Quante volte hai sentito parlare di marketing strategico? Tantissime. Ne siamo sicuri. Soprattutto quando si tratta di grandi aziende.
Ma sapresti darne una definizione precisa? Insomma spiegare in cosa consiste, come funziona e quali sono i potenziali vantaggi? Perché tutti dovrebbero puntare su parole come “analisi” e “organizzazione”?
Non preoccuparti se questo non è il tuo campo. Ci siamo qui noi ad aiutarti. Daremo risposte concrete e suggerimenti da mettere subito in pratica.
Quindi buona lettura!
In pochi punti:
Definizione marketing strategico
Partiamo dal significato. L’espressione descrive il lavoro di pianificazione delle attività svolto da un’impresa – di qualunque dimensione – per raggiungere obiettivi di medio-lungo periodo.
Lo scopo finale è quello di massimizzare i profitti.
Il marketing strategico è un processo composto da più fasi che parte da un’analisi del mercato e dei competitors, passa per la selezione del target di riferimento, fino ad arrivare allo sviluppo di un preciso piano di marketing e delle più idonee strategie di posizionamento per soddisfare le esigenze del proprio mercato di riferimento.
Peter Drucker
Le fasi del marketing strategico
La citazione dell’esperto di management Peter Drucker è lungimirante. Non c’è ombra di dubbio… il marketing strategico segue passaggi obbligati.
Quindi – se hai un prodotto o un servizio da lanciare – ti consigliamo di agire per step.
Ecco quali:
- Studia la tua azienda = Puoi facilitare l’operazione utilizzando la famosa ANALISI SWOT. Ideata fra gli anni ’60 e ’70 dall’economista statunitense Albert Humphrey, permette di valutare: punti di forza, debolezze, opportunità ed eventuali rischi o minacce di qualsiasi tipo di progetto/impresa.
- Analizza il mercato = Fare business è un po’ come fare la guerra. Prima di sferrare l’attacco bisogna conoscere, non solo il nemico, ma anche il terreno su cui andremo a combattere. Dunque presta attenzione a come si muovono competitors e pubblico di riferimento.
- Metti in chiaro quali sono gli intenti da raggiungere = Può essere utile ricorrere al METODO SMART. Ricorda, un obiettivo che si rispetti è: specifico (specific), misurabile (measurable), acquisibile (achievable), realistico (realistic) e definito nel tempo (timely).
- Scegli il target = Devi individuare la cosiddetta buyer persona, le caratteristiche del tuo futuro cliente. Come? Con la segmentazione.
- Fai una stima del budget a disposizione = Pensa ai soldi come ad una bussola. Capire su quanto puoi contare ti permetterà di orientarti nelle scelte. Senza commettere errori.
P.S. Il marketing strategico richiede i suoi tempi. In media dai 3 ai 5 anni complessivi.
Come si fa un’analisi di mercato? Te lo spieghiamo con la nostra guida dettagliata. Dai un’occhiata!
Principali fonti informative
Insomma, gran parte del marketing strategico poggia su un minuzioso lavoro di raccolta e analisi dei dati.
Ma dove troviamo tutti questi numeri?
Gli strumenti sono molteplici. Non vanno assolutamente dimenticati:
- ISTAT e altre associazioni/enti similari come l’Osservatorio Nazionale del Commercio;
- ricerche di mercato (di tipo qualitativo o quantitativo da effettuare in autonomia o commissionabili);
- rilevazioni interne all’impresa;
- questionari, interviste e sondaggi.
Ovviamente più dati avremo… migliori saranno i risultati. Va da sé. Non c’è altro da aggiungere.
Pro e contro
Nel mondo del business non si parla mai di improvvisazione. Ogni attività va programmata con estrema cura. Per essere certi di adempiere alla mission aziendale. In maniera ottimale.
Se fallisci nella pianificazione, stai pianificando il tuo fallimento.
Benjamin Franklin
A questo punto del discorso e data la premessa, viene naturale chiedersi cosa possiamo ottenere con il marketing strategico. I vantaggi.
Diamo subito un elenco riassuntivo. Un buon piano ci permette di:
- intuire l’andamento del mercato e scovare nuove nicchie di investimento;
- mettere a punto campagne marketing adeguate;
- ottimizzare la gestione delle diverse attività;
- essere competitivi;
- vendere di più.
Ci sono aspetti negativi da considerare? In realtà… NO. A patto che ci si rivolga a professionisti del settore. È la prima regola non scritta di chi vuole fare affari nella vita.
Esempio marketing strategico
I fatti valgono più di mille parole. Ci inseriamo in quest’ottica fornendoti un esempio pratico di marketing strategico.
Mettiamo che tu voglia aprire un negozio di abbigliamento a Milano.
Come bisogna muoversi?
In primis, esamina tutte le informazioni disponibili. Relativamente a: concorrenza, bacino di potenziali clienti e richieste specifiche del mercato.
Hai già un negozio online? Ok. È un buon punto di partenza per saperne di più sui consumatori. Puoi aiutarti con tool appositi come Google Analytics o Open Web Analytics.
Non resta che circoscrivere i tuoi obiettivi. Come, in quanto tempo e con quale cifra raggiungerli.
Hai scoperto che nella zona interessata abitano tanti over 50? Allora, fai focus su questo target. E cerca di differenziarti dai principali competitors.
Magari potresti puntare su linee o marchi meno noti. Con tanto di campagne promozionali su social network.
Qual è la differenza tra marketing strategico e operativo
Diciamo subito che marketing strategico e operativo sono i due lati della stessa medaglia.
Il primo funziona da guida. Da libretto di istruzioni. Il secondo riguarda l’azione.
In pratica, il marketing operazionale si occupa di attuare quanto raccomandato dalla strategia.
I mezzi e le tecniche impiegate vanno sotto il nome di marketing mix. A tal proposito ricordiamo le 4 P di Jerome McCarthy. Ovvero le quattro leve fondamentali del marketing mix:
- PRODUCT= è il prodotto o il servizio messo sul mercato.
- PRICE= indica il prezzo.
- PLACE = identifica il luogo/canale di distribuzione e vendita.
- PROMOTION = è la comunicazione commerciale (TV, giornali, social, piattaforme, eccetera).
Attenzione, però: al centro di ogni scelta c’è sempre il consumatore.
L’innovazione deve essere parte della nostra cultura. I consumatori si stanno trasformando più velocemente di noi, e se non teniamo il passo siamo nei guai.
Ian Schafer
Che cos’è il web marketing strategico
Mettiamo le carte in tavola. Internet ha modificato radicalmente il modo di fare marketing e le conseguenze sono notevoli.
Quindi, che cos’è il web marketing strategico? Ovvio. Non è che marketing strategico applicato al digital.
Se la teoria rimane (per la larga parte) quella già menzionata a cambiare sono gli strumenti. Parliamo soprattutto di:
- CMSUn CMS (Content Management System) è un software realizzato per creare, gestire e progettare un sito web in pochi e semplici passaggi. L'unicità di un CMS risiede nel fatto che... per la realizzazione e la gestione dei siti web come WordPress e Joomla;
- tool per la creazione di campagne DEMUna DEM è un'e-mail (o una serie di e-mail) che ha il preciso obiettivo di promuovere un prodotto, servizio o evento. L'acronimo DEM viene usato sia per indicare la singola... e newsletter;
- software di Search Advertising come Google Adwords;
- social media e programmi di gestione/misurazione delle metriche;
- SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto... per l’Indicizzazione.
Quali sono i migliori 10 Content Management System in circolazione? Te lo diciamo noi!
Conclusioni
Siamo alle ultimissime battute. Il nostro viaggio sta per terminare. Ma di certo – ora – hai le idee molto più chiare.
Desideri approfondire l’argomento? Perfetto. Abbiamo anche un paio di letture utili da proporti. E cioè:
- Marketing strategico: I tre pilastri del business di successo di Massimo Martinini;
- Strategia e valore. Le scelte del marketing strategico di Alexander Chernev.
Per tutto il resto, c’è sempre lo staff di Mailsenpai. Rispondiamo a tutte le domande in brevissimo tempo. Non esitare: contattaci!