E se i brand avessero un suono?
Il sound branding è una strategia sempre più utilizzata dalle aziende. Siamo infatti abituati ad esperire brand e prodotti quasi esclusivamente attraverso la vista. L’udito, però, è altrettanto determinante nel guidare le nostre percezioni. Il suono può essere un elemento importante nella costruzione della brand identity, e può aiutare a caratterizzare un marchio.
Sei curioso di scoprire come funziona questa strategia? Vuoi sapere come adattarla al tuo brand? Allora continua a leggere l’articolo, e non perderti i nostri consigli!
In pochi punti:
Cos’è il sound branding
Il sound branding è una strategia di marketing che consiste nell’associare un elemento sonoro ad un brand. Così come il visual branding identifica un marchio dal punto di vista visivo, il sound branding lo caratterizza dal punto di vista uditivo.
Hai mai sentito l’espressione “immagini che puoi sentire”? I protagonisti di queste immagini sono solitamente loghi di famosi brand. Quando compaiono su schermi e tv, questi loghi sono accompagnati da un suono. Immagine e suono diventano così un unico elemento, definito marchio sonoro o sound logo.
Il marchio sonoro è forse la declinazione più tipica del sound branding, ma non l’unica. Anche i jingle degli annunci pubblicitari rientrano in questa strategia. Quante volte sentendo una canzone ti è parso di conoscerla? Ti sei poi ricordato che è legata ad una pubblicità. Ecco, questo è un esempio di sound branding ben riuscito.
Come funziona il suono del marketing
Se ti chiedessero di descriverti con un suono, quale sceglieresti? Alcune persone si sentono rappresentate da una melodia lenta e tranquilla, altre da una musica gioiosa, altre ancora da suoni decisi. I suoni, quali essi siano, accompagnano le nostre giornate.
Alcuni suoni, però, ci restano più in testa di altri. E non ci riferiamo alle hit del momento. Motivetti, canzoncine, brevi musiche che ci ritroviamo a canticchiare. Da dove vengono? In molti casi dalla pubblicità. La potenza del suono è infatti spesso sfruttata dalle aziende, che cercano di far compiere ai consumatori l’associazione suono = brand. Come? Attraverso l’uso del sound branding.
Presentando ripetutamente i due elementi (visivo e uditivo) in associazione tra loro, si finisce per considerarli un tutt’uno. Per cui ogni volta che si sente il suono si pensa immediatamente al brand, e viceversa. Il suono funge dunque da fattore di brand recognition, una delle due dimensioni della brand awareness.
L’importanza del sound branding
Sai a quanti annunci pubblicitari sei esposto ogni giorno? Circa 10.000. Se ti sembra un numero incredibile, è perché alla maggior parte di essi non presti attenzione. E non sei il solo: se una persona volesse dedicare anche solo qualche secondo di tempo ad ogni annuncio, dovrebbe trascorrere la sua giornata a guardare pubblicità, e non riuscirebbe nemmeno a guardarle tutte.
Le aziende, dunque, devono trovare nuove strade per attirare l’attenzione dei consumatori. Il sound branding è una di queste. Immagina la seguente situazione: sei indaffarato a preparare la cena, la tv è accesa in sottofondo, ma non la stai guardando. Ad un certo punto un suono ti colpisce e ti volti per capire di cosa si tratta. Ecco, quello spot ha già raggiunto un obiettivo importante: catturare la tua attenzione.
I suoni, inoltre, possono rafforzare l’identità di un brand. Affinché ciò che accada, dev’esserci coerenza tra le varie “anime” della comunicazione. In altre parole, immagini, logo, tone of voice e tutti gli elementi che il brand utilizza per dialogare con i consumatori devono essere coordinati tra loro e con il suono che si intende utilizzare.
Come includere il suono nella tua brand identity
Fin qui, abbiamo visto come il suono sia importante per costruire una brand identity forte e riconoscibile. È arrivato il momento di passare all’azione. O meglio, di ideare la tua strategia di sound branding.
Scegliere un suono per il proprio brand non è affatto semplice. Questo non sarà infatti un elemento di contorno, ma un vero e proprio elemento strategico. La sua scelta, dunque, dev’essere ben ponderata.
Di seguito ti presentiamo i 4 passaggi che ti aiuteranno a scegliere il suono giusto per il tuo brand.
- Analisi. Per prima cosa, devi analizzare la tua brand identity e individuare i valori che vuoi trasmettere ai consumatori. Parallelamente, devi chiederti chi è il target a cui vuoi comunicare il tuo messaggio, e in quali momenti entra in contatto con il brand.
- Ricerca. In questa fase devi definire il mood del suono da associare al tuo brand. Vale a dire le sue caratteristiche sonore – melodia, ritmo, volume – ed evocative. Ricorda infatti che ogni suono comunica qualcosa, suscita una determinata sensazione.
- Test. È il momento di verificare che il suono scelto funzioni. È coerente con gli altri aspetti della brand identity? Comunica il giusto messaggio? Se la risposta a queste domande è sì, puoi passare all’ultimo step.
- Implementazione. Superata la fase di test, il suono dev’essere adattato per essere veicolato sui diversi mezzi di comunicazione. Nel caso di una canzone, ad esempio, la lunghezza potrà essere ridotta o aumentata in relazione alla durata dell’annuncio pubblicitario.
A questo punto è necessaria una specifica. Per quanto i jingle e le canzoni associate ai brand siano importanti, è il sound logo l’elemento cruciale. È questo infatti a rimanere perlopiù invariato nel corso del tempo, e quello che merita la tua attenzione.
Strategie e consigli
Stai valutando di includere il sound branding nella tua strategia ma non sai da dove iniziare? Oltre ai passaggi descritti poco fa, puoi tener presente alcuni consigli che ti saranno utili.
- Esegui un’analisi approfondita. Conoscere a fondo da un lato il tuo brand e i suoi valori e dall’altro il tuo target e le sue caratteristiche ti guiderà nelle fasi iniziali. Non sottovalutare dunque l’analisi e dedicale il tempo necessario.
- Affidati a dei professionisti. È vero, molte cose che riguardano il tuo brand puoi farle in autonomia. In questo caso, tuttavia, il nostro consiglio è di affidarti a professionisti competenti. I suoni hanno infatti la capacità di emozionare ed evocare determinate sensazioni. Sapere quale impatto ha il sound brand che hai scelto è fondamentale. Per evitare errori o incomprensioni, hai bisogno del parere di un esperto.
- Prenditi il tempo che ti serve. Per scegliere il logo del tuo brand hai impiegato del tempo, vero? D’altronde, è un simbolo che ne determinerà l’identità e ne permetterà la riconoscibilità. La stessa cura e attenzione vanno impiegate anche per il suono. Valuta, ascolta, testa. E se non sei soddisfatto ricomincia.
Naturalmente, questi sono consigli per iniziare. Sarai tu a valutare come costruire la tua strategia e come attuarla.
Esempi di sound branding
Esempi di sound branding possono essere individuati in diversi settori merceologici, dal food alle auto alla tecnologia. Sono infatti sempre di più i brand che scelgono di investire sul suono.
Non te ne viene in mente nessuno? Prova a leggere questi nomi: McDonald’s, Playstation, Netflix. Ti si è accesa una lampadina? E se invece ti diciamo Coca-Cola, Intel e Audi? L’elemento che accomuna questi famosi brand è il sound logo. I loghi di queste aziende sono infatti sempre accompagnati da uno specifico suono, entrato ormai nell’immaginario dei consumatori.
Basti pensare che ben il 93% delle persone riconosce il sound logo di McDonald’s. O che uno studio condotto dal team Visa ha evidenziato che l’aggiunta di un suono rassicura gli utenti, aumentando la sicurezza durante la transazione dell’81%. E si sa, la sicurezza nel settore bancario è un fattore imprescindibile.
Verso nuovi orizzonti
Il futuro del sound branding sono le piattaforme di musica in streaming? È ancora presto per dirlo. Di sicuro, però, quella delle playlist brandizzate è una direzione che alcune aziende hanno già intrapreso.
A partire da Barilla, che con ‘Playlist Timer’ ha ideato un divertente modo di controllare la cottura della pasta. Basta infatti aprire Spotify, cercare la playlist relativa al tipo di pasta che si intende cucinare e premere play. Una volta finita la musica, sarà tempo di scolare la pasta.
Un altro recente esempio è quello di Lego. ‘Lego White Noise’ vuole accompagnare i “costruttori” piccoli e grandi durante le loro imprese. In questo caso non si tratta di canzoni, ma di suoni ASMR che riproducono il rumore dei mattoncini prodotti dall’azienda in diverse situazioni.
Anche la moda punta sul suono. Fendi, Prada e Gucci hanno infatti realizzato playlist dedicate agli appassionati di sfilate. Riproponendo le colonne sonore che accompagnano gli show o, nel caso di Gucci, brani che richiamano le loro recenti collezioni, i brand puntano a far vivere ai consumatori un’esperienza a 360°.
Le playlist permettono ai brand di compiere un ulteriore passo verso i consumatori: li accompagnano nella loro quotidianità mentre interagiscono con i prodotti. In questo modo la customer experience migliora, e il rapporto con il brand si rafforza.
Conclusioni
Il suono è un elemento strategico nel marketing, e lo sarà sempre di più. Si va infatti verso il cosiddetto holistic marketing, che coinvolga i cinque sensi. Per ora, comunque, vista e udito sono i più stimolati.
Se non vuoi rimanere indietro, inizia a pensare al tuo sound brand. Seguendo i nostri consigli il compito ti risulterà più facile. E per ricevere altri consigli o consulenze, non esitare a contattarci. La squadra di professionisti Mailsenpai è a tua disposizione.