La posta elettronica nasce nel lontano 1971. Ma è ancora in perfetta forma.
Basta pensare che sono circa 300 miliardi le mail inviate ogni giorno. Qual è il numero degli utenti coinvolti? Oltre metà della popolazione mondiale. Sono cifre che fanno riflettere.
Ecco perché questa volta parleremo di newsletter a pagamento.
Si tratta di uno strumento assolutamente utile. Su cui vale la pena scommettere per ampliare le entrate della propria attività.
In modo semplice, economico e anche piuttosto veloce.
Trovi l’argomento di tuo interesse? Vorresti saperne di più?
Perfetto. Come al solito ci siamo noi ad aiutarti.
Dai un’occhiata! Cosa aspetti?
In pochi punti:
Andiamo per gradi. La newsletter è una sorta di aggiornamento informativo periodico, che viene inviato tramite email a contatti iscritti al servizio.
Ovviamente, la versione a pagamento lavora su utenti di nicchia. Cioè, con lettori paganti.
Quando guardi all’economia delle newsletter… Se riesci a trovare 10.000 persone che ti pagano $ 100 all’anno, guadagni $ 1 milione all’anno. Nessuno nei media te lo pagherà.
Casey Newton
Di solito l’abbonamento è su base mensile o annuale.
Tieni presente che l’elemento chiave di qualsiasi newsletter a pagamento è SICURAMENTE la qualità dei contenuti.
Insomma, nessuno di noi sborserebbe un centesimo per leggere articoli di scarso valore. Chi nega è bugiardo.
Quindi, prima di iniziare… conviene farsi un bell’esame di coscienza.
Tutto parte da una domanda fondamentale.
Siamo in grado di offrire contenuti unici? Per cui anche noi stessi accetteremmo di pagare?
Chiariamolo subito. Questo è un test a sbarramento e – in quanto tale – ci aspettiamo una sola risposta: SÌ.
Stai annuendo? Well done. Allora, mettiamoci all’opera.
- Scegli uno strumento di lavoro adeguato
Consigliamo Substack. Si tratta di una piattaforma specifica per la creazione di newsletter a pagamento. Attiva dal 2017, conta iscritti in continua crescita ed è facilissima da usare. Ma esistono alternative valide come Revue di Twitter o Buttondown. - Espandi la tua mailing list
Se vogliamo incrementare le entrate dobbiamo aumentare i lettori. Come? Ad esempio, rendendo il processo di iscrizione il più semplice possibile. E attenzione alle regole del nuovo GDPR sulla privacy dei dati personali. - Controlla i KPIKPI è l'acronimo di Key Performance Indicator. In italiano Indicatore Chiave di Prestazione. Il termine rappresenta l'insieme di tutte quelle metriche utilizzate per misurare le prestazioni di una determinata organizzazione,... (indicatori di performance)
Ricorda che dietro ogni indirizzo email si nasconde una persona in carne ed ossa.
Credi di scrivere contenuti accattivanti? Ricchi di nozioni utili? Magari gli utenti non sono d’accordo. Puoi rendertene conto monitorando i dati della tua newsletter. Soprattutto: percentuali di iscrizioni e cancellazioni al servizio. - Imposta il prezzo
Normalmente si va da un minimo di 2-3 euro mensili a un max di 15. La media è di circa 10 euro al mese. Come per le principali piattaforme di streaming online.
P.S. se si è ancora in fase start up o relativamente poco conosciuti nel settore… teniamoci bassi.
Infine, cura sempre la forma del testo. In particolare: grammatica, ortografia e tone of voice.
Best practice
Abbiamo spiegato quali i sono i passaggi obbligatori per una newsletter sostenibile. Capace di monetizzare.
Però non finisce qui.
Vogliamo essere sicuri di fare un lavoro coi fiocchi? Ecco qualche suggerimento da mettere in pratica. Senza esitazioni.
- Se sei ancora in fase beginning comincia con un servizio gratuito = servirà a saggiare il terreno e a capire cosa desiderano i tuoi fan. Ma, soprattutto, ad imparare le basi dell’email marketing. Passo dopo passo.
- Regala un incentivo = magari un contenuto esclusivo o un omaggio per convincere gli utenti alla prima iscrizione. Anche la formula “soddisfatti o rimborsati” è OK.
- Chiedi dei feedback = ci permette di comprendere cosa apprezzano o non apprezzano i lettori. In tempo reale e per correggere eventuali errori di strategia.
- Includi collegamenti ai tuoi social media = l’obiettivo numero uno è quello di espandere la rete. E i social ci riescono benissimo.
Nessuno ti paga per inviare loro più email. Quello per cui stanno pagando è il valore che la tua newsletter offre. E il modo migliore per mostrare quel valore è in un formato che sia facile da creare e consumare – numero dopo numero – e che faccia il lavoro pesante di plasmare l’identità della tua newsletter, esprimere la tua voce e mantenere i tuoi lettori interessati a lungo termine.
Michael Jones
Diciamo pure che il modello delle newsletter a pagamento funziona principalmente quando si ha a che fare con la micro-editoria e il giornalismo indipendente. Specie negli ultimi anni.
Visti i grossi tagli subiti dai settori dell’informazione e della cultura.
Good Morning Italia ne è un esempio lampante. Dal 2013, offre ai suoi iscritti notizie provenienti da ogni angolo del mondo. Giorno per giorno. E senza mai andare in ferie.
Ma parliamoci chiaro. Possiamo utilizzare le nostre newsletter anche per creare contenuti di altra natura. Magari: tutorial, cosi o webinar.
P.S.
Ultimamente riscuotono sempre più successo le newsletter in formato podcast.
In primis, per i guadagni. Azeem Azhar – autore della newsletter tech Exponential View – ammette addirittura entrate a sei zeri.
Vero. Non sono traguardi semplici da raggiungere. Ma le premesse sembrano positive e ci regalano ottime prospettive di sviluppo.
In più ricordiamo che questo strumento:
- è economico (in genere le piattaforme sono gratuite e trattengono solo una quota minima sul guadagnato);
- rafforza la nostra reputazione online, ci rende più autorevoli;
- incrementa il traffico ad eventuali siti web o blog collegati;
- è un ottimo canale di vendita supplementare.
C’è un rovescio della medaglia? Ovvio che sì. Ed è tutto giocato sulla credibilità.
Tieni a mente che non stai proponendo una “semplice” newsletter. Ma un prodotto che ha prezzo e mercato reali.
E cosa fanno i clienti quando sono arrabbiati? Vogliono la restituzione della cifra spesa. Scrivono recensioni negative e difficilmente tornano indietro.
Dunque: lasciamo a casa l’improvvisazione.
Conclusioni
Chiudiamo la nostra guida con un ultimo suggerimento.
Ti piace scrivere? Sai già di cosa parlare e (soprattutto) sei una specie di guru del settore?
Allora non lasciare che il treno ti passi davanti. Quello del business è un mondo davvero difficile e – di certo – non se la prende comoda.
Quindi, se pensi di avere le carte in regola, prova subito a realizzare la tua newsletter a pagamento. I frutti arriveranno presto!
Naturalmente MailSenpai è sempre pronta a dare una mano.