A volte conviene uscire fuori dagli schemi. Ed è proprio quello che tenta di fare il cosiddetto marketing non convenzionale.
Possiamo – infatti – considerarla come una tecnica di comunicazione innovativa. Decisamente al passo coi tempi.
Il suo obiettivo? Attirare l’attenzione del consumatore. Quando meno se lo aspetta.
L’argomento stuzzica la tua curiosità? Perfetto. Perché sei nel posto giusto.
Non resta che proseguire la lettura per scoprirne tutti i segreti!
In pochi punti:
Che cos’è il marketing non convenzionale
Con l’espressione marketing non convenzionale – o unconventional marketing – si fa riferimento a una serie di strategie di comunicazione alternative (e generalmente anche più economiche) usate per suscitare l’interesse dell’osservatore. Riguardo ad un brand o ad un prodotto specifico.
In pratica, si tratta di mettere in piedi campagne pubblicitarie che puntano sull’effetto WOW.
Qual è lo scopo finale? Ovvio. Sorprendere il pubblico.
Tanto da portarlo a spendersi attivamente nel passaparola. In quello che in gergo tecnico definiamo Word-of-Mouth.
Non a caso sono in molti a parlare di prosumer più che di consumer, definendolo come:
il destinatario di beni e di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo.
Oxford Languages
Insomma, nel marketing non convenzionale il consumatore diventa attore. Parte integrante e senziente dell’intero processo promozionale.
Ma andiamo avanti per saperne di più.
Tipologie di marketing non convenzionale
Avrai capito che non stiamo parlando di spot televisivi, volantinaggio, visite porta a porta e telefonate a casa. Il marketing non convenzionale gioca su altri canali (specialmente social) e con altri strumenti.
Vediamo quali sono i principali.
- GUERRILLA MARKETING
Il termine viene coniato nel 1984 dal pubblicitario statunitense Jay Conrad Levinson ed è – sicuramente – una delle declinazioni più diffuse del marketing non convenzionale. In cosa consiste? Nel veicolare messaggi pubblicitari spiazzanti con investimenti ridotti.
Chi non ricorda le famose panchine KitKat travestite da barretta cioccolato? - VIRAL MARKETING
Identifica l’abilità di generare interesse verso un prodotto o un brand tramite la creazione di messaggi o contenuti che alimentano il passaparola. - AMBIENT MARKETING
In pratica, si sfrutta lo spazio urbano per inserire campagne pubblicitarie percepite come inaspettate. Se ti interessa saperne di più consigliamo di dare un’occhiata al nostro articolo dedicato. Trovi tante notizie e tips utili sul tema.
Dimmi e dimenticherò, mostrami e forse ricorderò, coinvolgimi e comprenderò.
Confucio
- PRODUCT PLACEMENT
Si tratta di piazzare prodotti/marchi all’interno di contesti non strettamente pubblicitari (programma TV, evento, film, libro). Senza interrompere il filo narrativo e dietro compenso pattuito. - BUZZ MARKETING
Il termine è volutamente onomatopeico e richiama il brusio di uno sciame di api. Difatti si basa sul passaparola virale degli utenti. - AMBUSH MARKETING
Anche noto come “marketing dell’imboscata” si traduce in attività di promozione indebita. Accade quando un brand si intromette in maniera non autorizzata in un evento mediatico esterno.
Desideri avere una panoramica completa sulle tecniche utilizzate?
La soluzione è a portata di mano.
Consulta il volume Marketing non-convenzionale. Viral, guerrilla, tribal, societing e i 10 principi fondamentali del marketing postmoderno di Bernard Cova, Alex Giordano e Mirko Pallera.
Come realizzare strategie di unconventional marketing efficaci
Sulla teoria dovremmo esserci. Ora si passa ai fatti.
Vuoi lanciarti nell’avventura e creare una campagna coi fiocchi? Che stupisca sul serio?
OK. Abbiamo qualche suggerimento da mettere subito in pratica. Leggi sotto!
- Parti dalle basi: studia pubblico e tendenze
Puoi aiutarti con strumenti appositi come NewsWhip, che si occupa di monitorare le notizie virali, o BuzzSumo. - Verifica il budget a disposizione
Insomma, è inutile sognare grandi imprese quando si ha un portafoglio limitato. Bisogna agire sulla scala della misura. - Comincia a buttare giù idee
Hai due possibilità: iniziare con un semplice taccuino degli appunti o seguire le regole del brainstorming. Magari rivolgendoti ai tuoi collaboratori più fidati. - Ricorda che lo storytelling funziona sempre
Se ben fatto consente di aumentare l’engagement degli utenti. E di conseguenza anche vendite e profitti.
Last but not least: cerca di comprendere le emozioni del pubblico.
O meglio, su quali fare leva per rimanere impressi nella sua memoria. Più a lungo e in maniera significativa.
Scopri con noi che cos’è il marketing emozionale, come funziona e come impiegarlo per campagne vincenti.
Esempi di marketing non convenzionale
Hai afferrato il concetto ma hai bisogno di ispirazione? Nessun problema.
Ti proponiamo subito qualche esempio di marketing non convenzionale che vale la pena conoscere. Non solo per avere qualche spunto pratico. Anche – e soprattutto – per capire fin dove possiamo spingerci con la creatività.
Ok. Leggiamo pure.
- Diadora = Nel 2018 il famoso marchio italiano di abbigliamento sportivo comunica il suo rientro in scena, nei circuiti del tennis professionale, invadendo Roma con palle da tennis giganti. Su ognuna la scritta #weareback.
- Ikea Francia = Siamo nel 2019 e il colosso svedese ha un’idea davvero curiosa. Per pubblicizzare l’apertura di un nuovo store a Parigi arreda le fermate metro della città. Naturalmente utilizzando mobili del proprio catalogo.
- Buondì = Nel 2017 gli italiani assistono ad uno spot televisivo che lascia di stucco. Quello della mamma uccisa da un asteroide. Piovono critiche e polemiche, ma l’effetto virale è assicurato. Motta fa centro.
Guarda cosa accade per strada o in TV. Scoverai – certamente – altri esempi utili di marketing non convenzionale. Tieni gli occhi aperti!
Pro e contro
Per quanto riguarda i vantaggi… alcuni sono piuttosto evidenti. E li abbiamo già menzionati.
Ma gli antichi ci insegnano una cosa fondamentale per l’apprendimento: repetita iuvant.
Dunque seguiamo il consiglio.
Insomma, uno degli aspetti decisamente positivi del marketing non convenzionale è quello economico.
Puntando sull’originalità possiamo realizzare campagne di successo spendendo poco.
Poi c’è da considerare il fattore visibilità. Riflettiamoci su. Il marketing non convenzionale si rivolge al grande pubblico. Alla massa. Senza distinzioni di target. Perché è sottinteso che tutti possono diventare potenziali clienti.
Però potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Più gente significa anche maggiore esposizione. I rischi connessi ad una campagna mal progettata sono notevoli. Critiche, difficoltà nella gestione della comunicazione, calo della brand reputation e delle vendite.
Conclusioni
L’universo marketing è in continua evoluzione. Basta guardare quanto sia cambiato negli ultimi vent’anni. In parallelo alla svolta tecnologica e digitale che interessa, non solo il mondo del lavoro, ma la vita quotidiana. Di tutti noi.
Ecco perché bisogna scommettere sul marketing non convenzionale. Con una buona strategia possiamo attrarre, conquistare e fidelizzare utenti che si dimostrano sempre più esigenti e disincantati nei confronti della pubblicità.
Nessun dubbio al riguardo.
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