Abbiamo parlato più volte di come l’arte del racconto possa essere d’impatto nel mondo del marketing digitale. Oggi facciamo un passo in più e ti raccontiamo il visual storytelling, ovvero un metodo che racconta, incuriosisce e attrae gli utenti tramite le immagini.
In pochi punti:
Cos’è il visual storytelling?
Come dice la traduzione stessa del termine dall’inglese, è un racconto per immagini. Può essere applicato a un prodotto, a un servizio, a un brand, a una specifica campagna pubblicitaria online. Ovviamente il suo impatto è tanto più efficace quanto la cura e l’attenzione nella scelta delle immagini.
Per esempio, pensa al processo di acquisizione di nuovi clienti. Il primo passo da fare è quello di attrarli verso il tuo brand, i prodotti o i servizi che proponi. Ecco, se lo fai attraverso immagini invece di parole, avrai molta più probabilità di successo.
Perché funziona?
In poche parole, così come molte altre tecniche di pubblicità digitale e non, tutto parte dal cervello. Si stima che il cervello umano sia capace di elaborare le immagini 60.000 volte più velocemente rispetto a un contenuto testuale.
Ma questo vuol dire che dovremmo completamente sostituire l’immagine alla parola? Assolutamente no. Una buona strategia di web marketing integra i due mezzi di comunicazione (testi e immagini) con attenzione e cura. Così il visual storytelling non è un sostituto, ma un arricchimento delle strategie SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto... e dei contenuti di valore presenti sul tuo sito.
La potenza evocativa ed emozionale delle immagini si esprime in tutta la sua dirompente eloquenza nei social media di ultima generazione. Per esempio Instagram e TikTok sono essenzialmente dominati dalle immagini.
In questi contesti foto e video sono i contenuti principali, quelli che convogliano un messaggio e permettono di trasmetterlo a più utenti possibili. L’utilizzo di questo tipo di mezzi, poi, si lega anche all’uso massiccio del mobile marketing.
Infatti, sapendo che la maggior parte degli utenti apre le email, consulta i siti web di maggiore interesse e scorre i feed dei social network da device mobili, è comprensibile che le immagini funzionino meglio delle parole. Pensa alle pause dal lavoro. Oppure ai momenti morti in cui ci si sposta per raggiungere l’ufficio o la scuola.
Proprio questi sono i momenti in cui un utente ha più probabilità di entrare in contatto con i tuoi contenuti. Però magari va di fretta, oppure si trova sui mezzi pubblici circondato da altre persone. Ed ecco che un contenuto visivo, ovvero la tua campagna di visual storytelling, ha un impatto molto più veloce e immediato sulla sua emotività.
Perché le immagini?
Ci sono diversi motivi per cui il visual storytelling funziona meglio di quello testuale, o comunque più velocemente.
- Gli esseri umani sono dotati di memoria narrativa. Questo significa che riescono a ricordare una storia (propria o altrui) trasformandola in immagini nella propria mente.
- Come già detto, le immagini vengono elaborate dal cervello molto più velocemente rispetto alle parole e ai contenuti testuali.
- Spesso un’immagine vale mille parole non è solo un modo di dire. Infatti in una foto o in un video si possono condensare numerose emozioni che solo un testo lungo e articolato potrebbe narrare.
- L’impatto emotivo è molto più forte. Per esempio, il racconto di una storia d’amore può essere molto coinvolgente e romantico. Ma non lo è di più vedere una foto di due giovani innamorati?
- Il processo di condivisione si fa più veloce e immediato. Grazie alla relativa semplificazione del messaggio, condividere un’immagine è più istintivo che condividere un testo. Per questo sui social questo tipo di contenuti ottiene un maggiore tasso di engagement.
Il visual storytelling applicato alla pubblicità
Quando parliamo di advertising, soprattutto nel mondo digitale, stiamo parlando di performance misurabili e tassi di conversione da analizzare. Ebbene, è stato dimostrato che, tanto sui social network quanto nell’email marketing, le immagini convertono più delle parole.
Un meme divertente, una fotografia di forte impatto, un video che racconta con immagini, musica e parole, arrivano al cuore della gente con maggiore facilità di un elenco di vantaggi legati ai tuoi prodotti. Ma attenzione: qui non parliamo solo di visual marketing. Qui il passaggio successivo sta proprio nella narrazione, nello storytelling.
Raccontare una storia tramite immagini
Il motivo per cui questa tecnica si chiama visual storytelling è legato all’idea del racconto. Infatti non basta un’immagine o un video che catturi l’attenzione dell’utente sul web. Ciò che veramente lo lega alla tua azienda, al tuo prodotto o al tuo servizio, è il racconto di una storia.
Tramite i social media, il tuo sito web aziendale, le newsletter e le adv a pagamento sui motori di ricerca, quello che crei è un racconto transmediale. Ciò significa che l’unione dei diversi contenuti visivi intersecati tra loro (e uniti a quelli testuali) crea una storia che coinvolga il potenziale consumatore.
In questa maniera il suo desiderio di sapere come va a finire, di seguire lo svolgersi della narrazione, lo inviterà a continuare a leggere, guardare e ascoltare i tuoi contenuti. Creando così una relazione duratura con l’utente e una fidelizzazione che avviene in maniera naturale.
Perché il visual storytelling funziona così bene?
In poche parole, perché siamo umani. E per gli esseri umani niente è più coinvolgente, emozionante e aggregante del seguire tutti insieme la narrazione di una storia. Per esempio, pensa alle serie tv a cadenza settimanale: in quel giorno della settimana, il pensiero che tutto il Paese o tutto il mondo sia davanti a uno schermo a seguire la stessa storia ci fa sentire meno soli.
Allo stesso modo il racconto di una storia attraverso il visual storytelling è capace di aggregare, coinvolgere, creare un senso di community. Ed è anche estremamente engaging. Infatti, mentre si sta seguendo una storia, viene naturale chiedersi cosa accadrà dopo, quale sarà il prossimo plot twist. Insomma, esprimere preferenze e ipotizzare scenari futuri.
E tutto questo contribuisce a creare l’idea di un discorso attorno alla narrazione. Una vera e propria community virtuale che ti seguirà con passione, esprimendo il proprio parere e le proprie preferenze, emozionandosi e condividendo la propria emozione con altri utenti. In poche parole, convertendo il tuo racconto in pubblicità.
Vantaggi e tool per i contenuti visuali
Uno dei principali vantaggi del visual storytelling è la sua facilità di utilizzo. Grazie a moltissimi tool gratuiti e a un pizzico di fantasia, puoi creare un’estetica che sia omogenea su tutti i tuoi canali e racconti facilmente la storia del tuo brand.
Questo migliora la percezione che gli utenti hanno della tua brand identity e contribuisce ad attrarre nuovi potenziali lead e avere successo nelle campagne pubblicitarie. Non c’è niente di più affascinante che aprire un’email pubblicitaria e riconoscere immediatamente il mittente, perché le sue immagini parlano da sole.
E come creare queste immagini? Tra i tool gratuiti e più intuitivi sul web, ti suggeriamo Canva, Cinamatic, Shorthand. Puoi usare i loro schemi e layout gratuiti o scegliere immagini prive di licenza su siti come Shutterstock e Pixabay.
Però, man mano che il tuo progetto di visual storytelling prende piede, sarà il caso di affidarti a professionisti che creino immagini apposta per te. Fotografi, grafici ed esperti di social media saranno in grado di creare contenuti visuali originali e coerenti con la tua brand identity.
Esempi di visual storytelling vincenti
Se vuoi imparare nel concreto come applicare il visual storytelling alle tue campagne pubblicitarie, prendi esempio da queste aziende che hanno avuto un gran successo.
1. Cirio su Pinterest
Un altro social media dal grande impatto visivo è Pinterest. Quasi privo di contenuti testuali, si basa solamente sulle immagini per creare board a tema. A usarlo con intelligenza e creatività è stata l’azienda italiana Cirio.
Il suo claim “fatto con il cuore” è diventato infatti il titolo di una Pinterest Board che racconta l’italianità a tavola. Tra i suoi punti di forza, immagini esteticamente appetitose, richiami alla tradizione italiana e spunti per ricette originali.
2. Confartigianato Verona, il visual storytelling su Youtube
Un video, come abbiamo detto, può condensare in maniera sintetica ma molto emozionante concetti complessi. Così Confartigianato Verona ha scelto un breve video in cui le protagoniste sono le mani. Mani che costruiscono, creano, dipingono, modellano. Vere protagoniste della maestria veronese e grandi narratrici di passioni.
Le immagini si concentrano sui dettagli, raccontano le storie degli artigiani con i calli sulle dita e il fruscio leggero di un pennello. E basta questo a convogliare un potente messaggio di manualità e passione per il proprio lavoro.
3. Volvo e lo storytelling per il B2B
La casa automobilistica ha scelto di applicare il visual storytelling alla sua comunicazione verso gli investitori invece che verso i consumatori finali. Così immagini di una semplicità disarmante come una bimba che ammira un camion si rivestono di suspence, fino a rivelare la potenza bambinesca ma efficace dell’immaginazione.
Immaginazione che si trasforma in maestria, ottima fattura, ingegneria innovativa e tecniche futuristiche. Insomma, nelle caratteristiche che Volvo vuole raccontare ai propri investitori.
4. Harry’s, visual storytelling e relatability
Una caratteristica importante delle pubblicità tradizionali, per molto tempo, è stata quella di proporre modelli perfetti e irraggiungibili nella vita reale. Ciò poneva una certa distanza tra l’azienda e il consumatore finale, che non riusciva a rivedersi nelle immagini perfette proposte in tv.
Per questo il marchio di rasoi Harry’s ha scelto la via dell’autenticità. Niente modelli muscolosi, sorridenti e fastidiosamente perfetti nei suoi video. Il visual storytelling si lega a persone reali, che si alzano dal letto svogliate e con i capelli in disordine e si radono come la maggior parte degli utenti che li guardano.
5. Coca-Cola, semplice e d’impatto
Se hai un brand così conosciuto e riconoscibile come Coca-Cola, non ti serve molto per creare immagini d’impatto. Nella campagna “Share a coke with…“ l’azienda ha usato pochi semplicissimi elementi di visual storytelling:
- la bottiglia di vetro che da sempre racconta la bevanda più amata al mondo;
- uno sfondo bianco;
- un claim orecchiabile e indimenticabile, scritto con il riconoscibilissimo logo del brand.
Conclusioni
Grazie alle definizioni, alle strategie e agli esempi di visual storytelling che ti abbiamo raccontato, adesso conosci il potere dell’immagine. Anzi, conosci il potere del racconto per immagini. E vedrai che non potrai più farne a meno nelle tue campagne pubblicitarie.
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