Vuoi innovare il modo di lavorare in azienda? Scopri come passare al telelavoro! In questo modo, i tuoi lavoratori potranno scegliere di lavorare comodamente da casa. Pronto a scoprire tutti i vantaggi? Allora iniziamo!
In pochi punti:
Cos’è il telelavoro?
Con l’era della pandemia si è sempre più parlato di lavoro ibrido. In particolare, sono emerse due nuove modalità di lavoro, come lo smartworking e il telelavoro. Quest’ultima tipologia di lavoro rivoluziona il modo di concepire il lavoro. Da come si può intuire il lavoratore svolge un lavoro distante dalla sede aziendale. A differenza di quanto si può pensare, però, il concetto di telelavoro non è una vera novità. Infatti, è stato regolamentato per la prima volta a cavallo degli anni 2000.
Secondo il dizionario Treccani, per telelavoro si intende:
Lavoro effettuato a distanza grazie all’utilizzo di sistemi telematici di comunicazione; in particolare, lavoro a domicilio realizzabile mediante il collegamento a una rete di comunicazioni che consente il trasferimento immediato dei dati
Treccani
Possiamo, quindi, definirla come una prestazione di lavoro svolta in un luogo differente dalla sede aziendale. Tutto questo è possibile grazie all’uso di strumenti tecnologici e di comunicazione a distanza. Inoltre, con il telelavoro il collaboratore aziendale ha una maggiore autonomia nell’organizzazione del lavoro e del rispetto delle regole aziendali.
Normativa del telelavoro
Come ogni modalità di lavoro, per essere accettata da uno Stato deve essere regolamentata. Il 16 giugno del 1998 è stata emanata la legge n. 191 che autorizzava le pubbliche amministrazioni a poter aderire al telelavoro. In particolare, il collaboratore, che decideva di aderire a questa tipologia di lavoro, aveva il diritto di:
- recepire lo stesso stipendio degli altri dipendenti.
- di avere a disposizione adeguati strumenti informatici.
Solo 6 anni dopo la legge n.191, è stato regolamentato il telelavoro anche nel settore privato.
Differenza tra telelavoro e smartworking
Prima di entrare nel vivo di questa nuova modalità lavorativa è necessario fare delle precisazioni! Negli ultimi anni, i concetti di smartworking e telelavoro si sono fusi. In realtà, rappresentano due modalità di lavoro ben distinte.
Lo smartworking letteralmente significa “lavoro intelligente”, ma viene tradotto in italiano come lavoro agile. Dobbiamo sottolineare, però, che il lavoro agile in realtà è un’evoluzione dello smartworking e si concentra sulla capacità dai lavorare i gruppi di lavoro più fluidi.
Ciò che differenza lo smartworking e il telelavoro sono:
- Le normative di riferimento. Lo smartowrking è regolato da una legge entrata in vigore nel 2017, mentre quella del telelavoro è del 1998.
- Gli orari di lavoro. Il lavoratore agile deve rispettare gli orai imposti dall’azienda, mentre lo smartworker ha una maggiore libertà lavorativa.
- Modalità di lavoro. Con lo smartworking si rivoluziona il modo di lavorare e di gestire i compiti aziendali. Infatti, lo smatworker lavora per obiettivi, mentre il lavoratore agile segue le modalità tradizionali.
Come funziona il telelavoro?
Per comprendere al meglio come attuare il telelavoro all’interno della tua azienda dobbiamo fare delle precisazioni! Innanzitutto, il telelavoro è un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro. È una scelta volontaria, che deve essere regolamentata dalla sottoscrizione di un contratto firmato da entrambe le parti. L’unica differenza rispetto a un tradizionale contratto di lavoro è sulle modalità in cui il dipendente svolge i suoi compiti aziendali. I diritti e i doveri del dipendente e dell’azienda non subiscono nessuna variazione.
Possiamo racchiudere il funzionamento del telelavoro in due punti:
- Il lavoratore si trova in una sede differente rispetto a quella del datore di lavoro
- Sono necessari strumenti tecnologici per permettere al lavoratore di lavorare a distanza
Tipologie di telelavoro
Non esiste un solo tipo di telelavoro! In base alle esigenze aziendali sono nate differenti sfumature. Ora le analizzeremo insieme per comprendere quale fa più al caso tuo!
Mobile
Questa tipologia riguarda tutti i lavoratori che solitamente si spostano in differenti sedi. Basti pensare agli agenti di commercio oppure a tecnici che si recano nelle differenti sedi dei clienti. Fisicamente non si troveranno mai nella propria azienda, ma comunicheranno con essa con strumenti informatici.
Telelavoro a domicilio
È l’esempio classico di telelavoro! Il collaboratore aziendale svolge il proprio lavoro da casa, senza mai recarsi nel proprio ufficio. È una delle tipologia più conosciute, che porta a confondere il telelavoro con lo smartworking.
Telelavoro remotizzato
Questo tipo di telelavoro è molto simile al primo. Le ore lavorative vengono svolte in una sede fissa differente dall’ufficio aziendale. I luoghi in cui si reca il dipendente possono essere di proprietà dell’azienda oppure di soggetti terzi. Viene scelta questa modalità da alcuni lavoratori per comodità. Infatti, questi luoghi si trovano in zone più facili da raggiungere rispetto la sede lavorativa.
Telelavoro office to office
In questa modalità il dipendente è molto distante dal proprio ufficio. Viene utilizzato da aziende che operano su scala mondiale. Il dipendente si reca sempre in luoghi di proprietà dell’azienda, ma molto lontani dalla sede in cui operano.
Di cosa ha bisogno un telelavoratore?
Per poter aderire al telelavoro è bene comprendere le nuove necessità del lavoratore. Innanzitutto, è necessario avere un luogo in cui poter svolgere la propria attività lavorativa. Basta una stanza della casa, oppure un luogo esterno, in cui avere:
- Una scrivania e una sedia adeguata al tipo di lavoro
- Strumenti tecnologici in dotazione dell’azienda, come pc, smartphone, cuffie o webcam.
Può sembrare banale, ma per poter lavorare in modo adeguato è professionale non bisogna mettere da parte questi elementi. Inoltre, l’azienda deve essere in grado di saper ascoltare le esigenze del lavoratore e di farlo sempre sentire parte di una grande famiglia. Per fare ciò, è necessario creare delle strategie di comunicazione interna adeguate al telelavoro.
Vantaggi e svantaggi per il lavoratore
Come spesso accade, il telelavoro porta con sé delle conseguenze positive e negative per i collaboratori aziendali. Ora cercheremo di analizzarli e di comprendere se questa modalità di lavoro è quella che fa al caso tuo!
I vantaggi
Partiamo dagli elementi positivi per i dipendenti che hanno già aderito a questa modalità di lavoro. I telelavoratori, infatti, hanno più volte dichiarato che:
- Hanno diminuito gli spostamenti e le spese relative al viaggio per recarsi fisicamente nel luogo di lavoro. Questo è un vantaggio non solo per il dipendente, ma anche per l’ambiente.
- Hanno aumentato il tempo libero e la possibilità di svolgere più attività dopo l’orario di lavoro.
- I disabili hanno più possibilità di svolgere il proprio lavoro senza troppe barriere.
- Maggiore indipendenza e autonomia nella gestione del lavoro.
Svantaggi
Non è sempre tutto rosa e fiori! Alcuni lavoratori agili hanno evidenziato delle criticità in questa nuova modalità, ossia:
- Una difficoltà a separate vita privata e lavorativa
- Un aumento delle spese domestiche. In particolare, un aumento dell’energia elettrica o dei costi relativi al riscaldamento.
- Un peggioramento della vita sociale. Lavorando da casa si ha un minor contatto con i propri colleghi.
Pro e contro per le aziende
Il telelavoro è un accordo tra le parti e quindi porta a delle conseguenze anche per le aziende. Prima di accettare questa nuova modalità di lavoro, è bene tener presente i suoi vantaggi e svantaggi. Solo così si potranno risolvere gli elementi negativi e migliorare la soddisfazione dei dipendenti.
I pro
Moltissime aziende hanno dato la possibilità ai propri dipendenti di poter aderire al telelavoro. In questo modo, sono riusciti a:
- Diminuire i costi aziendali. Con la diminuzione del numero di lavoratori è stato possibile avere uffici più piccoli, bollette meno care e meno costi relativi alla sicurezza della struttura.
- Avere un aumento della produttività e una soddisfazione dei dipendenti, che possono gestire più facilmente il proprio lavoro.
- Un aumento del fatturato. L’abbassamento dei costi e l’aumento della produttività porta a un aumento delle vendite e del fatturato aziendale.
I contro
Purtroppo, non è semplice saper gestire i lavoratori in questa nuova modalità di lavoro. Se non si riesce bene a pianificare il telelavoro si rischia di:
- Non sapere confrontarsi con i dipendenti a distanza. Spesso questo porta a far lavorare maggiormente il lavoratore o a creare delle incomprensioni.
- Investire troppo denaro nella formazione. Il telelavoratore deve saper utilizzare gli strumenti informatici. In Italia, spesso succede che i dipendenti non hanno la giuste capacità per poterli utilizzare in modo professionale.
- Spendere molto budget per strumenti IT. Se l’azienda ha un risparmio nei costi relativi all’ufficio, compaiono delle nuove spese relative agli strumenti informativi.
Conclusioni
Come avrai capito il telelavoro ti porterà a tantissime novità in azienda! Cerca di creare un piano per poterlo realizzare in modo vantaggioso per te e per i tuoi dipendenti. Se hai dei dubbi o delle perplessità, contattaci! Noi di Mailsenpai, siamo sempre pronti a offrirti il nostro aiuto…anche a distanza!