Purtroppo passare una vita in vacanza, così come suggerisce il gruppo italiano Lo Stato Sociale, è praticamente impossibile. Almeno per la maggior parte della gente comune.
Ma coniugare lavoro e vacanza sì.
In che modo?
Grazie al modello workation, una particolare forma di smart working che sta prendendo sempre più piede. Soprattutto negli ultimi due anni. Per esigenze connesse alla pandemia da Coronavirus e allo sviluppo della tecnologia digital.
Insomma, se il tuo sogno è quello di lavorare ai Caraibi o sulle vette dell’Himalaya, ti consigliamo di dare un’occhiata al nostro articolo.
A volte… Dreams come true!
In pochi punti:
Cos’è il modello workation
Il termine workation – o workcation – è un neologismo di recentissima introduzione.
Nasce dall’unione di due parole inglesi: WORK (lavoro) e VACATION (vacanza).
Cosa vuol dire?
Che è possibile lavorare da remoto anche in villeggiatura.
Magari mentre si sorseggia un buon vino nella campagna umbra. Oppure direttamente collegati da un grattacielo di New York o dal bordo piscina di un resort stellato di Dubai.
Non ci sono limiti geografici. Solo qualche aspetto da tenere in considerazione.
Vedremo più avanti quali.
Intanto è giusto specificare che, al momento, chi fa workation appartiene soprattutto alla categoria dei nomadi digitali. Una categoria davvero fortunata… non c’è che dire.
Parliamo di freelancer o liberi professionisti del web. Figure specializzate – come social media manager, content creator, blogger, graphic designer, ghostwriter e consulenti SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto... – che lavorano in giro per il mondo.
Con un semplice computer e non necessariamente tra le quattro pareti di una stanza.
O, peggio, di un ufficio angusto.
Ma attenzione. C’è una vera rivoluzione in atto.
Oggi anche i dipendenti possono accedere a questa formula.
E SOTTOLINEAMOLO: senza chiedere le ferie.
Differenza fra workation e smart working
Prima di proseguire ci teniamo a fare una precisazione importante.
Sono in tanti a credere che workation e smart working siano parole interscambiabili. Sinonimi.
Però non è esattamente così.
Questione di sfumature? Forse. Ma conviene specificare.
Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari e spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro.
Governo Italiano – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ammettiamolo pure. Sembrerebbero proprio la stessa cosa. Perlomeno sulla carta.
Allora dov’è la differenza? Semplice. La workation è un’evoluzione migliorativa dello smart working.
Al lavoro da remoto aggiungiamo una location extradomestica e una bella dose di relax o avventura (a seconda dei gusti).
Mare, monti o collina? Sceglie il lavoratore!
Pro e contro
Dopo quanto detto finora viene naturale pensare agli enormi vantaggi della workation.
Tutti noi vorremmo lavorare in vacanza.
Permette di:
- essere più produttivi;
- stimolare la creatività;
- avere maggiore tempo libero e benessere psico-fisico.
Ma ci sono soltanto lati positivi? Beh, ovviamente NO. Ogni rosa ha le sue spine.
In particolare, ricordiamo che:
- non è un modello adatto a tutti, specie per chi ha problemi nell’autogestione/organizzazione del lavoro e difficoltà di concentrazione;
- presenta una lunga serie di costi aggiuntivi (spese trasporto, visti, soggiorno, eccetera);
- rende più complicata e meno spontanea la comunicazione fra colleghi.
Accetti un suggerimento? Prima di discuterne con il tuo capo cerca di individuare i tuoi obiettivi e capire veramente di cosa hai bisogno.
Workation ed extra tips
Andiamo al passo successivo. Hai deciso di fare il grande passo e partire. Perfetto.
Vogliamo aiutarti con un paio di consigli utili. Da mettere in pratica per evitare brutte sorprese e sfruttare al meglio l’occasione.
- Pianifica il tuo tempo
Workation non significa improvvisazione. Libertà totale. Anarchia. Le ore a disposizione vanno programmate con cura. Ed equamente ripartite fra lavoro e svago. - Cerca una postazione di lavoro adeguata
Ok. A chi non verrebbe in mente l’immagine di un tizio al pc seduto in spiaggia? Bella scena. Però bisogna pensare agli inconvenienti. Ad esempio, ai granelli di sabbia sulla tastiera e al rumore dei bambini che giocano a pallone.
Un conto è la teoria e un conto la pratica. - Controlla la connessione Internet
Senza WIFI saremmo come piloti a bordo di una fuoriclasse a secco di carburante. Il segnale deve essere ottimale e i dispositivi super-funzionanti. Computer, tablet e smartphone rappresentano l’attrezzatura base di un smartworker provetto.
Infine: prima di prenotare il volo aereo verifica il fuso orario del paese di destinazione.
Rischi di complicarti la vita e di mandare all’aria ogni piano. Soltanto per un errore di valutazione o un eccesso di leggerezza.
Dove andare
Il settore dell’hospitality è sempre sul pezzo. Anche perché gran parte del suo compito è proprio quello di intercettare le esigenze degli utenti e soddisfarle. Nel migliore dei modi possibili.
Spesso anticipandole.
Quindi, premessa a parte: esistono strutture che ci permettono di fare workation?
La risposta è affermativa. Al 100%.
Basta consultare Internet. Sono un po’ ovunque e con caratteristiche diverse.
Ma hanno in comune alcuni servizi base.
Ovviamente: Internet ad alta velocità, postazioni di lavoro apposite o di coworking e tariffe speciali dedicate – soprattutto – alle lunghe permanenze.
Cerchi qualche spunto? Idee valide?
Beh, anche in Italia trovi soluzioni ad hoc, che si sposano benissimo con la workation.
Be.Long è uno dei progetti più riusciti.
Il Comune di Firenze e Destination Florence Convention & Visitors Bureau si uniscono per trovare il luogo di lavoro perfetto a chi non conosce il territorio.
Smace – Smart Work in a Smart Place è invece una piattaforma che media l’incontro tra domanda ed offerta. Gli obiettivi sono dichiarati dal nome stesso.
Cioè: lavoro intelligente in alcune delle più belle località del Belpaese. Provare per credere.
In alternativa puoi sempre dare un’occhiata a portali noti come Booking e Airbnb.
Esistono tantissimi alloggi, hotel, case vacanza e B&B dove lavorare in tutta tranquillità.
E con ogni comfort a disposizione.
Per saperne di più
La workation è un’assoluta novità per il mondo del lavoro. Ecco perché se ne sa ancora poco.
Ti piacerebbe approfondire? Comprendere meglio come funziona e in cosa consiste?
NO PROBLEM.
Desiderio esaudito. Puoi iniziare dalla lettura di libri utili come:
- Indipendenti. Guida allo smart working di Marco Bentivogli;
- Contro lo smart working di Savino Balzano;
- The Workation di Kayley Loring (è un romanzo rosa ma introduce ottimamente all’argomento).
P.S.
Non perderti le testimonianze di chi già lavora in modalità workation. Sono punti di vista disinteressati e onesti (quasi sempre). Di sicuro fanno riflettere.
Conclusioni
È ora di tirare le somme.
Sei un professionista del settore digital e vorresti lavorare in vacanza? Non chiudere le porte al cambiamento.
Probabilmente il modello workation è proprio quello che stavi cercando.
Allora perché non provare? Cosa aspetti?
Per altre domande, dubbi o suggerimenti sul campo… contattaci pure!
La squadra di MailSenpai è pronta a darti una mano.