Lo spiega benissimo il sociologo e accademico italiano Giampaolo Fabris nel suo Il nuovo consumatore: verso il post-moderno.
Cosa? Che il consumatore ha cambiato pelle. La gente è alla continua ricerca di stimoli. Di emozioni. Insomma, di esperienze esclusive… più che di “semplici” prodotti da comprare.
Ecco perché questa volta vogliamo parlare di marketing sensoriale.
Vuoi sapere come funziona? In che consiste? Quali sono i trucchi del mestiere e come usarli per coinvolgere gli utenti?
Abbiamo una buona notizia da darti. Basta andare avanti con la lettura!
In pochi punti:
Definizione marketing sensoriale
Gli studi dimostrano che la maggior parte delle scelte d’acquisto avviene per fattori emozionali. O perlomeno legati all’inconscio.
Bene. Abbiamo già avuto modo di affrontare l’argomento emotional marketing e sappiamo anche che sono proprio i nostri sensi a permetterci di interpretare la realtà. Percepirla e provare emozioni del tutto peculiari e assolutamente individuali.
Niente è nell’intelletto, che prima non sia stato nei sensi.
Tommaso d’Aquino
Ma come si inserisce in questo contesto il marketing sensoriale? Che cos’è?
Secondo una definizione del 2003 riguarda:
l’insieme delle variabili d’azioni controllate dal produttore e/o dal distributore per creare, attorno ad un prodotto o un servizio, un’atmosfera multisensoriale specifica, o tramite le caratteristiche del prodotto se stesso, o tramite la comunicazione in suo favore, o tramite l’ambiente del prodotto presso il punto di vendita.
Marc Filser
In pratica, si tratta di impiegare tecniche e strategie precise. Che coinvolgano il consumatore a 360 gradi. Per influenzarne il comportamento nei confronti del marchio.
I 5 sensi del marketing sensoriale
Ovviamente sono quelli classici che conosciamo fin da bambini.
Cioè: vista, udito, olfatto, gusto e tatto. Ora vediamo di capire meglio come è possibile applicarli nel marketing sensoriale. Con l’obiettivo di creare campagne efficaci.
Leggi sotto e cerca di trarne spunti utili per la tua attività.
- VISTA
Nel 1985 lo storico dell’arte E. Gombrich teorizza la società delle immagini.
Niente di più azzeccato. Specialmente nel mondo della pubblicità nel quale l’aspetto visivo gioca un ruolo fondamentale. I dati ci dicono – infatti – che un testo corredato di immagini ha il 94% di probabilità in più di essere letto e condiviso rispetto ad un contenuto di sole parole.
A questo proposito, consigliamo di dare un’occhiata alla nostra guida sulla psicologia dei colori. Per capire come utilizzarli nel marketing. - UDITO
Mai sentito parlare di sound branding? Molte aziende associano il loro marchio ad un suono o ad un jingle riconoscibile per sviluppare la cosiddetta brand identity. Un esempio pratico? Il motivetto “I’m loving it” della catena McDonald. - OLFATTO
Rappresenta una delle principali tendenze del marketing sensoriale. Un buon odore è in grado di fare leva sui ricordi attivati dal sistema limbico. L’esito? Regalare ai consumatori un’esperienza d’acquisto piacevole.
- GUSTO
Naturalmente è il senso dominante del settore food and beverage. Si tratta di proporre assaggi e degustazioni varie per allietare il pubblico. O introdurre le caratteristiche di un prodotto. - TATTO
L’intento è quello di differenziarsi dai competitors. Anche attraverso il packaging. Oppure puntando sull’arredo di punti vendita realizzati con materiali ad hoc.
Come elaborare una strategia di marketing sensoriale per il web
Bisogna essere oggettivi. Fare marketing sensoriale in Rete presenta grossi limiti.
Nonostante i passi in avanti compiuti dalla tecnologia è ancora impossibile sentire il profumo di un dolce – oppure la morbidezza di un maglione in pura lana – attraverso il telefonino. O il PC di casa.
Magari si tratta di esperienze che riguardano un futuro non troppo lontano. Ma nel frattempo?
Beh, certamente quando si parla di strategie digitali e marketing sensoriale sono due i sensi che ci vengono in mente. Quelli su cui fare affidamento. Ossia: vista e udito.
Ecco qualche consiglio da seguire per adoperarli al meglio.
- Nel World Wide Web l’impatto visivo conta tantissimo. Se hai un sito o un blog presta attenzione a: grafica, immagini, call to action e alla gerarchia degli elementi.
- Un bel film appassiona chi guarda, coinvolge. Ma anche la pubblicità. Ce lo insegna lo storytelling. Cioè l’arte di persuadere ed emozionare con il racconto. Dunque, non sottovalutare mai l’importanza della narrazione.
- Studia il tuo pubblico. È alla base di qualsiasi strategia commerciale o pubblicitaria. Per soddisfare i clienti occorre conoscerli davvero.
P.S.
Ricorda che il marketing sensoriale passa prima per elementi esclusivamente tecnici.
Come fa un utente ad emozionarsi se il sito non è responsive, navigabile o presenta problemi di caricamento?
Non lasciamo ai posteri l’ardua sentenza. Piuttosto, tiriamoci su le maniche!
Esempi marketing sensoriale
Di esempi ce ne sono a bizzeffe. Ma utilizziamo questo paragrafo per ricordarne un paio particolarmente significativi. O curiosi (dipende dall’ottica).
- Singapore Airlines nel 1990 scommette sull’olfatto. I suoi dipendenti utilizzano Stefan Floridian Waters, profumo all’aroma di rosa, lavanda e agrumi; ormai segno inconfondibile della compagnia aerea.
- Abercrombie and Fitch vende abbigliamento per giovani. I punti vendita della casa di moda statunitense sfruttano appieno le potenzialità del marketing sonoro. Musica commerciale e ad alto volume per condizionare lo stato emotivo dei Millennials.
- Apple è fra i precursori del marketing esperienziale. Tutti sanno che negli store del marchio con la mela si può maneggiare ogni articolo. Testarlo anche con il supporto di personale qualificato.
Prova a pianificare una campagna di marketing sensoriale per il tuo business. I risultati arriveranno presto!
Quali sono i vantaggi
È arrivato il momento di mettere sul piatto della bilancia pro e contro.
Si inizia dalla parte positiva. Insomma, quali sono i possibili benefici apportati dal marketing sensoriale?
Per dirla in poche parole, ci consente di:
- conquistare nuovi clienti e fidelizzare quelli già acquisiti;
- rafforzare l’immagine del brand;
- incrementare le vendite.
Attenzione.
Non esistono rose senza spine. Come accade per qualsiasi tipo di campagna marketing… le difficoltà sono sempre dietro l’angolo. Sbagliare tattica comporta spreco di energia, tempo e denaro. Quindi, BE CAREFUL!
Non rischiare l’insuccesso. Ma rivolgiti ad un’agenzia o a figure esperte del settore.
Conclusioni
Quella del marketing è una disciplina in costante sviluppo. Segue i cambiamenti della società, delle tecnologie e degli strumenti a disposizione.
Perfetto. A questo punto del discorso – oramai giunto alla fine – speriamo di averti convinto su quanto sia importante investire sul marketing sensoriale. Soprattutto oggi.
Considerando l’enorme competizione sul campo e una crisi economica che non dà ancora segni di ripresa.
Desideri qualche chiarimento? Informazioni o suggerimenti pratici per la tua attività?
Non preoccuparti. Ci siamo noi di MailSenpai ad aiutarti.