La profilazione degli utenti, soprattutto negli ultimi anni, è diventata l’asso nella manica di qualsiasi compagnia che operi sul web.
Ma cosa indica esattamente questa espressione? Di cosa si tratta e perché non puoi proprio farne a meno? Ti guidiamo alla scoperta del mondo della profilazione e della segmentazione, indispensabili per attrarre gli utenti giusti.
In pochi punti:
La definizione di profilazione
Ci viene fornita dal testo della celebre GDPR, ovvero General Data Protection Regulation. Il Regolamento Europeo 2016/679 sancisce il modo corretto di trattare e conservare i dati personali raccolti sul web.
Questo recita che
la profilazione […]consiste in una forma di trattamento automatizzato dei dati personali che valuta aspetti personali concernenti una persona fisica, in particolare al fine di analizzare o prevedere aspetti riguardanti il rendimento professionale, la situazione economica, la salute, le preferenze o gli interessi personali, l’affidabilità o il comportamento, l’ubicazione o gli spostamenti dell’interessato.
Dal testo del Regolamento UE 2016/679
Si tratta quindi della raccolta di dati relativi al comportamento sul web di ogni utente.
A cosa serve la profilazione dell’utente?
Perché dovresti sapere cosa fanno, quando e quanto acquistano, che siti web visitano i tuoi utenti? Insomma, a cosa serve la profilazione? Il suo obiettivo primario è la segmentazione degli utenti.
Una volta individuati i loro comportamenti abituali, possono essere suddivisi in clienti ideali accomunati da alcune caratteristiche. E questo, di conseguenza, aiuta le aziende a mandare i messaggi giusti alle persone giuste.
In poche parole
Pensa da normale utente del web. Sei sul divano di casa, stai chiacchierando in famiglia e ti viene la curiosità di scoprire quanto costerebbe un appartamento in centro a Milano. Digiti le keywords su un motore di ricerca e cominci ad esplorare.
Il mattino successivo accendi il tuo smartphone, controlli le e-mail, apri i social network. Improvvisamente ti accorgi che tra i post sponsorizzati su facebook c’è quello di un’agenzia immobiliare che vende appartamenti in centro.
Instagram invece ti propone di acquistare dei prodotti relativi all’arredamento di casa. Come è possibile? Attraverso la profilazione.
Il web ci spia attraverso la profilazione degli utenti?
Certo che no. Però ci studia. I più importanti siti web al mondo hanno un programma di profilazione dell’utente che permette loro di analizzarne il comportamento sul web.
Cercando il costo di un appartamento su Google, per esempio, un software automatizzato ha notato quale città e quale fascia di prezzo potrebbero incuriosirti. E da qui ha iniziato a suggerirti prodotti e servizi correlati che potrebbero interessarti.
L’aspetto legale della profilazione dei dati
Come ti abbiamo detto all’inizio, la profilazione degli utenti è strettamente regolata dalla GDPR e protetta da una serie di passaggi.
Per esempio, l’interessato ha il diritto di sapere che la profilazione sta avvenendo, in quali modi e con quali finalità. In particolari occasioni, oltre ad informarlo, è necessario anche richiedere il consenso esplicito dell’utente. Ciò avviene quando il processo è completamente automatizzato e non prevede l’intervento umano nel trattamento dei dati.
Le regole per rispettare l’utente
La trasparenza è fondamentale. Non puoi usare i dati raccolti per altre finalità rispetto a quelle dichiarate, né mantenerli nei tuoi database oltre il periodo previsto.
L’utente, inoltre, deve sempre avere la possibilità di chiederti la cancellazione dei suoi dati personali (per esempio del suo contatto dalla mailing list).
Infine, è indispensabile che i dati raccolti nel processo di profilazione siano conservati e trattati solo da specifici partner, di cui l’utente deve essere a conoscenza.
I cookies sono file di testo che raccolgono informazioni sulla visita di un sito da parte di ogni utente. Li trovi su ogni pagina web e, se possiedi un sito, hai il dovere di inserire la dicitura “Questa pagina utilizza dei cookies” in modo che l’utente possa acconsentire.
Quelli detti “di profilazione” hanno proprio il compito di raccogliere informazioni sul comportamento degli utenti sul web. Quanti minuti trascorrono sulla pagina? Su quale parte dello schermo rimangono per più tempo?
Pensa un po’: è proprio grazie a questi cookies che i siti web riconoscono il tuo interesse per un appartamento a Milano e ti offrono prodotti e servizi correlati.
A cosa serve fare profilazione?
Se hai un e-commerce o offri servizi sul web come libero professionista, sai che c’è una regola d’oro in ogni attività commerciale: conoscere il proprio target.
Il problema di questa golden rule è che potrebbe risultare troppo generica o, se non ti fai aiutare da un professionista, completamente inutile .
Conoscere il target, infatti, non significa solo identificare in una fascia d’età potenzialmente interessata ai tuoi prodotti. Il processo è molto più complesso e riguarda molteplici fattori.
Chi è il tuo cliente ideale?
La profilazione dei clienti ti serve a rispondere con esattezza a questo quesito. Alcuni fattori sono abbastanza intuitivi. Il tuo cliente ideale si riconosce nel genere maschile, femminile o non-binario? Si tratta di una persona giovane o d’età più avanzata? Qua è il suo titolo di studio e la sua posizione lavorativa?
Altri elementi però sono decisamente più complessi da estrapolare. Per esempio la situazione economica del tuo potenziale cliente, le sue abitudini, i suoi gusti. Preferisce acquistare di mattina, mentre va al lavoro, o dedicarsi allo shopping a tarda sera? Quanto spende mediamente per la tipologia di prodotti che offri?
Come fare una profilazione accurata
La raccolta di informazioni sul tuo utente-tipo è generalmente affidata a software specifici. Questi ti permettono di creare diverse soluzioni per chiedere (direttamente o indirettamente) all’utente le sue caratteristiche. Ecco alcuni esempi:
- raccolta di dati al momento dell’iscrizione a una newsletter;
- compilazione di un questionario per ottenere un freebie o un’offerta dedicata;
- sondaggi sui social network;
- questionari via e-mail.
La regola d’oro di questo tipo di attività è che non dovrai impiegare più di qualche minuto. Se l’utente sente di essere “sotto esame” potrebbe scocciarsi o infastidirsi e perderesti un potenziale lead.
Dall’utente al cliente
Abbiamo visto che l’obiettivo principale della profilazione dei dati è trasformare i tuoi utenti in clienti. Ma come avviene questo passaggio? La raccolta di informazioni ti permette di creare banche dati specifiche e suddividerle in macro e micro-aree.
Ciò è importantissimo per la targetizzazione dei tuoi messaggi pubblicitari, su qualsiasi canale. Sai già che un’e-mail che contiene il nome proprio del ricevente ha una maggiore probabilità di open rate, giusto?
Pensa allora alle adv a pagamento sui motori di ricerca o sui social. Sapere cosa serve ai tuoi clienti, cosa amano, quali sono le loro abitudini, ti aiuta a raggiungerli con il messaggio giusto sul canale giusto.
La profilazione nel marketing
A questo punto della guida, dovrebbe esserti chiara l’importanza che la profilazione degli utenti riveste nel marketing online. Ogni branca di questo settore ne può beneficiare.
Dai messaggi personalizzati alle newsletter, da Google Ads alle sponsorizzazioni su Facebook, passando per la SEO, tutto il tuo mondo ruota attorno al cliente.
L’utente al centro
Proprio lui, anzi ognuno di loro, è il fulcro delle tue campagne di e-mail marketing e non solo. Grazie alla profilazione puoi creare numerosi clienti-tipo dalle caratteristiche diverse, ai quali mandare messaggi diversi.
Questo permetterà un aumento esponenziale dei tuoi tassi di conversione su tutti i fronti. Le tue pubblicità sul web avranno un maggior CTRCTR è l'acronimo di Click Through Rate, ovvero in italiano "percentuale di click". Il CTR è il numero di volte in cui l'annuncio viene cliccato in rapporto al numero di..., le tue newsletter saranno aperte da un maggior numero di iscritti e i tuoi post sui social attrarranno gli utenti giusti.
Ci sono svantaggi?
Devi fare attenzione al tuo processo di profilazione, perché esso è strettamente regolato dalle leggi apposite di cui ti abbiamo già parlato.
Ma qui non si tratta solo di legalità: una targetizzazione errata porterebbe danni irreparabili alla tua immagine su internet. Messaggi poco delicati, inopportuni, troppo insistenti o troppo generici possono farti perdere utenti invece di acquisirne di nuovi.
Chi si occupa della profilazione
Anche questa rientra tra le tante arti del consulente web marketing. Colui o colei che tutto sa e tutto prevede nel comportamento dei tuoi utenti deve ovviamente conoscerli come le proprie tasche.
Per questo l’addetto alla profilazione, o il professionista che ne analizza i dati, è lo stesso responsabile marketing oppure qualcuno del suo team. Nel caso in cui ti rivolgessi a un collaboratore o a un’azienda esterna, pretendi da loro il rispetto delle leggi e dei tuoi fedeli consumatori. Ne va della tua reputazione, da proteggere ad ogni costo.
Esempi di successo
Non si può parlare di profilazione dell’utente senza nominare alcune aziende che hanno fatto della personalizzazione estrema la loro arma letale.
Basti pensare ad Amazon. Il colosso dell’e-commerce conosce a menadito le preferenze dei tuoi utenti. Sa cosa cercano, in quale periodo dell’anno e a che ora del giorno navigano tra le sue pagine. Ed è in grado di suggerire prodotti simili o complementari a quelli già acquistati.
Altri esempi di grande successo sono le piattaforme di streaming e soprattutto Netflix. Oltre alle categorie pre-impostate di film, programmi e serie tv, l’azienda sa benissimo che l’utente di oggi è un abitudinario. Così se ieri sera ha visto Orgoglio e Pregiudizio, oggi gli proporrà Anna Karenina. E così via.
Conclusioni
La profilazione degli utenti è una miniera d’oro per chiunque desideri acquisire nuovi clienti, fidelizzare quelli già conosciuti e rendere sempre più efficaci le proprie pubblicità online.
Scoprine tutti i segreti grazie ai consigli di Mailsenpai (qui tantissimi altri) o direttamente usufruendo dei nostri servizi di e-mail marketing e non solo.