I meme sono divertenti, originali e fanno ridere. Ma sono anche una cosa seria.
Perché possiamo utilizzarli per avvicinare il nostro brand, prodotto o servizio offerto ai consumatori. Specialmente quelli più giovani.
Però, attenzione. Il cosiddetto meme marketing non è una moda passeggera. Destinata a durare poco. Dobbiamo considerarlo, piuttosto, come la nuova frontiera dell’advertising digitale.
Che ne dici? Vuoi diventare un “meme specialist”? Capire come impiegarli per realizzare una strategia di marketing efficace?
Sei sulla pagina giusta!
In pochi punti:
Che cos’è un meme
Chi non ne ha mai visto uno alzi la mano. Ma proviamo a darne una definizione più completa partendo dall’etimologia.
Meme è l’abbreviazione della parola greca mimeme che significa “imitazione”.
Wikipedia ci rammenta che il termine viene coniato nel 1976 da Richard Dawkins nel saggio scientifico Il gene egoista, per spiegare come le informazioni culturali si trasmettono nella società.
Noi – però – conosciamo i meme come contenuti virali.
Di cosa si tratta?
In pratica, sono immagini o brevi video (in genere accompagnati da una didascalia) che riescono ad avere grande diffusione in Rete, grazie alla loro simpatia e capacità di colpire l’immaginario collettivo.
Oggi le aziende impiegano questo tipo di contenuti per quello che abbiamo già citato come meme marketing. Una sorta di sottocategoria del social media marketing.
Da sfruttare al meglio per coinvolgere il pubblico e spingere sulla ricondivisione social.
Caratteristiche meme
Bene. Prima di illustrare come si mette in piedi una vera strategia di meme marketing diamo qualche dettaglio in più.
Innanzitutto specificando che esistono due tipologie base di meme. Ovvero:
- Image macro = è composto da un’immagine (tratta da un film, un dipinto o raffigurante un personaggio famoso) corredata da un velocissimo testo di commento. Solitamente in font impact.
- Dank meme = sono meme fondati su nonsense, freddure e paradossi. Si rivolgono ad utenti di nicchia.
Dal punto di vista “tecnico” ricordiamo che i meme sono quasi sempre contenuti grafici.
Foto, short video e GIF che puntano sull’ironia e si diffondono online.
Principalmente tramite social network.
Come si crea un meme
È arrivato il momento di passare alla parte pratica. Finalmente.
Insomma, come costruiamo un meme per la nostra campagna di meme marketing?
Ci sono due alternative.
Se hai confidenza con i programmi di grafica, come Paint o Photoshop, non c’è da aggiungere molto. Bastano: un PC, un pizzico di fantasia e tanta curiosità per quanto succede intorno a noi.
Be careful con la scelta delle immagini. Potrebbero essere protette da copyright.
Quindi controlla bene prima di usarle.
Preferisci qualcosa di più facile? Nessun problema. Puoi “ripiegare” sui meme creator.
Sono strumenti (anche gratuiti) che ci permettono di creare, in modo semplice e veloce, meme di vari formati. Per ogni esigenza o gusto.
Qualche nome? Memegenerator, Memecreator e Memecenter.
Prova a misurare la tua creatività!
Consigli per una strategia di meme marketing vincente
A questo punto del discorso dovresti aver compreso – almeno in linea di massima – quali sono i presupposti di una buona strategia di meme marketing.
Ma cerchiamo di non essere troppo semplicistici.
Stiamo, comunque, trattando di pubblicità. Di business.
Quindi, prima di lanciare il tuo meme in Rete dai un’occhiata ai nostri suggerimenti. Per scongiurare eventuali passi falsi o controproducenti.
- Carpe diem
I meme più riusciti sono quelli che hanno saputo cogliere l’attimo trasformando momenti di vita pubblica in contenuti esilaranti e mediatici.
Ricordiamo tutti i meme del senatore americano Bernie Sanders. La sua immagine rannicchiata su una sedia pieghevole – in muffole e giacca pesante nel giorno dell’Inauguration Day – ha letteralmente intasato il web per mesi.
Quindi tieni gli occhi aperti. Magari aiutandoti nella ricerca dei topic con hashtag e strumenti utili come Google Trends. - Scegli linguaggio e tone of voice adeguati
Ovviamente per il tuo pubblico e in relazione al messaggio veicolato (che deve essere breve, chiaro e diretto). Un consiglio: non inserire call to action. Potrebbero sortire l’effetto opposto e allontanare gli utenti. - Evita le volgarità
Si rischia di risultare offensivi – o peggio ancora – diffamatori. Con ripercussioni pesanti sulla propria reputazione aziendale. Usiamo il buon senso. - Non esagerare
Parliamo del famoso too much che non piace a nessuno. Una corretta content strategy prevede variazione. Insomma, non possiamo scommettere su una linea editoriale fatta di soli contenuti divertenti.
Alla lunga stancano anche loro.
Stai cercando ispirazione per la tua campagna di meme marketing?
Su Know Your Meme trovi i migliori meme in circolazione. Da ogni parte del mondo. Specialmente anglofono.
Come scegliamo il giusto tone of voice per la nostra azienda? Scoprilo con la nostra guida.
Esempi di meme marketing
Il meme marketing ha conquistato, da tempo, anche le grandi aziende. D’altronde, hanno a disposizione intere schiere di esperti del settore, che sanno come ottenere il massimo rendimento da ogni canale di comunicazione. Anche e soprattutto giocando d’anticipo.
Ecco perché proponiamo subito un paio di esempi pratici, cominciando dall’Italia.
Nel 2016 Matteo Renzi viene intervistato dall’emittente televisiva inglese BBC.
Il suo ” firsts reaction, shock, shock because… ” si trasforma in un tormentone social a tutti gli effetti.
Pasta Garofalo cavalca l’onda e utilizza la stessa frase come didascalia all’immagine di un pacco di pasta Garofalo vuoto.
Semplice ed efficace.
Citiamo anche il colosso dell’arredamento Ikea.
Quando la nota coppia britannica Meghan ed Harry decide di allontanarsi dalla royal family l’azienda svedese coglie l’occasione, per lanciare l’ennesima campagna a tendenza humour.
Il contenuto? La foto di un cartone da trasloco accompagnato dalla furba rassicurazione: “Meghan. Harry. Vi capiamo. Siamo fatti per cambiare”.
Well done!
Quali sono i pro e contro del meme marketing
Precisiamo all’istante che i vantaggi di una strategia di meme marketing ben costruita sono numerosi.
Infatti, consente di:
- avvicinarci in poco tempo ad un largo bacino di utenti e aumentare l’engagement;
- creare contenuti virali;
- condividere informazioni importanti in maniera accessibile;
- spendere poco o almeno rispetto alle campagne di marketing più tradizionali.
Gli utenti dei social media hanno maggiori probabilità di condividere un contenuto “divertente” che “importante” (49% contro 43%).
Indagine Ipsos Open Thinking Exchange – Affde.com
C’è un unico aspetto negativo da prendere in considerazione.
Mai sentito parlare di epic fail? L’espressione viene usata per indicare un fallimento comunicativo.
Come quello compiuto nel 2014 dalla Federal Student Aid, dipartimento destinato all’elargizione di aiuti economici per studenti americani.
Qual è stato l’errore? Scegliere per la propria campagna di meme marketing una frase sbagliatissima: “Help me, I’m a poor”.
Davvero indelicata e di cattivo gusto. L’ente ha dovuto procedere alla rimozione del contenuto. Con tanto di scuse ufficiali.
Conclusioni
Hai trovato il nostro articolo interessante? Pensi che – tutto sommato – il meme marketing potrebbe fare al tuo caso?
Ovviamente speriamo in una risposta affermativa.
Per qualsiasi domanda o chiarimento contattaci subito. La quadra di MailSenpai è a tua completa disposizione.
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