Oggi il rapporto con il consumatore è tutto per un brand. Soprattutto in quanto il mercato è saturo di comunicazione e di alternative. Questo rende difficile differenziarsi e farsi notare. Per questa ragione il lovemark, un legame quasi d’amore con il marchio, assume ancora più importanza.
Grazie a questo rapporto unico, il cliente si sente legato al brand. E per questa ragione diventerà difficile per lui abbandonarlo. Perciò si tratta di un rapporto di fedeltà ancora più intenso.
I pro e i contro del lovemark sono molti. In questo articolo trovi tutte le informazioni sull’argomento. Alla fine della lettura potrai decidere se questa strategia sia quella più adatta a te. O alla tua attività!
In pochi punti:
Cos’è il lovemark?
Con il termine “lovemark” non si intende una commedia romantica. E no, nemmeno una soap opera in grado di far invidia a “Il Segreto”. Con questo nome si indica un particolare rapporto di fedeltà tra il consumatore e il marchio. In particolare è un legame creato da una specifica strategia, che sfrutta le emozioni e l’amore per raggiungere i possibili consumatori.
Il termine viene utilizzato per la prima volta da Kevin Roberts. Infatti l’amministratore delegato dell’agenzia Worldwide Saatchi & Saatch pubblica un libro che darà a questa strategia il nome attuale. Cioè “Lovemarks – Il futuro oltre i brands“.
All’interno del libro, Roberts anticipa il modo in cui brand seducono i consumatori. Nel farlo individua tre caratteristiche del lovemark:
- Mistero;
- Sensualità;
- Intimità.
Dunque il brand propone qualcosa di segreto che attrae l’utente, come gli ingredienti della Coca Cola. In più crea un rapporto basato sull’emozione, ad esempio quella stimolata dai sensi. Infine si stabilisce una certa intimità sfruttando empatia, impegno e passione.
Creare Lovemarks è essenzialmente la capacità di comprendere i bisogni dei consumatori, sapere quello che vogliono, quando lo vogliono e creare grandi esperienze che renderanno il brand una parte della loro vita.
Kevin Roberts
A cosa serve il lovemark?
Come scritto anche nel libro di Roberts, i lovemark sono relazioni. Grazie a queste si possono raggiungere obiettivi di marketing. Non solo l’aumento di follower e i clienti fidelizzati, bensì anche le vendite.
Difatti molte ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato come le emozioni possano portare più velocemente a un’azione. Ad esempio l’acquisto. Perciò la connessione emotiva riveste un ruolo fondamentale. Soprattutto per distinguere un semplice brand da un marchio di successo e amato. In aggiunta a questo, il lovemark:
- Garantisce un alto livello di fidelizzazione;
- Permette di distinguersi dai competitor con facilità;
- Crea una connessione emotiva;
- Rende il marchio affidabile;
- Porta all sviluppo di una relazione di rispetto e amore.
Perché è importante?
Il lovemark è importante in quanto permette di suddividere i brand. Cioè tramite il rispetto o l’amore generato si possono classificare i marchi e il rapporto che hanno con il cliente. Questa suddivisione si basa su uno schema a due assi cartesiani. Eccoli sintetizzati.
- Commodity. Sono i marchi che hanno ottenuto un basso livello di amore e di rispetto. Quindi l’acquisto è incentivato da un prezzo competitivo. Dunque da una convenienza economica. Ad esempio prodotti discount.
- Fenomeni temperanei (o FAD). Sono i brand che ottengono un improvviso ed elevato livello d’amore. Nonostante questo non ricevono rispetto. Questo si traduce in amore temporaneo, che non crea un rapporto saldo con il cliente. Ad esempio il Tamagotchi negli anni ’90.
- BrandIl brand coincide con il marchio di un'azienda, ma la sua definizione ha più a che fare con il concetto astratto che con sue le qualità tangibili. La parola brand.... Hanno ottenuto moltissimo rispetto, ma poco amore. Perciò sono riconosciuti e apprezzati, ma non abbastanza da creare un rapporto di amore.
- Lovemark. Hanno sia un alto livello di amore che di rispetto. Il cliente acquista il brand e non il singolo prodotto. Si tratta di un’azione impulsiva, basata sulle emozioni piuttosto che sulla razionalità.
Come nasce un lovemark?
Trasformare un brand in lovemark sembra semplice, ma non lo è. L’obiettivo è quello di “far innamorare” il cliente del marchio, non solo del prodotto. E per poterlo fare è imperativo coinvolgerlo emotivamente.
Affinché venga raggiunto questo obiettivo può essere utile ancora oggi seguire le indicazioni di Kevin Roberts.
Innanzitutto è bene creare sempre del mistero. Perciò non svelare tutte le tue carte, ma lascia un dubbio al cliente. In questo modo il prodotto o il servizio non può essere riprodotto. E per poterne usufruire, il consumatore dovrà recarsi dal brand.
Inoltre è imperativo puntare sulle emozioni. Condividere la storia aziendale, i valori e promuovere campagne emozionanti è un buon primo passo per raggiungere il cuore del consumatore. Fare leva sulle emozioni è la chiave per diventare qualcosa di più di un semplice brand, cioè un lovemark.
In aggiunta a questi aspetti si ha anche la caratteristica di intimità. Cioè creare quel rapporto profondo e prendersene cura. Attraverso l’empatia e la passione è possibile rendere il cliente un ambassador. Alla fine sarà lui stesso a promuovere il tuo marchio e a entrare a far parte di una community.
Il tribal marketing sfrutta questa caratteristica di intimità e community del lovemark. Attraverso queste strategie i clienti diventano ambassador, trasformando l’acquisto in un’esperienza. Individuale e di gruppo. Soprattutto con i social stimolare questo aspetto è ancora più semplice. Ma permette di raggiungere molti traguardi.
Strategie e consigli sul lovemark
Come anticipato, considerare le indicazioni di Roberts è un ottimo primo passo. In seguito puoi optare per alcune strategie utili a sviluppare un rapporto basato sulle emozioni. Eccone alcune.
Conosci il tuo target
Questo consiglio è alla base di molte strategie di marketing. Difatti è un aspetto fondamentale per identificare il proprio interlocutore. Solo in questo modo puoi sapere cosa gli interessa. O ancora cosa lo emoziona. Conoscere in profondità il cliente permette di creare un legame più facilmente.
Rendi il tuo brand riconoscibile
Un lovemark è diverso per l’amore e il rispetto. Per poterti guadagnare queste emozioni dovrai essere convincente. Nonché farti riconoscere, comunicando quali sono i tuoi valori. Una comunicazione chiara e trasparente ti premierà, in quanto risulterai autentico.
L’originalità è irrinunciabile
Anche nelle indicazioni di Richards questo aspetto è immancabile. Offrire un’esperienza unica, caratterizzata dal mistero, farà sì che il cliente torni. Inoltre così ti poni come un’alternativa originale dal resto dei competitor.
Sfrutta ogni canale che hai, ma sii coerente
Influencer, social network, campagne a pagamento… Puoi usare tutti i canali che desideri per comunicare la tua unicità. E i tuoi valori.
Ciò a cui devi fare sempre attenzione è però essere coerente. Su qualsiasi mezzo che utilizzerai dovrai continuare a promuovere lo stesso messaggio e gli stessi valori. In caso contrario verrai percepito come poco trasparente e gli utenti non ti daranno né rispetto né amore.
Alcuni esempi di lovemark
Gli esempi di lovemark possono aiutarti a capire ancora di più la differenza con un semplice brand. In commercio ne esistono molte tipologie, a livello nazionale ed internazionale. Ecco quindi alcuni esempi utili.
Apple
Uno dei lovemark più famosi al mondo è sicuramente Apple. Grazie a campagne mirate e a una narrazione costante negli anni, si sono accumulati i clienti che hanno acquistato prodotti Apple solo per il brand. Intorno al marchio si è creata una vera community mondiale di appassionati.
Alla base del suo successo c’è la capacità dell’azienda di creare un rapporto che va oltre la fidelizzazione. I clienti sono devoti al brand e non acquistano altri marchi che potrebbero soddisfare allo stesso modo le loro esigenze.
Un ruolo importante lo hanno giocato le campagne di Apple ma anche la grande community internazionale. All’interno di forum e social gli appassionati condividono le proprie esperienze con i prodotti, dandosi consigli e creando interazioni.
Harley-Davidson
Un altro brand molto amato è Harley-Davidson. Anche in questo caso l’amore per il marchio ha portato alla creazione di una grande community di amanti del marchio.
Come per l’esempio italiano della Vespa o dell’Alfa Romeo, Harley-Davidson ha trasformato il brand in uno stile di vita. Come? Condividendo i valori e la propria identità con il proprio target.
Nutella
Un esempio italiano è Nutella. Dalle campagne di “Che mondo sarebbe senza Nutella?” alle iniziative proposte dai social, questo brand è amatissimo in Italia e nel mondo.
Sicuramente a migliorare la sua condizione di lovemark è l’aspetto misterioso anticipato da Roberts. Cioè nessuno conosce nel dettaglio il metodo produttivo della Nutella e nessuno sa ricreare nel dettaglio la famosa crema alle nocciole.
Pro e contro dei lovemark
Il principale svantaggio del lovemark è la sua difficoltà di realizzazione.
Non è facile intercettare il target e farlo innamorare dei propri prodotti dei servizi e dei valori condivisi. In più affinché questo legame sia duraturo è necessario essere costanti e continuare a lavorare sulla propria comunicazione.
Allo stesso tempo però i benefici sono molti e fanno sì che questo sforzo ne valga la pena. Innanzitutto puoi sviluppare un rapporto forte e saldo con il cliente. Quest’ultimo raramente abbandonerà il tuo marchio, in quanto ne è affezionato.
In più puoi creare una vera community. Ricca di ambassador che promuovono il tuo prodotto o servizio. Dunque si ottiene una promozione quasi gratuita.
In aggiunta a questo, puoi affermarti nel settore e ottenere un migliore posizionamento sul mercato. Questo aspetto porta a molti altri benefici. Un esempio? Attrai dipendenti qualificati ed entusiasti di lavorare per un’azienda ben affermata e rispettata.
Conclusioni
Ora sai tutto dei lovemark. Non ti rimane che investire nella tua comunicazione per ottenere risultati efficaci. Inoltre, se avrai bisogno di una mano, puoi sempre contare sul nostro blog. All’interno potrai trovare suggerimenti, consigli e guide su come curare la tua comunicazione!