In pochi punti:
Cos’è un a/b testing? Perché dovresti ricorrere ad uno split test per aumentare le conversioni sul tuo sito web? Scoprilo con noi in questa linea guida.
Non sai come aumentare le conversioni sul tuo sito web? Sei indeciso su quale oggetto scegliere per le tue email? Se non vuoi andare alla cieca e rischiare di perdere tempo ed occasioni, dovresti affidarti all’a/b testing: un test in grado di farti capire in che modo valorizzare le conversioni e quale sia la strada giusta da prendere.
Chi si occupa di web marketing sa benissimo quanta parsimonia si nasconde dietro la realizzazione di un’email o una newsletter a fini promozionali. Tutti vorrebbero realizzare una campagna di email marketing perfetta e che abbia subito dei risultati.
Purtroppo nessuno fino ad ora ha saputo prevedere il futuro ma anche in questo caso la tecnologia ci corre in aiuto proponendoci l’ab test (o anche comunemente chiamato test split): il tipo di test più facile che prevede la possibilità di provare due messaggi differenti per lo stesso “contenuto”.
Si tratta di un esperimento che ci permette di offrire al pubblico due versioni differenti di un sito web, di un annuncio pubblicitario, un pulsante: insomma un qualsiasi elemento che vogliamo appunto testare. Una strategia semplice che ci consente di individuare i messaggi che statisticamente danno maggiori risultati.
COME FARE UN AB TESTNel mondo del marketing, il termine ab test sta a significare un esperimento tra due varianti diverse con lo scopo di verificare quale sia la più adatta in base alla... EMAIL MARKETING
Fare un a b testing in realtà è molto semplice. Innanzitutto si preparano due messaggi diversi tra loro ma con lo stesso topic di riferimento. Per esempio per differenti orari di invio. I messaggi saranno rispettivamente A e B. Solo allora si passa allo step successivo. Supponiamo di avere a disposizione un database di 5.000 contatti, si estraggono due sottoliste di 500 indirizzi in modo totalmente casuale.
Dopo questo passaggio si procede all’a/b testing vero e proprio. Si invia il messaggio A alla lista A e il messaggio B alla lista B. Attraverso il confronto tra i rispettivi risultati, si invia il messaggio che ha ottenuto la performance migliore al resto della lista contatti.
SPLIT TEST: CONSIGLI E SUGGERIMENTI
E’ ormai assodato che fare un test ab sia molto semplice e basilare ma, come tutte le cose del mondo, ci sono dei dettagli da tenere in considerazione per far sì che questo esperimento vada a buon fine. Ecco dunque i tre punti chiave.
Innanzitutto i due messaggi scelti per l‘a/b testing devono distinguersi per un solo parametro. Non possiamo scegliere di testare il subject (come messaggio A) e confrontarlo con il campo from/da (come messaggio B). Non ci permetterebbe di capire quale delle due variabili abbia davvero influenzato i differenti risultati.
Il secondo punto chiave da ricordare è quello di cercare di inviare i messaggi nello stesso momento. Questo perché cambierebbero le condizioni quali orario/ giorno di ricevimento.
E veniamo all’ultimo elemento fondamentale. Per un test split di successo occorre (come terzo punto) che il campione da analizzare sia significativo ai fini statistici. Ciò vuol dire puntare su un elemento che già favorisce conversioni e con un potenziale maggiore.
COSA PROVARE E PERCHÉ
Cosa provare per un a/b testing? La risposta in realtà è abbastanza scontata poiché nell’email marketing non si smette mai di sperimentare continuamente. Tutto dunque dovrebbe essere sottoposto ad un test con lo scopo di perseguire un continuo miglioramento. In ogni caso però voglio indicarti i punti maggiori che sono sottoposti a questo esperimento.
In primo luogo il SUBJECT. E’ sicuramente la parte più importante per testare i “gusti” del cliente. Dunque sprigionare la creatività pensando a differenti modelli di oggetto deve essere il tuo scopo principale. In secundis i giorni di invio e gli orari. Valutare l’interazione degli utenti, da dove e quando aprono l’email è un altro fattore determinante.
Collegandoci a questo punto non dimenticare anche la frequenza di invio (settimanale, giornaliera o mensile). E’ molto importante somministrare questo aspetto a test soprattutto per esaminare quanti click possiamo ricevere per un’email inviata.
Lunghezza e complessità del messaggio: anche su questo spesso ci si trova in alto mare proprio perché ci sono utenti che preferiscono un messaggio corto e sintetico, in poche parole molto semplice. Altri invece tendono a privilegiare un contenuto più lungo e complesso pieno di informazioni e dettagli in più.
A giocare in ballo in questo caso è anche la grafica. Spesso infatti ci si trova dinanzi a utenti che adorano le immagini rimanendone affascinati. L’altra fetta della torta invece ne risulta infastidita. Insomma è proprio vero: il mondo è bello perché è vario.
Non trascurare ovviamente il campo da/from e l’html/txt: altri due punti salienti da sottoporre ad un a/b testing di successo.
A B TESTING TOOL: A CHI RIVOLGERSI
Per fare un a/b testing è necessario servirsi di a b testing tool in grado di aiutarti nell’esperimento. La nostra piattaforma email marketing mailsenpai ti offre lo strumento per effettuare un test split di successo.
Per poter accedervi è necessario iscriversi alla piattaforma dove sarà possibile approfittare di tanti altri servizi: invio di newsletter, creazione di mailing list, realizzazione di campagne pubblicitarie. Una miscela di servizi a cui non riuscirai a rinunciare.
Una funzione dunque che è ricorrente trovare nei software di web marketing come mailup ad esempio che nel suo tutorial ti illustra come fare un ab test.
Insomma che ne pensi? Hai mai provato un a/b testing? Quale elemento hai scelto di monitorare? Rispondici lasciandoci un commento.