Posizionare un sito web ai primi posti dei motori di ricerca non è facile come una volta. Come fino a qualche anno fa. Per diversi motivi. Ad esempio, perché le keywords non bastano più.
Oggi è davvero fondamentale andare incontro alle innovazioni tecnologiche (come gli assistenti vocali) e alle richieste degli utenti. Soprattutto per Google, in costante ricerca di nuovi modi per accontentare le loro esigenze. Il topic cluster è uno di questi.
Di che si tratta? Diciamo pure che può essere considerato il futuro immediato della content strategy.
Se vuoi sapere di cosa stiamo parlando ma – soprattutto – come conquistare la SERP… dai un’occhiata alla nostra guida!
In pochi punti:
Che cos’è un topic cluster e come funziona
I topic clusters (letteralmente argomenti grappolo) sono gruppi di contenuti che approfondiscono aspetti o temi di un argomento principale.
A cosa servono?
Semplicissimo. A dimostrare ai motori di ricerca che si ha disposizione il miglior contenuto possibile da offrire agli utenti. E dunque da collocare in alto nella SERPCon l’acronimo SERP (in inglese Search Engine Results Page) si fa riferimento alla "pagina dei risultati del motore di ricerca". Si tratta, dunque, dell’elenco ordinato di pagine internet che appaiono.... In posizione di evidenza.
I topic cluster aiutano i motori di ricerca a comprendere il contesto, le relazioni e la gerarchia di ogni pagina all’interno di una famiglia di contenuti.
Jonas Sickler – SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto... Manager Terakeet
Perché è importante per la SEO
Per rispondere alla domanda basta pensare a come nasce il topic cluster.
Rinfreschiamo la memoria. Nasce come reazione alle modifiche degli algoritmi di Google. A partire da Hummingbird uscito nel 2013 e RankBrain del 2015, che cambiano drasticamente i metodi di indicizzazione dei motori di ricerca, applicandosi nella decifrazione di query complesse. Il topic cluster non fa che inserirsi in questo contesto come tecnica SEO innovativa.
Facendo focus su contenuti di qualità gerarchicamente organizzati si aumentano – infatti – le probabilità di apparire fra i risultati di ricerca organica. Con esiti più che positivi per qualunque sito web o blog deciso ad avere maggiore pubblico e visibilità.
Da quali elementi è composto
Prima di passare alla pratica cerchiamo di capire com’è fatto un topic cluster.
Si tratta di una struttura rigidamente organizzata. La compongono tre elementi:
- Pillar page/Pagina pilatro (ottimizzata per la short keyword principale)
Fornisce una panoramica esaustiva, ma non dettagliata, di un argomento specifico. Inoltre include collegamenti ipertestuali ad altre pagine contenutisticamente correlate. - Clusters content (ottimizzate per parole chiave a coda lunga)
Sono pagine secondarie che si occupano di approfondire gli argomenti della pillar page. - Hyperlink/Link interni
Corrispondono ai link di collegamento fra pillar page e clusters.
Precisiamo. Tutte le pagine clusters rimandano alla pagina pilastro.
Come costruire un topic cluster
La realizzazione di un topic cluster parte da un passaggio fondamentale.
Quale? Scegliere l’argomento su cui impostare l’intero lavoro. In linea di massima, l’obiettivo principale è quello di accontentare le richieste degli utenti.
Solitamente si procede con sedute di brainstorming, che permettono il confronto produttivo (se ci sono colleghi) su eventuali idee e proposte. Basilari anche attività di ricerca online, content audit, sondaggi e analisi di tendenza effettuate con strumenti utili come Google Trends e AnswerThePublic.
Una volta individuato l’argomento si deve, nell’ordine:
- identificare la parola chiave primaria sulla quale centrare la costruzione della pillar page;
- trovare i sub-topic per i clusters (almeno una decina);
- collegare le pagine secondarie a quella principale tramite backlink.
Per la produzione dei contenuti… ricordiamoci di puntare tutto sulla qualità.
Devono risultare utili, interessanti, ben scritti (privi di errori ortografici/grammaticali) e costantemente aggiornati.
Va assolutamente evitato il cosiddetto keyword stuffing, cioè l’abuso indiscriminato di parole chiave.
Consigli utili per topic clusters efficaci
Abbiamo spiegato quali sono gli step base della costruzione di un topic cluster.
A questo aggiungiamo una serie di raccomandazioni. Da seguire senza perplessità.
Partiamo dalla pillar page. Perché risulti funzionale allo scopo (cioè che abbia buone possibilità di comparire ai primi posti della SERP) deve:
- avere una lunghezza compresa fra le 2000 e le 5000 parole;
- essere contenuta in una sola pagina;
- includere elementi grafici e visivi;
- contenere link SEO oriented e call to action.
Per quanto riguarda le pagine correlate (ovvero i cluster content)… contenuto e parole chiave devono sempre rispondere a domande specifiche della pillar page.
Consiglio finale: quando scrivi pensa al target di riferimento. Cioè all’utente ideale (buyer persona) a cui ti stai rivolgendo.
I vantaggi
Spendere tempo nella realizzazione di buoni topic clusters conviene. Basta considerare i benefici apportati.
Un sito web che possa contare su contenuti organizzati e facilmente fruibili acquista infatti:
- maggiore autorevolezza (sia nei confronti degli utenti che dei motori di ricerca);
- miglioramento del ranking;
- più visibilità e traffico organico.
Inoltre rende più semplice il lavoro di indicizzazione dei motori di ricerca e migliora l’esperienza utente favorendo conversioni e vendite. Tutto insieme.
Quando il topic cluster non conviene
Nonostante la sequela di vantaggi elencati il topic cluster può non risultare necessario.
In quale caso?
Quando l’argomento principale è troppo di nicchia (ad es. quali scarpe indossare a Capri d’estate) perché è praticamente impossibile ricavare più cluster.
P.S.
Quasi sempre parole chiave a cosa lunga sono collegate a volume di ricerca basso.
Esempio di topic cluster
Per capire meglio il concetto di topic cluster non resta che darne un esempio pratico.
Facciamo finta di avere un blog sul mondo dello sport. Come si procede?
In primo luogo scegliamo l’argomento centrale, che potrebbe essere “sport da praticare sulla neve”.
Avremo come argomenti correlati qualcosa come: “salto con gli sci”, “Biathlon”, “racchette da neve”, “attrezzattura per sport invernali”.
Mettiamo insieme i pezzi. La pillar page conterrà una breve introduzione sul tema e più paragrafi con cenni ai sub-topic, che – naturalmente – verranno approfonditi nei cluster content.
Conclusioni
L’uso dei topic cluster nella SEO è una realtà effettiva da tempo e impossibile da non tenere in considerazione.
Lo ripetiamo anche una volta. Google pone maggiore attenzione alla qualità dei contenuti forniti che sulla densità delle parole chiave. Non si torna più indietro. Quindi meglio aggiornarsi.
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