Forse non hai mai sentito parlare di metodo AIDA. Ma ti assicuriamo che si tratta di un modello teorico molto utile per chi lavora nel marketing. Anche in campo digitale.
Proposto per la prima volta da Elias St. Elmo Lewis – sul finire dell’800 – e ripreso negli anni ’20 del secolo successivo, diventa un vero e proprio punto di riferimento da seguire per la realizzazione di campagne pubblicitarie efficaci. Soprattutto a partire dai favolosi Sixties.
Ti interessa saperne di più? Avere maggiori informazioni al riguardo?
Allora presta attenzione al nostro articolo.
Ti spiegheremo in cosa consiste il metodo AIDA e come sfruttarlo al meglio.
Dai un boost al tuo business!
In pochi punti:
Che cos’è il metodo AIDA
Come accennato nell’introduzione il metodo AIDA è un modello teorico che descrive il funzionamento della pubblicità. Per essere più specifici, è un modello di tipo gerarchico o a gerarchia degli effetti. Prevede – infatti – una sequenza ordinata di fasi collegate una all’altra tramite rapporto di causa-effetto.
A cosa serve? Ci aiuta a comprendere come agire nei confronti di un potenziale cliente guidandolo nel funnel di vendita. Dal momento del suo primo contatto con il brand fino all’acquisto del prodotto o servizio offerto.
La missione di un annuncio è attirare il lettore in modo che cominci a leggere; poi bisogna interessarlo perché continui; poi convincerlo finché arrivi a credere a quello che legge. Se una pubblicità contiene queste tre qualità di successo è una pubblicità di successo.
Elias St. Elmo Lewis
Le 4 fasi del metodo AIDA
Aida non è il nome di una ragazza amata da Elias St. Elmo Lewis. Né c’entra l’opera omonima di Verdi. Molto più semplicemente si tratta di un acronimo.
Una sigla che ci riassume quali sono i 4 punti fondamentali di una buona campagna pubblicitaria.
E cioè:
- ATTENTION–ATTENZIONE
Regola numero uno dell’advertising: cerca di catturare l’attenzione dei consumatori. Per farlo puoi impiegare vari escamotage. Usare immagini, titoli ad effetto e naturalmente… una bella ricerca di parole chiave non fa mai male. Anzi. Ricorda di puntare sul pubblico giusto. Fai selezione e scegli il target con cura. - INTEREST–INTERESSE
Ci sei. A questo punto del metodo AIDA gli occhi del consumatore sono sul tuo annuncio. Ma occorre convincerlo a rimanere e che – come dicono gli inglesi – you are the best. In che modo? Elenca i vantaggi del servizio/articolo offerto. Illustra i suoi punti di forza e cosa lo contraddistingue dai competitors. - DESIRE–DESIDERIO
Il pesce ha preso l’amo. Però c’è da tirarlo su. Diciamo che sta ancora valutando se conviene andare avanti. Verso l’acquisto. Come persuaderlo definitivamente? Spingi sulle emozioni (abbiamo già avuto occasione di affrontare l’argomento marketing emozionale) e proponi offerte imperdibili. A cui è impossibile voltare le spalle. - ACTION–AZIONE
Abbiamo seminato ed è ora di raccogliere i frutti. Manca solo l’ultimo step. Che l’utente acquisti. Chiudi il messaggio con un call to action posta in bella vista!
Hai capito quanto vale il metodo AIDA?
E inoltre, non esistono limiti di applicazione.
Di fatto, puoi impiegare questa formula in ogni settore del marketing. Da quello tradizionale (annunci cartacei, radio o TV) a quello più innovativo. Parliamo di landing pages, email marketing, post sui social media e via dicendo.
Pro e contro
Probabilmente ti starai ponendo la famosa domanda da un milione di dollari.
Ovvero: il metodo AIDA conviene davvero? È una strategia su cui vale la pena scommettere?
Risposta affermativa.
Proviamo ad elencarne i principali vantaggi. Questo metodo ci aiuta a:
- organizzare il lavoro, a pianificare una campagna pubblicitaria senza perdere di vista obiettivi e strumenti utili;
- favorire il lead nurturing (tutte quelle attività che servono a coltivare i rapporti con i potenziali clienti);
- aumentare le vendite.
Tuttavia va puntualizzato che il metodo AIDA ha più di un secolo di vita. E naturalmente risente della sua età.
Certo, rappresenta un ottimo metodo teorico base. Ma è un po’ troppo ingenuo per la società contemporanea e le nuove tecnologie digitali.
Ad esempio, non contempla la cosiddetta brand reputation. Che cosa pensano i consumatori e come reagiscono al nostro marchio o prodotto. Magari con esternazioni su forum, community, social, ecc.).
Quindi? Si potrebbe dare un’occhiata al più completo modello BAIFDASV, che viene considerato l’evoluzione del metodo AIDA.
ll suo ideatore – Christian Betancur – non termina il processo pubblicitario con l’acquisto.
Ma con due fasi aggiuntive che, oggi come oggi, fanno la differenza. Una riguarda lo studio e l’analisi della soddisfazione dei bisogni. L’altra, per l’appunto, la valutazione del cliente.
Esempio metodo AIDA
Più o meno consciamente tutti utilizzano il metodo AIDA. O perlomeno chi tenta di sviluppare un messaggio pubblicitario coerente. Focalizzato alla vendita.
Non ci credi? Allora, passiamo alle maniere “forti”. Cioè agli esempi pratici. Eccone un paio.
- Post Facebook di Chiara Ferragni per sponsorizzare una lampada led antizanzara.
La regina delle influencer italiane ci sa fare. Anche quando non si parla di moda.
In questo caso, i primi tre step del metodo AIDA (attenzione, interesse e desiderio) si percepiscono a colpo d’occhio.
C’è un’immagine funzionale – bimbo che dorme + foto prodotto – e una frase che non lascia spazio a fraintendimenti: “Stanchi dei morsi di zanzara? Abbiamo la soluzione perfetta per dormire tranquilli”.
L’invito all’azione è espresso tramite link diretto allo store di vendita online. - Spot Conad 2021– Più vicini di così
Nel video marketing lo storytelling ha una parte importante. Teniamolo a mente perché è il cuore di questa pubblicità. Cosa ci propone? Una voce narrante che spiega tutti i vantaggi della catena e le scene di alcuni clienti soddisfatti e sereni mentre fanno spesa.
Da spettatori veniamo subito coinvolti nel racconto. Lo spot si conclude con un messaggio (poco) subliminale che ci suggerisce ad entrare in uno dei tanti punti vendita Conad.
Prova ad analizzare con le stesse modalità qualsiasi campagna pubblicitaria. Vedrai che il metodo AIDA gode ancora di grande rilievo.
Conclusioni
Hai capito come funziona il metodo AIDA nel marketing?
Ci auguriamo di sì. Se però hai qualche dubbio o desideri approfondire l’argomento… non preoccuparti. Perché abbiamo ancora frecce al nostro arco.
Ti consigliamo, ad esempio, di sfogliare le pagine del volume AIDA – Scopri come attrarre nuovi clienti ed incrementare le vendite pur non avendo le tette di Angelo Bandiziol. Troverai tips e suggerimenti utili per far crescere la tua attività.
Per tutto il resto ci siamo noi dello staff di Mailsenpai. Scrivi nei commenti la tua opinione o contattaci tramite form, email o numero telefonico.
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