clienti. Le persone a cui indirizzare la propria comunicazione.
Cos’è il targeting marketing e a cosa serve
Partendo dalla definizione di targeting, non è difficile capire cos’è il targeting marketing. Il targeting marketing è infatti la strategia che consente di individuare, in un insieme eterogeneo di persone, uno specifico gruppo d’interesse.
Grazie al targeting marketing, dunque, il brand identifica un preciso segmento di consumatori. Questo diventa il suo mercato target, vale a dire la fetta di mercato di riferimento. Sarà a queste persone che il brand si dedicherà, poiché queste più di tutte le altre possono apprezzare i suoi prodotti.
Perché è importante
Parlare a tutti è come non parlare a nessuno. Questa è una regola fondamentale nel marketing. Un singolo prodotto non può infatti rispondere alle esigenze dell’intera popolazione. Come potrebbe? Un adolescente cerca esperienze diverse da un uomo adulto. E anche all’interno della stessa categoria i bisogni cambiano.
È vero, ci sono dei prodotti che potremmo definire universali. Basti pensare alla Coca-Cola. Ad un’analisi approfondita, tuttavia, anche questo genere di prodotti si rivolge ad un target specifico. E non potrebbe essere altrimenti.
Il targeting serve infatti a definire una nicchia di mercato, individuando i propri interlocutori. Questo consente non solo di poter indirizzare la propria strategia comunicativa verso un preciso obiettivo. Ma anche, a ben vedere, di risparmiare budget. Perché infatti tentare di raggiungere persone che non sono interessate ai nostri prodotti? Una perdita di soldi e tempo.
Come funziona il targeting marketing
Il targeting nel marketing è un passaggio fondamentale. Non va dunque sottovalutato. In altre parole, il proprio target di riferimento non deve essere scelto per intuizione o, peggio, simpatia. Al contrario, la scelta va fatta tenendo conto degli obiettivi che il brand intende raggiungere.
In funzione di tali obiettivi, delle caratteristiche del brand e del mercato in cui opera, si definiscono le coordinate del target. Il mercato di riferimento, in particolare, è un elemento cruciale per individuare il taget. Un’azienda che si rivolge ai consumatori finali (B2CB2c è l'acronimo dell'espressione inglese "business to consumer". Rappresenta, quindi, tutti i modelli di business che prevedono un rapporto diretto tra azienda e cliente. Sia nell'abito delle operazioni digitali che...), ad esempio, adotterà una strategia diversa da un’azienda che si rivolge ad altre aziende (B2B).
Non conosci la differenza tra le sigle B2B e B2C? Consulta la nostra guida per saperne di più!
Il targeting è un vero e proprio processo, che segue delle regole ben precise. Tale processo si colloca tra altre due fasi cruciali per il brand: segmentazione e posizionamento. Il posizionamento consiste, per dirla in breve, nel collocarsi nella mente dei consumatori. L’obiettivo è far sì che, quando pensano alla tua categoria di riferimento, pensino in automatico al tuo brand. Della segmentazione parliamo nel prossimo paragrafo.
Targetizzare non vuol dire segmentare
Il processo di targeting consente di individuare un segmento di mercato su cui concentrare la propria strategia. Perché ciò sia possibile, è necessario che la popolazione sia suddivisa in segmenti. Il processo alla base di questa suddivisione è detto segmentazione.
I due processi – segmentazione e targetizzazione – possono essere confusi. A ben vedere, però, rispondono a due esigenze diverse. E avvengono in momenti distinti. La fase di segmentazione, infatti, è una fase preliminare. Essa consente di suddividere la popolazione in sottogruppi. Come? In base a specifici criteri. I più utilizzati sono quattro.
- Caratteristiche geografiche: fanno riferimento all’area geografica in cui vive il pubblico. Non solo il paese, ma anche la città o persino il quartiere possono essere elementi di cui tener conto.
- Caratteristiche socio-demografiche: si considerano elementi quali età, sesso, reddito, titolo di studio.
- Caratteristiche psicografiche: corrispondono agli stili di vita, ai valori e agli obiettivi che si pongono le persone. In altre parole, le loro attitudini.
- Caratteristiche comportamentali: rientrano in questa categoria interessi, comportamenti, atteggiamenti nei confronti del prodotto.
Questi criteri possono essere utilizzati singolarmente o congiuntamente. La suddivisione in segmenti non è dunque universale. A seconda del criterio scelto, possono derivare segmenti più o meno ampi.
Esempi di targetizzazione
Una delle distinzioni più comuni è tra target di marketing e target di comunicazione. Il primo si riferisce alle persone a cui vogliamo vendere il prodotto, a cui dunque rivolgiamo le azioni di marketing. Il secondo corrisponde alle persone a cui è destinata la comunicazione sul prodotto.
Queste due tipologie di target spesso coincidono, ma non è sempre così. Pensa ad esempio ai prodotti per bambini. Sono pensati per i piccoli, ma sono i genitori ad avere il potere d’acquisto. In questo caso, il target di marketing sono i bambini, quello di comunicazione i loro genitori.
Gli esempi di targeting non si fermano qui. Il target di difesa è costituito da chi già utilizza i prodotti del brand. Il target di sviluppo, al contrario, comprende nuovi segmenti di mercato. Ancora, nella pubblicità online si distinguono website-based targeting e audience-based targeting. Nel primo caso si selezionano i siti web affini al target della campagna. Nel secondo caso, invece, si considerano le singole impression.
Strategie e consigli
Il processo di targeting è tutt’altro che semplice. Ma è al contempo cruciale. Individuare i giusti interlocutori, infatti, determina il successo o il fallimento delle strategie del brand. Per evitare di incorrere in errori, puoi far riferimento alle strategie che ti proponiamo di seguito.
- Analizza il tuo prodotto o servizio. Per prima cosa chiediti quali sono i vantaggi che offri. Perché le persone dovrebbero acquistare i tuoi prodotti? In altre parole, quale esigenza o bisogno soddisfano?
- Conosci il mercato di riferimento. Studia il mercato in cui operi, le strategie dei tuoi competitor, il target a cui si rivolgono. Potrai così trovare la tua nicchia.
- Scegli criteri chiari per definire il segmento target. Parti dalle caratteristiche geografiche e sociodemografiche. Poi, vai più nello specifico, ma senza esagerare. L’ideale è riferirsi ad un numero di potenziali clienti né troppo ampio né troppo ristretto.
- Valuta con obiettività il tuo target. Una volta definito il target, cerca di valutarlo con obiettività. È strategico per il tuo business? È facilmente raggiungibile a livello comunicativo? Sai fare una stima di quante persone compongono il segmento? Le risposte a queste domande ti aiuteranno a valutare il tuo lavoro.
- Costruisci una buyer persona. Rivolgersi a migliaia di persone può risultare complicato. Parlare ad una singola persona è invece più semplice. Una buyer persona è una sorta di cliente ideale, che possiede tutte le caratteristiche del target di riferimento. Puoi costruire un modello inserendo caratteristiche, tratti distintivi, touch point e molto altro. Questo ti aiuterà nella costruzione della tua strategia. In rete puoi trovare tanti diversi modelli, oppure puoi far riferimento a questo schema.
Pro e contro del targeting marketing
Abbiamo analizzato i motivi per cui il targeting è importante. Ora vogliamo elencare i vantaggi di questo processo. Per sottolineare ancora una volta come sia un passaggio cruciale nella costruzione di una strategia efficace.
- Maggiore accuratezza. Sapere a chi stai parlando fa sì che ti risulti più facile strutturare la tua comunicazione. Che sarà indirizzata specificamente alle persone in target.
- Risparmio di tempo e risorse. Anziché “sparare nel mucchio” sai a chi rivolgerti. Questo comporta un notevole risparmio in termini di tempo e budget investiti.
- Risultati migliori. Proporre i tuoi prodotti a persone che non sono interessate può essere frustrante. Può addirittura portarti a dubitare del tuo lavoro. A volte invece la soluzione è semplice: stai parlando con le persone sbagliate. Una volta trovato il giusto target, i risultati non si faranno attendere.
Sei curioso di scoprire gli svantaggi? In effetti, non ce ne sono. Anzi, l’unico svantaggio è non iniziare subito a cercare il target giusto per te. Rileggi i vantaggi: vuoi davvero rinunciarvi?
Conclusioni
Il ruolo del targeting marketing, già fondamentale, è destinato a crescere nei prossimi anni. Pensa infatti alla sempre maggiore precisione che si può ottenere con la rete. I dati a disposizione sugli utenti sono numerosi, e danno indicazioni sempre più precise sulle loro preferenze. Questo porta a pubblicità super accurate, quasi ad personam. Ne è un esempio il programmatic advertising.
Capire la tipologia di pubblico a cui è meglio rivolgersi, dunque, è estremamente importante. Già da oggi. E tu che aspetti? Segui i nostri consigli per trovare il tuo target ideale!
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