I pop-up store sono al centro delle vendite esperienziali. Cioè un tipo di marketing in cui si investe nell’esperienza del cliente. O del consumatore. In altre parole non è più solo una compravendita. E non si vendono solo prodotti o servizi, ma esperienze.
Però cosa sono i pop-up store? In questa guida Mailsenpai scopri come possono essere utilizzati. Oppure quali sono gli esempi di successo. O ancora i pro e i contro. Quindi preparati e inizia a leggere: alla fine avrai tutte le info che cerchi!
In pochi punti:
Cos’è un pop-up store?
La prima, legittima domanda è: cos’è un pop-up store? Prima di tutto è un negozio temporaneo. Quindi si tratta di un punto vendita con un termine. Solitamente viene utilizzato per un lancio di un prodotto. O di un brand.
Il significato di pop-up è interessante. Anzi, aiuta a capire ancora di più questa strategia. Letteralmente il significato del nome inglese è “spuntare fuori“. O “venir fuori“. In ogni caso il termine descrive la sorpresa, l’inaspettato. In alternativa possono essere usate le parole: “temporary store” o “temporary shop“.
A cosa serve un pop-up store?
Come anticipato, il pop-up store “salta fuori all’improvviso”. Perciò si tratta di qualcosa di inaspettato. Questo perché l’obiettivo è stupire il pubblico ed entrare nella sua memoria. E per farlo si utilizza l’esperienza unica di un punto vendita temporaneo.
Solitamente il pop-up shop ha come scopo il lancio di un prodotto. O di un nuovo brand. Si usa questo metodo per diventare subito riconoscibile. E per poterlo fare si sfrutta la pressione del tempo limitato.
Non sapere quando il negozio verrà smantellato rende indispensabile per il consumatore provare l’esperienza nell’immediato. Per questo motivo i punti vendita temporanei ottengono spesso dei risultati molto positivi.
Nello specifico i pop-up store sono situati sempre più spesso in vie molto affollate. Ad esempio nei centri città. Oppure nei centri commerciali. In realtà la motivazione è semplice: hai la possibilità di raggiunge molte persone in meno tempo. In tal modo aumenti la curiosità. E il numero di ingressi. Riassumendo: fai crescere notevolmente il tuo target.
Perchè è importante?
Un pop-up store può essere molto importante. Anche per le grandi imprese. Ad esempio la grande visibilità di questi negozi è uno strumento unico. E molto potente.
L’obiettivo non deve essere per forza quello di vendere il prodotto appena lanciato. Anzi, in molti casi lo scopo è solo essere più riconoscibili e migliorare la brand positioning. Quindi la posizione del marchio nella testa del consumatore.
Per i clienti la novità e il tempo ridotto rendono l’esperienza entusiasmante. In aggiunta a questo, le location insolite o i nuovi prodotti portano ad ancora più curiosità. E questi aspetti rendono i pop-up store di successo. In quanto attirano facilmente i consumatori. O i possibili clienti che acquistano.
Come avviare un pop-up store?
Per avviare un pop-up store possono essere necessari più fasi. Innanzitutto è indispensabile studiare costi e benefici. Infatti aprire un temporary store può non essere molto economico. Quindi prima di procedere con la campagna è bene approfondire l’argomento.
Inoltre è bene avere sempre a mente le caratteristiche del pop-up store. Quest’ultimo deve essere temporaneo. Perciò avere una “data di scadenza“. Nonostante il suo successo. In aggiunta a questo l’offerta deve essere limitata. Sicuramente sono questi i due fattori che lo rendono uno strumento originale. Al fine di attirare il cliente in negozio queste caratteristiche non possono mancare.
Quali sono però le fasi di apertura di un pop-up store? Ecco tutte le info.
Scegli il luogo adatto
La posizione del pop-up store è fondamentale. Affinché gli obiettivi vengano raggiunti questo è il primo step da definire. La città o la location sono determinanti. In quanto devi proporre i tuoi prodotti dove in effetti sono necessari. Ad esempio vendere sciarpe a Palermo a luglio non ha senso. Così per molti altri casi, la localizzazione ideale dello shop è quella dove ci sono i potenziali clienti.
Inoltre è immancabile il traffico pedonale. E molto più probabile che si fermi una persona durante una passeggiata o quando è a piedi. Ma non quando è in macchina o in viaggio. Quindi i luoghi che interessano di più sono: i centri città o i centri commerciali.
Un altro aspetto fondamentale è la concorrenza. Anche se i pop-up store hanno spesso successo, non è detto che potresti battere i competitor. Perciò aprire accanto a un concorrente non è consigliato. Soprattutto se sei un nuovo brand. O proponi un prodotto non conosciuto.
Nonostante questo, è utile sapere se ci sono negozi simili al tuo nella zona. Così saprai di intercettare persone potenzialmente interessate.
Quando aprire il pop-up store?
“Dimmi quando quando quando…” recitava una famosa canzone di Alberto Testa e Tony Renis. Però definire il momento perfetto per l’apertura non è facile. Soprattutto perché ci sono tanti fattori che determinano il successo di un pop-up store. Tra questi:
- La stagionalità;
- Le festività;
- I temi;
- Le nuove collezioni;
- Gli eventi.
Sicuramente un periodo perfetto è quello delle festività natalizie. In particolare tra il mese di novembre e di dicembre. Così puoi attirare coloro che sono alla ricerca dei regali.
In alternativa puoi puntare sulle tematiche come Halloween o Pasqua, allestendo location con variazioni sul tema. Anche la stagionalità può tornare utile. In primo luogo le località balneari ad agosto. O quelle sciistiche a dicembre e gennaio.
Quanto durerà?
Anche la durata è un aspetto soggettivo. Alcuni pop-up store di successo sono durati solo un weekend. Al contrario altri fino a 30 giorni. In generale il consiglio è di evitare di superare i 30 giorni. Oltre questo periodo l’effetto della novità potrebbe venire a meno. E i consumatori perdere interesse.
In più lo scopo del pop-up store non è l’unico fattore che influenza la sua durata. Anche il budget lo è. Se si ha una possibilità ridotta è meglio prediligere uno pop-up store breve ma ben fatto. Piuttosto che il contrario: di 30 giorni ma inefficiente.
Cosa prevede la legge?
Attualmente non esiste una normativa dedicata ai pop-up store. Non in Italia. Perciò bisogna considerare questa attività come “l’esercizio di vicinato con una durata limitata nel tempo“. La distinzione dalla legge si divide in:
- Temporary shop fino a 30 giorni
- Pop-upI pop-up (finestre a scomparsa) sono elementi dell'interfaccia grafica. Quadri o finestre, che appaiono durante la navigazione in Internet per attirare l'attenzione dell'utente. Generalmente, servono a mostrare pubblicità oppure avvisi.... shop oltre i 30 giorni
Nel primo caso non sono previste limitazioni. Ad esempio l’attività è definita occasionale ed è necessaria solo una partita IVA. L’unico aspetto da considerare è se viene occupato il suolo pubblico. In questo caso è bene consultare il comune per ottenere i permessi corretti.
Nel secondo caso non si tratta di attività occasionale. Anzi, è imperativo iscriversi alla gestione commercianti all’INPS. Inoltre è necessaria la SCIA, o Comunicazione certificata di inizio attività. Infine dovrai comunicare la data di inizio attività alla Camera di Commercio.
Strategie, tecniche e consigli
Le strategie dei un pop-up store sono molto diverse. Soprattutto cambiano secondo i propri obiettivi. E il budget. Nonostante questo non è difficile formulare dei consigli su come fare. Così come su che strategie utilizzare o tecniche. Eccone alcuni.
- Non avere fretta. L’entusiasmo è positivo, ma ogni cosa ha il suo tempo. Quindi progetta con attenzione la tua strategia. In ogni fase. Ad esempio la location è fondamentale. Fai un sopralluogo e considera più alternative prima di procedere.
- Tieni sempre a mente i tuoi obiettivi. Aumentare le vendite richiede un approccio diverso dalla conoscenza del brand. Delinea bene la tua mission, prima di procedere con la strategia adeguata. Ad esempio per la comunicazione visiva o uditiva.
- Considera il tuo budget. Un pop-up store dovrebbe essere un’occasione per migliorare. E crescere. Bensì se non presti attenzione ai costi potrebbe rivelarsi un fallimento. I prezzi di creazione e mantenimento possono andare da soli 1.500 euro fino a 150.000 euro. Perciò in fase di progetto presta attenzione ad ogni possibile costo. Solo così avrai una panoramica del tuo investimento chiara da subito.
Quali sono pro e contro del pop-up store?
Con un’offerta limitata, in un pop-up store i risultati sono raggiungibili con più facilità. Grazie a questo aspetto temporale, i consumatori sono portati a concludere l’acquisto. Soprattutto se attirati da offerte o prodotti esclusivi per l’evento. Tra i vantaggi ci sono:
- Presentare un prodotto sul mercato in modo efficace;
- Rendere unica l’esperienza di acquisto;
- Sfruttare il marketing esperienziale;
- Aumentare la brand awareness;
- Attirare nuovi clienti;
- Fidelizzare i consumatori;
- Proporre prodotti in edizione limitata;
- Approfondire quanto un articolo piaccia al target;
- Ottenere molta eccitazione intorno al tuo brand o a un evento.
Come per ogni cosa ci sono anche aspetti negativi. Nel caso del pop-up store uno spicca tra tutti: il budget. Soprattutto per i temporary shop più lunghi il costo può aumentare. Come anticipato, il budget può superare anche i 150.000.
Per evitare di andare in perdita, è bene progettare il tutto nel dettaglio. E questo è il secondo aspetto negativo. Un pop-up store deve essere ben organizzato. In più richiede un lavoro di preparazione notevole. Perciò anche personale qualificato.
Esempi di pop-up store
Gli esempi di pop-up store negli anni si sono accumulati. In particolare all’estero per il lancio di molti brand. Anche in Italia recentemente i temporary shop hanno assunto nuova vita. Ecco alcuni esempi famosi.
Nespresso X Chiara Ferragni
Non solo i negozi, anche i caffè. Il primo esempio (italiano) non poteva avere come protagonista nessun altro se non Chiara Ferragni. Nel 2021 il brand Nespresso lancia la collezione Nespresso X Chiara Ferragni. Come? Creando un temporary caffè a Milano.
Questa strategia è durata dal 10 giugno al 18 luglio. E la location era piazza del Carmine 1 a Milano, a pochi passi dal Duomo. Durante questa campagna, sono stati promossi anche temi come la sostenibilità ambientale e l’empowerment femminile.
La sneaker box di Adidas
Tra i primi temporary shop c’è invece Adidas. Anticipando diverse tendenze, nel 2012 Adidas ha pensato a un negozio a forma di scatola di scarpe. Sfruttando una visual identity consolidata, questa enorme scatola blu ha attirato moltissime persone. L’occasione era l’apertura del flagship store a Melbourne.
Pastiglie Leone a Milano
La nota azienda torinese fondata nel 1857 ha investito nel futuro. Per farlo ha utilizzato un nuovo pop-up store a Milano, in Corso Magenta 96. Al suo interno tantissimi e coloratissimi segreti sulle caramelline tanto famose. In più il temporary shop non si è limitato a Milano, ma ha previsto l’apertura in altre 7 città. E in tutte non ha rinunciato al tocco retrò tipico del brand.
Conclusioni
Gli esempi possono aiutarti a capire come creare un pop-up store di successo. Sicuramente non devi rinunciare all’identità del tuo brand. Al contrario, dovresti trovare un modo per incorporarla sempre nella tua comunicazione.
L’esempio più emblematico è l’ultimo. Nonostante Pastiglie Leone abbia utilizzato qualcosa di innovativo e moderno come un pop-up store, non ha rinunciato all’identità del marchio. Ad esempio inserendo le note scatole di latta dal tono vintage.
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