Sono molte le strategie della comunicazione digitale, come il marketing della paura. Queste aiutano a stimolare l’utente. E quindi a portarlo a una conversione, come un acquisto.
Nello specifico la comunicazione della paura fa leva sui sentimenti negativi. Infatti questi creano un’urgenza. E portano a un’azione d’impulso. Per questa ragione è definibile come una tecnica piuttosto efficace. Soprattutto perché queste emozioni sono primordiali. E fanno sì che ci sia una reazione a questa forma di comunicazione.
Ma nello specifico cos’è il marketing della paura? E come funziona? Abbiamo dedicato una guida completa all’argomento. In questo modo puoi capire se si tratta di una tecnica adatta a te. E al tuo brand!
In pochi punti:
Cos’è il marketing della paura
In primis, il marketing della paura è una strategia di comunicazione. Infatti è un metodo che sfrutta le emozioni negative. In particolare usa la paura per influenzare le decisioni dei consumatori. Quindi anche per spingerli all’acquisto. Di prodotti o servizi.
Questa tecnica si basa sulla percezione del pericolo o della minaccia. Quest’ultima può essere reale o immaginaria. Ciò non importa, in quanto lo scopo è uno. Cioè indurre il target a cercare soluzioni di sicurezza. O ancora la protezione offerta dal brand che utilizza questa strategia.
A cosa serve
Il marketing della paura ha diversi scopi. Senza dubbio il principale è quello di attirare l’attenzione del consumatore. Nonché di stimolare il suo interesse nei confronti di un prodotto o servizio. Inoltre può essere utilizzato per:
- Creare un senso di urgenza. Così da spingere il consumatore ad agire rapidamente per evitare possibili conseguenze negative;
- Generare empatia. Il tutto facendo leva sulle paure comuni che molte persone condividono.
- Differenziarsi dai concorrenti. Ad esempio presentando il prodotto o il servizio come soluzione efficace. Soprattutto per affrontare una determinata minaccia;
- Aumentare la percezione del valore di un prodotto o servizio. Nel farlo dimostri come possa contribuire a proteggere il consumatore da rischi o pericoli.
Come funziona il marketing della paura
Il funzionamento del marketing della paura è piuttosto semplice. Cioè si basa sull’uso di messaggi e immagini che evocano emozioni negative. Nello specifico, la paura. Questo fa sì che il consumatore sia influenzato nelle scelte.
Puoi applicare questa strategia usando diversi canali di comunicazione. Alcuni esempi sono: la pubblicità, i social media, le relazioni pubbliche e il marketing diretto.
Per essere efficace, il marketing della paura deve:
- Identificare una paura. O una preoccupazione comune tra il pubblico di riferimento;
- Creare un messaggio che sottolinei la gravità della minaccia. Ed evidenzi le possibili conseguenze per il consumatore;
- Presentare il prodotto o servizio come la soluzione ideale alla situazione;
- Stimolare l’azione. Ad esempio incoraggiando il consumatore ad acquistare il prodotto o il servizio. Il tutto con l’obiettivo di proteggersi dalla minaccia.
Perché farlo?
Il marketing della paura può essere un metodo molto efficace. Soprattutto nella competizione tra aziende. I motivi per cui utilizzare questa strategia sono diversi. Tra questi:
- Le emozioni negative, come la paura, sono particolarmente efficaci. Persino per catturare l’attenzione e influenzare le decisioni delle persone;
- Inoltre la paura è un’emozione universale. Cioè è condivisa da individui di tutte le età, culture e contesti. Quindi il marketing della paura è versatile;
- Far leva sulla paura aiuta a creare un senso di urgenza. E a stimolare l’azione. Dunque rende più facile spingere il consumatore a scegliere un prodotto o servizio;
- Il marketing della paura contribuisce a differenziare un’azienda dai suoi concorrenti. E a posizionarsi come leader nel suo settore.
Come fare marketing della paura
Quando utilizzata in modo etico, il marketing della paura può essere molto efficace. Soprattutto per persuadere il target e influenzarne le scelte. Tuttavia, bisogna fare attenzione agli effetti collaterali. Tra questi ci sono un eccessivo allarme sociale. O la diffusione di fake news per sensazionalismo. Due aspetti che possono pesare sulla reputazione aziendale.
Per questi motivi, realizzare una campagna simile richiede attenzione. Infatti è importante seguire alcuni passaggi. Ad esempio:
- Identificare una paura o una preoccupazione. In particolare relative al pubblico di riferimento;
- Sviluppare un messaggio su misura. Quindi un contenuto che evidenzi la minaccia. E le possibili conseguenze per il consumatore;
- Scegliere i canali di comunicazione adatti per veicolare il messaggio. La scelta si basa ad esempio sul target e sugli obiettivi della campagna;
- Monitorare l’efficacia della campagna. Dunque anche apportare eventuali modifiche per ottimizzare i risultati.
Strategie, tecniche e consigli
Nonostante fare marketing della paura non sia difficile, possono sempre tornare utili dei consigli. Così come delle strategie o delle tecniche. Grazie a questi elementi puoi curare nel dettaglio la tua campagna. E raggiungere con più facilità i tuoi obiettivi.
Alcuni dei consigli utili sono:
- Utilizzare immagini e linguaggi evocativi. Così da creare un’atmosfera di paura e incertezza;
- Sfruttare i bisogni psicologici di sicurezza e protezione. Ciò permette di indurre il consumatore a cercare soluzioni offerte dal brand. Come prodotti o servizi;
- Creare un senso di urgenza. Ad esempio puoi usare scadenze, offerte a tempo limitato o messaggi di allarme. Tutti questi elementi ti aiutano a creare un impulso nel consumatore. Che si traduce in seguito in azione, come l’acquisto;
- Raccontare storie per fare leva sull’empatia. Quindi creare contenuti che generino identificazione con il personaggio coinvolto. Ad esempio puoi mostrare come una persona comune affronti una situazione di pericolo o rischio. Quindi dare un modello da seguire;
- Utilizzare testimonianze e dati statistici. Questi ti consentono di supportare il messaggio. Perciò anche di aumentare la credibilità della campagna.
Esempi di campagne marketing della paura
Gli esempi di marketing della paura sono numerosi. Questi sono utili per capire più nel dettaglio come funziona questo tipo di comunicazione. Dunque anche come utilizzarlo al meglio.
Campagne antifumo
Molte campagne contro il fumo utilizzano il marketing della paura. Infatti è utile per sensibilizzare sui pericoli legati al consumo di tabacco. Ad esempio, si usano immagini scioccanti di malattie causate dal fumo. Così come messaggi diretti come: “Il fumo uccide” o “Il fumo causa il cancro“.
Assicurazioni
Anche le compagnie assicurative spesso utilizzano il marketing della paura. Lo fanno per promuovere polizze vita o assicurazioni sulla casa. Nel farlo mostrano scenari catastrofici ma realistici. Ad esempio incidenti, incendi e furti. Insomma, quelle situazioni in cui i clienti hanno bisogno di protezione finanziaria.
Sicurezza informatica
Invece le aziende di sicurezza informatica usano il marketing della paura per sensibilizzare i consumatori sui rischi legati alla privacy. Così come alla sicurezza dei dati. Anche in questo caso lo fanno mostrando le potenziali conseguenze di un attacco informatico. O di un furto di identità.
Prodotti per la sicurezza domestica
Infine allo stesso modo usano il marketing della paura le aziende che vendono sistemi di allarme. Così come telecamere di sorveglianza e altri dispositivi di sicurezza. In questo caso si evidenziano i rischi associati ai furti e alle intrusioni. Il tutto per promuovere i propri prodotti come soluzioni indispensabili per proteggere la propria casa. E la propria famiglia.
Caratteristiche del marketing della paura
Alcune caratteristiche del marketing della paura le abbiamo già anticipate. Infatti sono facilmente intuitive da come fare una campagna simile. Riassumendole possono essere definite:
- L’uso di immagini e messaggi che evocano la paura;
- La focalizzazione su minacce o pericoli, reali o immaginari;
- L’attirare l’attenzione del consumatore e fare leva sulle emozioni;
- La presentazione del prodotto o servizio come soluzione per affrontare la minaccia;
- La creazione di un senso di urgenza;
- Lo stimolo dell’azione. Ad esempio l’acquisto o la conversione.
Pro e contro
Come altre strategie, il marketing della paura ha vantaggi e svantaggi. Ovvero presenta delle potenzialità così come dei rischi. Ecco sintetizzati i principali.
PRO | CONTRO |
---|---|
Può essere molto efficace nel catturare l’attenzione del consumatore. E influenzare le sue decisioni. | Può essere percepito come manipolativo o ingannevole da parte dei consumatori. Soprattutto se la minaccia è immaginaria o esagerata. |
Sfrutta un’emozione universale, condivisa da persone di tutte le età, culture e background. | Potrebbe danneggiare la reputazione dell’azienda. In particolare se la campagna viene considerata eticamente discutibile o troppo aggressiva. |
Crea un senso di urgenza che può stimolare l’azione e spingere il consumatore ad acquistare il prodotto o servizio. | In alcuni casi, potrebbe generare un effetto indesiderato. Ad esempio causare ansia o stress nei consumatori, senza portare a un aumento delle vendite. |
In conclusione, il marketing della paura può essere uno strumento potente per le aziende. Nello specifico se si vuole attirare l’attenzione dei consumatori. E spingerli all’acquisto. Tuttavia, è importante utilizzare questa strategia con responsabilità e sensibilità. Ad esempio evitando di manipolare le emozioni del pubblico. O ancora di danneggiare la reputazione dell’azienda.
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