Il futuro corre veloce. Così come il mondo virtuale! Infatti oggi è sempre più faticoso distinguere tra realtà e finzione. E i virtual influencer ne sono un esempio.
Scopri tutte le informazioni sull’argomento. Ad esempio: cosa sono e come funzionano. O ancora… Come si usano? Vuoi conoscere qualche esempio? Sei nel posto giusto. Allora allaccia le cinture! E inizia questo viaggio nel mondo dei virtual influencer!
In pochi punti:
Cosa sono i virtual influencer?

I virtual influencer sono profili social. La differenza con i tradizionali? Non sono umani. Infatti sono personaggi creati al computer, realizzati con strumenti digitali di grafica. Queste figure sono personalità presenti sui social network, come Facebook o Instagram.
Inoltre sono molto realistici. Perciò hanno comportamenti tipicamente umani. Nonché fattezze simili. Sintetizzando possono essere definiti come “avatar” del mondo digital.
Per poterli creare sono necessari programmatori esperti. Nello specifico, persone specializzate nella CGI. Quindi la grafica computerizzata. Infatti nella definizione del sito Wired sono “computer-generated intelligence influencer”.
In molti casi sono anche animati. Per questo interagiscono con facilità con gli utenti. Come? Usando tecniche di intelligenza artificiale. Queste permettono agli influencer virtuali di comunicare. Inoltre così possono usare un linguaggio naturale.
A cosa servono i virtual influencer?
Possono essere considerati un esempio di brand identity. Non a caso sono realizzati su misura del target. Inoltre usano un tipo di comunicazione specifico. E questo serve per interagire con il pubblico.
In più questo linguaggio permette di migliorare il rapporto con l’utente. Come? Rafforzandolo in modo originale. Grazie soprattutto alle caratteristiche simili a quelle umane, questi influencer svolgono più attività. Alcuni esempi sono:
- La pubblicazione di post;
- La condivisione di reels e storie;
- La promozione di abiti e prodotti;
- L’aggiornamento sulle tendenze. E sulle sfilate di moda;
- La partecipazione ad eventi digitali. Soprattutto nella fashion industry.
Vuoi scoprire quali sono i nuovi social networks su cui puntare?
Perché e come sono creati?
Spesso i virtual influencer sono prodotti dalle imprese. Perché? In quanto permettono di ottenere un engagement elevato. Anzi, molti utenti virtuali hanno un numero di utenti molto alto. Soprattutto rispetto ai colleghi reali.
Probabilmente questo è dovuto alla difficoltà di distinguere reale e virtuale. Inoltre i profili sono studiati su misura del target. Solitamente quello della Generazione Z. Quindi gli influencer virtuali usano un linguaggio specifico per questi utenti. Infatti curano la grafica, il modo di parlare, di scrivere e comunicare. Così si crea un modello che risponde alle curiosità del target.
Per realizzare un virtual influencer è necessario un bravo programmatore. Tuttavia può essere complesso creare un personaggio realistico. Per farlo bisogna investire nella grafica computerizzata. In particolare nell’adozione dei tratti fisionomici umani.
In più è fondamentale conoscere a fondo l’intelligenza virtuale. Sono proprio queste tecnologie a rendere più naturali i movimenti. Così come il linguaggio.
Esempi virtual influencer e profili più seguiti
Attualmente i profili virtuali sono molti. Le piattaforme più utilizzate sono Instagram e TikTok. Soprattutto su Instagram sono diversi i profili seguiti. Eccone elencati alcuni.
Miquela Sousa

È considerata la prima virtual influencer. Il suo profilo appare per la prima volta nel 2016. Attualmente è seguita da oltre 3 milioni di follower. Una giovane donna appassionata di musica e alta moda.
I suoi successi sono molti. Primi tra tutti le collaborazioni con brand rinomati. In particolare nel settore moda. Tra questi ci sono:
- Prada
- Diesel
- Chanel
- Gucci.
- Moncler
- Calvin Klein
Oltre al profilo social, ha anche un canale YouTube. Infatti i suoi contenuti vantano più di 2 milioni di visualizzazioni. Un suo punto di forza è l’estetica riconoscibile. Mentre gli utenti la descrivono come una persona complessa, articolata ma integrata nella realtà. Come è possibile? Grazie alla condivisione di passioni, paure e momenti di vita quotidiana tramite i suoi post.
Shudu

Un’altra veterana tra i virtual influencer è Shudu.
Il suo profilo nasce nel 2017. E oggi vanta più di 200mila follower. I suoi contenuti sono prevalentemente dedicati al settore moda e high fashion. Nello specifico ci sono scatti patinati e sponsorizzazioni. In più tra le collaborazioni che vanta ci sono molti brand internazionali. Tra questi:
- Fenty
- Ferragamo
- Belmain
- Loboutin
- Fenty Beauty
Nonostante i pochi anni di attività, vanta anche lei molta esperienza. Anzi è considerata la prima modella digitale al mondo. Inoltre il fondatore di questo profilo è ben conosciuto. Si tratta del fotografo Cameron-James Wilson.
Imma

Imma è uno degli esempi più realistici di CGI influencer. Il profilo è realizzato in Giappone e ha 355.000 follower.
Tra i tratti distintivi dell’avatar ci sono i capelli rosa a caschetto. Anche lei condivide contenuti di moda, ma anche sul fratello e suol suo cagnolino. Quest’ultimo ha un profilo Instagram, con oltre 3.000 follower. Tra le sue collaborazioni ci sono:
- Dior
- Puma
- Nike
- IKEA
Inoltre per il Japan Economics Entertainment è tra i 100 nuovi talenti. E’ diventata famosa in quanto ha partecipato a un evento online con Mike Shinoda, il cantante dei Linkin Park. Le sue passioni? La cultura giapponese, l’arte e la cinematografia. Insieme a Miquela Sousa si è spesa anche per battaglie sociali. Ad esempio? Dando la sua opinione sul movimento “Black Lives Matter”.
Blawko

Un esempio di virtual influencer maschile è Blawko. Con circa 147.000 follower. Anche lui è realizzato dai grafici di Miquela. Le sue caratteristiche? L’aspetto da cattivo ragazzo di Los Angeles. Infatti è caratterizzato da molti tatuaggi e da una mascherina per coprire parte del viso.
Infine promuove soprattutto marchi di streetwear. E tra i brand con cui ha collaborato ci sono Versace e Burberry.
Pro e contro dei virtual influencer
Gli influencer virtuali possono essere usati nel brand management. Molti di loro sono creati dalle stesse aziende. Perché? Come anticipato, hanno maggiore engagement. Tra i vari aspetti positivi ci sono anche il controllo e i costi. Ecco elencati i principali vantaggi.
- La comunicazione è controllata. Quindi si evitano errori, tipici degli influencer umani. O comportamenti poco professionali. In più così hai il pieno controllo dell’immagine aziendale. E la manipoli come desideri.
- Riduci i costi. Certamente l’investimento iniziale è importante. Ad esempio i costi di programmazione. Così come quelli di una grafica realistica. Però i risparmi futuri lo ammortizzano. Infatti i virtual sono meno costosi dei tradizionali. Ad esempio non hai trasferte o alloggi da pagare.
- Gli eventi virtuali sono sempre più seguiti. Soprattutto con la pandemia. Ad esempio la Settimana della Moda di Londra totalmente digitale. Quindi anche i personaggi virtuali hanno più potenziale.
Invece tra gli aspetti negativi c’è la distanza con l’utente. A detta di molti questi profili risultano “freddi”. Per lo spettatore manca la realtà della vita di tutti i giorni. E questa mancanza di empatia è penalizzante. Infine un problema è legalo alla responsabilità legale. In quanto non è facile risalire a chi ne è responsabile.
Conclusioni
Ora sai tutto dei virtual influencer. Però se vuoi sapere di più sull’influencer marketing leggi il nostro blog. All’interno trovi tanti articoli. Potrai così approfondire temi di comunicazione e marketing.
Infine ricorda della nostra piattaforma di email marketing! Otterrai un prodotto intuitivo e semplice. Se vuoi altre info non aspettare…