Quello della musica non è un mondo facile. Per niente.
Chi pensa che sia tutta questione di talento (magari condita con un pizzico di fortuna) sbaglia. E di tanto. Sì perché, specie negli ultimi anni, la competizione si è fatta agguerritissima. Complice, naturalmente, la maggiore visibilità data agli artisti dalle nuove tecnologie digitali. In primis, da piattaforme – più o meno note – come YouTube, Bandcamp, Deezer e Mixcloud.
Allora, cerchiamo di capirci… non è mica un caso se si parla di industria e marketing musicale.
La musica è un prodotto. Quindi come tale va venduto ai fruitori.
In che maniera? Quali sono le strategie da mettere in pratica?
Se vuoi scoprirlo subito rimani con noi e prosegui la lettura!
L’industria musicale è una strana combinazione di beni reali e immateriali: le pop band sono nomi di marca, brand, in sé stessi, e in una determinata fase della loro carriera il loro nome da solo può praticamente garantire dischi di successo.
Richard Branson, fondatore di Virgin Group
In pochi punti:
Che cos’è il marketing musicale
Mettiamola così: in pratica si tratta di marketing classico applicato alla musica.
Quindi il marketing musicale è tutto quello che dobbiamo e possiamo fare per avere successo in questo campo.
Certo. Un tempo erano le case discografiche – le famose etichette – ad occuparsene. Ma è impensabile non accettare come le cose siano cambiate. Proprio come accennato nella premessa.
Morale della favola… si può fare anche da soli, specie se alle prime armi. Meglio ancora se aiutati da esperti del settore.
ATTENZIONE. Questo non è affatto un invito all’improvvisazione. Se non hai né tempo né energie da spendere… rivolgiti direttamente ad una web agency.
A cosa serve
Andiamo dritti al punto senza perderci in giri di parole. Cosa siamo in grado di fare concretamente grazie al marketing musicale? Cosa è giusto aspettarsi?
A seconda delle esigenze e degli obiettivi personali:
- creare un brand che rappresenti/identifichi in modo adeguato un artista, una band o un qualunque servizio legato all’ambito musicale;
- promuoverlo;
- fidelizzare gli utenti.
Insomma, sei un cantautore diplomato al conservatorio e ti esibisci in giro per l’Italia da qualche anno ma non hai nemmeno un nome d’arte? Hai bisogno di marketing musicale. Le tua pagine social hanno pochi follower? Idem.
Vuoi far crescere i clienti del tuo studio di registrazione? La risposta è identica.
Come fare marketing musicale
Abbiamo spiegato che cos’è il marketing musicale ma è arrivato il momento di tirarsi su le maniche.
Quali sono i passaggi chiave di una strategia adeguata?
Leggi sotto.
- Costruire il proprio brand
Un brand di successo è quello che fa la differenza. In quanto facilmente riconoscibile, emoziona e rimane impresso nella memoria di tutti. Ovvio. Anche nome, logo e tone of voice sono elementi costitutivi di un buon brand. - Individuare il pubblico di riferimento
Una boy band sicuramente conta su una fan base composta soprattutto da teenager. Un pianista jazz… no. Il punto è che, prima di impegnarsi in una strategia di marketing musicale, bisogna capire quali sono i destinatari del prodotto. Aiutiamoci con ogni mezzo a disposizione. Quindi se esistono pagine social ufficiali monitoriamole e analizziamo gli insights utili (target demografico, numero follower… ). - Stabilire gli obiettivi da raggiungere
Ricorda che devono essere sempre concreti, raggiungibili e misurabili. Come avviene per ogni campagna di marketing. - Scegliere quali canali di comunicazione utilizzare
Per un artista è obbligatorio assicurare la propria presenza sulle principali piattaforme di streaming. Come Spotify, YouTube e iTunes. Ma i social network giocano un ruolo altrettanto importante. Sono essenziali per creare un legame con il pubblico e promuoversi. Ah. Non scordiamoci del sito web. Averne uno è indice di professionalità e autorevolezza. In più puoi impiegarlo per il merchandising e inviare newsletter. - Pensare ai contenuti
La qualità paga sempre. Chiaro. Se sei un cantante i pezzi dovrebbero aver superato il giudizio di qualche esperto. Ammettiamo – in tutta franchezza – che sarebbe perlomeno auspicabile. Ma su quale tipologia di contenuti dovremmo scommettere? Trattandosi di musica… ça va sans dire: tracce audio e videoclip sono inderogabili. Però non trascuriamo nemmeno immagini e parole.
Un suggerimento. Se ne hai la possibilità investi sulla pubblicità online (Google Ads, Spotify Ads, eccetera).
Come si crea un brand vincente? Te lo diciamo noi!
Perché è importante
Prima di andare avanti facciamo una breve pausa riassuntiva. Insomma per quale motivo non dovremmo rinunciare al marketing musicale?
Semplice. Perché la musica è arte. Ma se intendiamo monetizzare dobbiamo considerarla come un qualsiasi altro business. Si crea, si vende e si guadagna.
Ci sono inconvenienti? Aspetti negativi negativi da mettere sul piatto della bilancia?
“Solo” quelli relativi ad una campagna sbagliata.
Qualche consiglio in più di marketing musicale
Cominciamo dai soldi. Mancano? Se non puoi bussare alla porta di amici importanti… c’è sempre il crowdfunding. Esistono, infatti, numerose piattaforme dedicate alla musica sulle quali trovare finanziatori. Ad esempio iLiveMusic e iMusician.
Va specificato che non si tratta di un lavoro semplice. Anzi. Tutt’altro. Ma se vogliamo avere qualche chance di riuscire nello scopo tieni a mente questi consigli:
- presenta il tuo progetto in modo convincente;
- imposta un target di raccolta realistico (insomma, un ipotetico Signor Nessuno non può permettersi di richiedere cifra da divo);
- coinvolgi la tua community senza stressarla con messaggi ossessivi.
Aspetta. Abbiamo qualche altre asso nella manica.
Se vuoi che la tua strategia di marketing musicale sia davvero efficace, non dare mai per scontato i fan (o i clienti di vecchia data). Coltiva il rapporto con loro interagendo nelle pagine social. WATCH OUT: sempre con gentilezza. Evitando di cedere ad eventuali provocazioni.
Ah. E non dimenticare di geolocalizzare i tuoi post. Magari qualcuno nelle vicinanze potrebbe contattarti!
Esempi marketing musicale
Anche per i grandi artisti, quelli famosi, sono tempi difficili. L’ispirazione e il sostegno di un produttore valido non bastano per rimanere sulla cresta dell’onda. Ecco quindi che entrano in campo strategie di marketing musicale in qualche stile.
Forse qualcuno ricorderà i misteriosi graffiti “Reflektor” che hanno invaso le città di mezzo mondo, nel 2013, per lanciare il quarto album in studio degli Arcade Fire.
Mentre i fan dei Coldplay probabilmente avranno partecipato alla caccia al tesoro organizzata dalla band di Chris Martin per l’uscita di Ghost Stories nel 2014.
Conclusioni
Anche se con Amadeus ci sono stati notevoli passi in avanti… Sanremo non è più Sanremo. Insomma per entrare nelle classifiche italiane non c’è bisogno di calcare il sacro palco dell’Ariston. Ma di un vero piano di marketing musicale.
Sei d’accordo con noi e vuoi saperne di più? Beh, puoi approfondire con testi come Music Marketing 4.0 di Vincenzo Colacori e Giovanni Vannini o Music marketing. Tutto ciò che hai bisogno di sapere per promuovere la tua musica online di Cristina Fontanarosa.
Una cosa è certa: la squadra di MailSenpai è pronta a darti una mano!