Con i micro moments dai all’utente ciò che cerca, nel momento giusto. In questo modo ottieni la sua attenzione ed entri in contatto con nuovi possibili consumer.
I micro moments possono essere strumenti molto validi nel marketing. Questo perché nascono da un cambiamento delle abitudini di consumo. Cioè la necessità durante la giornata di ottenere una specifica informazione. Dallo smartphone o dal tablet.
Scopri di più scorrendo in basso!
In pochi punti:
Cosa sono i micro moments?
I micro momenti, come si intuisce dal nome, sono dei brevi istanti durante la giornata in cui l’utente consulta il web per sue curiosità. O ancora per un bisogno. Sulla base di questo infatti, sussistono diverse tipologie di micro momentes che si dividono in: “I-Want-To”:
- Know: conoscere qualcosa;
- Do: fare qualcosa;
- Go: andare da qualche parte;
- Buy: acquistare qualcosa.
Generalmente questi sono i momenti in cui poter imparare. Oppure divertirsi o ancora acquistare. Sebbene sembrino poco utili, questi istanti sui motori di ricerca possono essere fondamentali. Soprattutto per trasformare un semplice utente in un potenziale cliente.
Voglio sapere – I-Want-to-Know
Sono i momenti definiti di “fase esplorativa“. Non sono gli instanti in cui si procede a un acquisto, bensì sono quelli in cui ci si informa. Perciò il loro obiettivo è quello di soddisfare una curiosità. Anche per le novità o le notizie del momento vengono avviate ricerche in questo modo. Certamente è la tipologia meno prevedibile di tutte.
I-Want-to-Go – Voglio andare
In questo caso la ricerca è di una destinazione. Quindi il cliente può cercare info su come recarsi in un luogo, quale un negozio o un ristorante. Sicuramente l’intenzione di acquistare o di svolgere un’azione è più esplicita rispetto alla precedente. Per questo, i micro moments I-Want-to-Go vengono usati per strategie di local marketing.
Non sai cos’è il local marketing? Immergiti nella nostra guida!
Voglio acquistare – I-Want-to-Buy
Questo è il più decisivo tra i micro momenti. Soprattutto se hai un e-commerce. Qui l’obiettivo è farti scegliere dall’utente e indirizzare il cliente verso di te. Questo in quanto manifesta esplicitamente la necessità di un prodotto o servizio, che acquisterebbe in quell’istante.
I-Want-to-Do Moments – Voglio Fare
In realtà letteralmente sarebbe “How-to-Do“. Con questo micro momento l’utente è alla ricerca di un tutorial su come fare qualcosa. Quindi cerca info operative e vuole sapere come procedere. Da questo punto di vista YouTube è una delle piattaforme più utilizzate. Questo perché combina la guida audio con immagini e video esplicativi. Pensa ai tutorial…
Come funzionano?
Questi micro momenti di ricerca su Google o sugli altri motori di ricerca sono numerosissimi. Nell’arco di una giornata possono produrre tanti segnali. Alcuni esempi sono il contesto in cui si usa un dispositivo. O ancora l’intenzione di una persona (informarsi, acquistare, recarsi in un luogo).
In aggiunta a questo, la possibilità di combinare contesto e intenzioni rende più semplice entrare in contatto con possibili consumatori. In particolare grazie al vasto uso del mobile.
Anche per questa ragione, oggi optare per un sito web o un e-commerce non ottimizzato per il mobile è impensabile. Le ricerche degli utenti dallo smartphone sono più numerose di quelle desktop. Inoltre questi micro moments permettono di creare un primo incontro tra utente e azienda. Pertanto curare questo approccio iniziale è importante.
Nello specifico uno studio di Google Analytics mostra come le sessioni di ricerca siano molto numerose, però a discapito dell’attenzione. Di conseguenza si hanno molte query diverse ma si riducono le tempistiche di fruizione.
A cosa servono i micro moments?
Sicuramente il primo obiettivo è capire meglio il target. Sebbene il buyer persona possa essere diverso, conoscere le caratteristiche del potenziale cliente permette di formulare annunci mirati. Di conseguenza anche il buyer journey (ad esempio le ricerche effettuate in passato) possono avere lo stesso scopo.
Riassumendolo, lo scopo principale è quello di profilare il cliente. Allo stesso modo di fornire gli strumenti per creare campagne mirate di marketing.
Simile all’inbound marketing, non trovi? Quest’ultimo fa sì che sia l’utente a interessarsi e ad avvicinarsi al brand. Al fine di raggiungere questo obiettivo è indispensabile conoscere gli interessi del target. Così da stuzzicarli e avvicinarli al proprio brand.
Perché i micro moments sono importanti da analizzare?
Come anticipato, attualmente sono cambiate le modalità di fruizione online. Quindi sempre più utenti della generazione C effettuano le ricerche da smartphone. La differenza principale è che prima queste ricerche erano prevedibili e determinate in orari specifici. Attualmente invece vengono avviate a qualsiasi orario, il che rende questi micro momenti imprevedibili.
Apparentemente questo può sembrare un aspetto negativo. Invece è positivo, in quanto persino i grandi obiettivi o le decisioni importanti vengono presi in momenti fugaci. Ad esempio un acquisto o una ricerca. Infatti circa l’80% dei millenials acquistano in un punto vendita fisico mentre sono allo smartphone.
Quindi analizzare i micro moments fa sì che tu possa ottenere diverse informazioni sui potenziali clienti. Così come dati da impiegare nella creazione di un piano di marketing.
Come usare i micro moments?
I micro momenti possono essere usati per rendere più pertinenti gli annunci a pagamento. Ad esempio su Google, Facebook, YouTube e Istragram. Se un utente cerca quali sono le mete più ambite per l’estate 2022 è probabile che stia valutando di prenotare le prossime vacanze. Quindi puoi personalizzare l’annuncio della tua agenzia viaggi o del sito di comparazione dei voli. Come? Inserendo un riferimento alle promo Summer 2022.
Le informazioni pertinenti sono fondamentali. Diversi studi hanno mostrato la tendenza degli utenti ad acquistare su nuove piattaforme, grazie ai contenuti correlati trovati in fase di ricerca.
Allo stesso modo puoi usare questi micro moments dell’utente per aumentare la tua brand awareness. Perciò per farti conoscere dal possibile cliente, presentando i tuoi prodotti o servizi.
Strategie, tecniche, consigli
Ognuno ha il suo modo di pianificare la propria strategia di marketing. Nonostante questo, avere consigli e tecniche può essere molto utile. Eccone alcuni.
- Rispondi alla domanda: “Quando vuoi farti trovare?“. Quali sono i micro moments in cui desideri essere presente per l’utente? Ad esempio vuoi esserci in fase di ricerca di un’informazione o già in fase di acquisto? Questo dipende dal tuo obiettivo e dalle caratteristiche della tua attività.
- Mettiti nei panni di chi fa la ricerca. Sebbene non sia facile, approfondire quale sia lo scopo finale del cliente è fondamentale. Per farlo puoi analizzare le ricerche correlate alla tua parola chiave. O ancora valutare la quantità di utenti che cercano una determinata query.
- Sii coerente. Annunci a pagamento, sito web e social sono solo alcuni degli aspetti che non possono essere contraddittori. Riassumendo: rispetta sempre la tua storia e il sistema valoriate di te o della tua attività.
- Sfrutta tutti gli strumenti che puoi. Soprattutto quelli di analisi delle parole chiave e delle query di ricerca. Questo ti permette di ottenere dei parametri precisi sulle ricerche. Grazie alla misurazione puoi capire meglio il comportamento dell’utente.
Pro e contro dei micro moments
Il vantaggio più grande dei micro moments è la possibilità di conoscere il target. Allo stesso tempo questo strumento ti aiuta a raggiungere più facilmente gli utenti. Questo perché sai cosa cercano, quindi puoi proporti come soluzione alle loro ricerche.
Invece non ci sono particolari aspetti negativi di questa strategia. L’unico è che monitorare i micro momenti può richiedere risorse e impegno. Ad esempio nell’utilizzo di strumenti online, gratuiti o a pagamento.
Conclusioni
Adesso sai cosa sono i micro moments e come usarli. Invece se desideri conoscere altre strategie di marketing leggi il nostro blog. Potrai trovare aggiornamenti e novità del settore della comunicazione e del marketing!