Visiteresti una città sconosciuta senza avere con te una mappa? Probabilmente, oggi più che ad una mappa cartacea ti affideresti a Google Maps o altre app simili, ma il discorso non cambia. Andare all’avventura può essere stimolante, ma c’è il concreto rischio di perdersi. Nel digitale avviene lo stesso: se non sai dove stai andando, ben presto ti perderai. La mappa di social, blog e siti Internet si chiama piano editoriale.
Sei un content creator, un autore di blog o un social media manager? Allora non puoi non conoscere questo strumento. Il piano editoriale è infatti un alleato indispensabile per chiunque si occupi di creazione di contenuti. Sei pronto a saperne di più? Iniziamo!
In pochi punti:
Cos’è un piano editoriale e a cosa serve
Con l’espressione “piano editoriale” si fa riferimento a due elementi diversi. Da un lato il processo di pianificazione dei contenuti, dall’altro il documento riassuntivo da condividere con il team che si occupa della comunicazione del brand.
Nella sua accezione più comune, comunque, il piano editoriale è un documento di pianificazione. Il suo scopo è stabilire cosa pubblicare sulle diverse piattaforme. In altre parole, i temi dei contenuti che verranno condivisi con il proprio pubblico.
Detta così, può sembrare facile da creare. Basta individuare diversi argomenti, cadenzandoli nel tempo, e il gioco è fatto. Non è così. Il piano editoriale è uno strumento strategico, volto cioè a raggiungere un determinato obiettivo. Deve essere redatto, dunque, in funzione di cosa si vuole ottenere.
Può essere visto come un puzzle, i cui tasselli devono combaciare perfettamente gli uni con gli altri per arrivare al risultato finale. I contenuti, al pari dei tasselli, devono essere coerenti tra loro e in linea con le caratteristiche del brand.
Il calendario editoriale
Elemento imprescindibile del piano, il calendario editoriale serve a stabilire con esattezza quando pubblicare. È, come dice il nome, un vero e proprio calendario contenente giorni e orari di pubblicazione. Ogni casella del calendario andrà poi riempita con i contenuti scelti.
Oltre ai temi da trattare, infatti, è fondamentale individuare il giusto momento per la pubblicazione dei contenuti. E, insieme, la frequenza. Cadenzare regolarmente i contenuti è una buona strategia per creare una sorta di appuntamento fisso con la propria audience.
Il calendario editoriale è dunque l’attuazione pratica del piano. Se nel momento in cui si crea il piano ci si concentra sugli aspetti strategici, componendo il calendario sono gli aspetti pratici ad essere messi in risalto. Anche il più piccolo elemento – ad esempio l’uso degli hashtag – dev’essere pianificato ed inserito nel calendario editoriale.
Chi lo utilizza
Lo abbiamo accennato all’inizio. Chiunque si occupi di creazione e pubblicazione di contenuti ha bisogno di un piano editoriale. È uno degli strumenti del mestiere, così come il bisturi per il chirurgo o la farina per il pizzaiolo.
Certo, dietro alla creazione di contenuti c’è un mondo vasto e diversificato. I contenuti possono essere infatti ideati per i social network, per i blog, per i siti web. Ne esistono insomma diverse tipologie.
Parallelamente, un professionista che cura i social di un’azienda metterà a punto un piano editoriale diverso da chi scrive per un blog. Ma entrambi utilizzeranno questo strumento nel proprio lavoro.
Perché è importante il piano editoriale
Facciamo un esempio. Immagina di voler aprire un profilo Instagram per far conoscere quello che fai. Che tu sia libero professionista o proprietario di un’azienda poco importa. Dovrai stabilire cosa pubblicare e quando.
All’inizio hai molte idee e condividi i tuoi contenuti a cadenza regolare. Poi, man mano, la frequenza diminuisce. Le idee si esauriscono e hai difficoltà a trovarne di nuove. Quando questo succede, spesso le persone rinunciano al progetto. Un vero peccato, se pensiamo che un buon piano editoriale può risolvere la situazione.
Da questo semplice esempio puoi capire l’importanza di questo strumento. Senza, si è come i naufraghi in balia delle onde. Il piano editoriale è la zattera. Permetterà di avanzare spediti verso la meta, senza essere travolti dal mare in tempesta. Fuor di metafora, permette di rimanere sulla strada giusta per raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati.
Sei pronto a creare il tuo piano editoriale? Nei prossimi paragrafi ti diamo alcune dritte per iniziare.
Da dove partire
Il punto di partenza per la creazione di un piano editoriale è l’analisi del proprio brand e del mercato di riferimento.
In particolare, è importante essere consapevoli di:
- cosa si offre: quali sono le caratteristiche distintive dei propri prodotti o servizi;
- a chi ci si rivolge: quali persone costituiscono il proprio target di riferimento;
- chi sono i competitor: quali aziende operano nello stesso settore e in cosa si differenziano dalla propria.
- cosa si vuole ottenere: quale obiettivo si intende raggiungere.
Definire questi punti è necessario per essere sicuri di avere solide basi su cui costruire la propria strategia. In caso contrario, si rischia di risultare poco efficaci e incisivi.
Creare il piano editoriale
Una volta chiariti i punti di cui sopra, è il momento di dar vita al piano editoriale. Come abbiamo detto, questo strumento è tutt’altro che un insieme caotico di contenuti. La pubblicazione va al contrario attentamente pianificata.
Oltre al tema da affrontare, infatti, devono essere definite le modalità.
- In che modo verrà declinato l’argomento?
- Quale tone of voice verrà utilizzato?
- Che canale comunicativo è stato scelto?
Sono tutte domande che devono trovare risposta. Risposta che dipende naturalmente dalle caratteristiche del brand. Ma anche da quelle del pubblico a cui ci si rivolge. E, ultimo ma non meno importante, dal canale di comunicazione che si utilizza.
Non esiste un unico modello di piano editoriale. I contenuti pensati per i social, infatti, non vanno bene per un blog, e viceversa. O meglio, vanno adattati.
Se ad esempio scegli di parlare di arte, devi necessariamente declinare l’argomento in modi diversi a seconda del mezzo che stai utilizzando. Nel caso di un post su Instagram, il testo non dovrà essere più lungo di qualche frase, e il focus sarà sull’immagine. In un articolo dedicato, invece, potrai parlare più diffusamente del tema.
I due canali rispondono, a ben vedere, a due esigenze distinte. Da un lato – sui social – un contenuto di intrattenimento, meno impegnativo. Dall’altro – sui blog o sui siti web – un contenuto più approfondito e completo.
Determinare quale sia il canale migliore è impossibile. Entrambi sono adatti al proprio pubblico di riferimento. E i contenuti devono essere pensati tenendo conto delle loro caratteristiche distintive.
Come creare un piano editoriale efficace
Sei alla ricerca di qualche esempio di piani editoriali? Soprattutto all’inizio, è normale cercare ispirazione. La buona notizia è che sul web trovi diversi esempi.
Noi, però, vogliamo darti gli strumenti per procedere in autonomia. Ecco perché abbiamo selezionato per te le migliori strategie per creare un piano editoriale efficace.
- Lasciati ispirare. Non è sempre facile trovare argomenti. Un buon metodo è tenersi sempre aggiornati sul proprio settore e su ciò che succede nel mondo, per trovare spunti di discussione.
- Ascolta il tuo pubblico. Non limitarti a conoscerne le caratteristiche di base – sesso, età, provenienza geografica- Ascolta chi ti segue. Il dialogo è importante, e spesso può essere fonte di nuove idee.
- Inizia da ciò che sai. Sei un esperto in un particolare settore? Fallo sapere alle persone. Partendo da argomenti che conosci, ti risulterà più facile produrre contenuti.
- Cura l’estetica. Anche l’occhio vuole la sua parte. Non trascurare dunque la parte visiva dei tuoi contenuti, elemento che attira immediatamente l’attenzione.
I migliori tool per piano editoriale
Nel tuo lavoro di creazione di un piano editoriale, alcuni strumenti possono aiutarti. Si tratta sia di tool utili per l’analisi preliminare, che di strumenti dedicati alla creazione del calendario editoriale. Vediamoli insieme.
- Seozoom. Per esplorare a fondo la keyword che hai scelto, puoi usare Seozoom. Potrai in tal modo capire quali sono i relativi volumi di ricerca, e trovare tematiche correlate.
- Answer The Public. Altro valido strumento, Answer The Public mostra tutti gli argomenti correlati ad un determinato tema. Consente di sapere cosa cercano gli utenti rispetto a un brand, un prodotto oppure un argomento generale.
- Google Trends. Vuoi valutare l’interesse verso una specifica tematica nel tempo? Google Trends fa al caso tuo. Riporta infatti le tendenze delle ricerche sul principale motore di ricerca.
- Google Calendar. Sempre in casa Google, Calendar ti consente di organizzare al meglio il calendario editoriale. È totalmente gratuito e accessibile da più persone. Perfetto dunque per coordinarsi con i propri collaboratori.
- Editorial Calendar. Infine, se utilizzi un sito web WordPress, puoi scaricare il plug-in Editorial Calendar. Terrai così sotto controllo le pubblicazioni previste per le settimane e i mesi successivi.
Leggi la nostra guida per scoprire come creare un sito web con WordPress!
Vantaggi e svantaggi
Partiamo col dire che l’unico svantaggio del piano editoriale è non farlo. Non ci sono infatti controindicazioni. Se si parte da un’analisi approfondita e accurata, l’insuccesso è poco probabile.
I vantaggi, al contrario, sono numerosi.
- Niente improvvisazione. Creando un piano editoriale ad hoc, non procederai a caso, ma secondo un percorso preciso.
- Niente mancanza di idee. Programmando in anticipo i tuoi contenuti, non rimarrai “scoperto”, ma riuscirai a mantenere una determinata frequenza di pubblicazione.
- Immagine chiara. Un’accurata pianificazione ti consentirà di costruirti una precisa immagine online. Potrai così diventare un punto di riferimento per la tua audience.
- Unicità. Studiando cosa fanno i tuoi diretti competitor potrai infine scegliere di discostartene, in modo da ritagliarti il tuo spazio.
Come vedi, il piano editoriale non è utile solo per non rimanere a corto di idee o argomenti, ma anche per rendere efficace la propria comunicazione.
Conclusioni
Il piano editoriale è uno strumento complesso, ricco di sfaccettature, ma estremamente utile. Come detto in apertura, può essere considerato una mappa, una bussola per orientarsi nel mondo dei contenuti. Mondo che, come saprai, è molto affollato. Per emergere sono necessarie strategia e pianificazione. Due elementi che caratterizzano un buon piano editoriale.
Siamo arrivati al momento dei saluti, ma non è un addio. Se hai bisogno di consigli di social media marketing o vuoi una mano per gestire le tue campagne email, non esitare a contattarci. Tutta la squadra di Mailsenpai è a tua disposizione.