Possiedi una o più pagine web e desideri scalare le posizioni dei motori di ricerca? Farti notare dal maggior numero di utenti possibili?
Bene. Forse, ti sarà utile sapere che esistono diverse tecniche SEO da mettere in campo.
Questa volta parliamo di link building. Cioè la capacità di generare link di ingresso (backlink) al proprio sito.
Ma come funziona? A chi bisogna rivolgersi? E soprattutto… si può fare link building gratis?
Ora, non lasciarti prendere dall’ansia. Non serve.
Con questo articolo cercheremo di rispondere a tutte le domande poste.
In modo chiaro, semplice ed esaustivo.
Pronti per iniziare la lezione? Allora, non resta che aprire le danze!
In pochi punti:
Che cos’è la link building
L’abbiamo già detto nell’introduzione, ma preferiamo chiarire il discorso fin da subito.
La link building è una tecnica SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto... offsite.
Dal punto di vista strettamente linguistico definisce una rete di collegamenti. Quelli che si stabiliscono fra un sito e gli altri.
Il concetto base è piuttosto semplice.
Hai uno spazio web interessante? Ricco di contenuti da leggere? Che vale la pena consigliare agli utenti?
Ottimo. Allora io, Tizio, Caio e Sempronio (tutti proprietari di pagine Internet) decidiamo di inserire link al tuo sito.
In maniera del tutto onesta e spontanea. Per condividere informazioni utili.
Questo è quello che si può chiamare link building gratis.
Un vero e proprio paradiso digitale dove la gente si vuole bene e agisce senza interessi personali.
Insomma, mi piace quello che pubblichi e io te lo pubblicizzo.
Il tuo obiettivo non è creare link che sembrino naturali. L’obiettivo è che i tuoi link SIANO naturali.
Matt Cutts
Purtroppo, Google ha dovuto ammettere che le cose stanno diversamente. La link building si è trasformata in una battaglia all’ultimo SPAM.
Ecco perché nel 2012 nasce Penguin. L’algoritmo creato proprio da Google per penalizzare i link di scarso valore. Costruiti ad hoc per un ranking migliore. Ma certamente non encomiabili.
Come fare link building
Avrai capito che la link building è una questione delicata. Piazzare link a caso, e a mo’ di gioco sparatutto, può risultare facile. Pianificare una strategia vincente… meno.
Servono costanza, abilità e – soprattutto – conoscenze specifiche.
Un buon webmaster, infatti, non ricorre a tecniche black hat per ricevere veloci tornaconti economici.
Sa che Google può intervenire pesantemente.
Può penalizzare il sito in questione a livello di posizionamento in SERPCon l’acronimo SERP (in inglese Search Engine Results Page) si fa riferimento alla "pagina dei risultati del motore di ricerca". Si tratta, dunque, dell’elenco ordinato di pagine internet che appaiono.... O, nel peggiore dei casi, decidere di eliminare direttamente il dominio dal suo Indice.
Comunque, torniamo al discorso link building gratis.
È opportuno comprendere che i contenuti di qualità rappresentano l’unica zona franca.
Esistono però altre pratiche. Alcune sono rischiose e alcune rischiosissime.
Vediamo insieme quali sono le più utilizzate.
- Guest posting
Si tratta di scrivere un contenuto testuale per un altro sito. Con tanto di firma e link d’ingresso al proprio.
Google ammette tale attività a patto che ci sia il solito criterio di pertinenza tematica/informativa. - Infografiche
Ci sono tipi di contenuti molto allettanti per il web.
Come le infografiche, ma anche i video tutorial, gli e-book, eccetera.
Per quale ragione? Possono essere impiegati come baratto.
Da pubblicare a titolo gratuito su siti o blog in cambio di link inbound.
Anche in questo caso l’azienda californiana è pronta a dare il suo benestare. Ma con riserve. - Siti “Question & Answer”
Ad esempio, Quora. Basta inserire il link nella risposta al quesito. Il consiglio è sempre uno: non andare fuori tema. - Broken link di siti esterni
Altrimenti noti come link rotti. Sono i collegamenti privi di risorse disponibili. Gli error 404 per intenderci.
In primis, vanno individuati con tool come Ahrefs o Dr. Link Check.
Quindi, si chiede gli amministratori di sostituirli con collegamenti che reindirizzano al proprio sito. - Link a pagamento
Paletto rosso. Google vieta assolutamente l’acquisto di link.
Non aggiungiamo altro.
Parliamo di link earning
Ultimamente, e sempre più spesso, si preferisce usare l’espressione link earning a quella di link building. Per quale ragione?
Semplice. Perché i link vanno guadagnati.
E lo ribadiamo: secondo meriti e non impiegando strategie ingannevoli o manipolatorie.
In fondo, i collegamenti positivi sono come delle raccomandazioni.
Per ottenerle basta creare contenuti di valore e ottimizzati in chiave SEO. Meglio ancora se provengono da fonti autorevoli.
Google apprezzerà di sicuro.
Il modo migliore per incoraggiare l’inserimento in altri siti di link di qualità e pertinenti al tuo è creare contenuti univoci e peculiari, in grado di acquisire naturalmente popolarità nella comunità di Internet.
Guida Google
In sostanza, la link earning rappresenta l’altro lato della medaglia. Quello buono. Puntando sulla qualità:
- migliori il posizionamento organico del tuo sito,
- elimini il rischio di incorrere in sanzioni,
- risparmi poiché non hai bisogno di acquistare link,
- ricevi traffico di utenti qualificati (potenziali leads o clienti).
Tutto questo implica un po’ di impegno in più. Fare link building per la SEO non è un gioco da ragazzi. Tuttavia si tratta di tempo ben speso.
È per tale motivo che vogliamo darti un suggerimento sincero. Che viene direttamente dal cuore.
Se non hai confidenza con la materia affidati a professionisti del settore. Agenzie o figure qualificate che sappiano usare seriamente questo strumento.
Conclusioni
La nostra breve lezione sulla link building termina qui.
Ci auguriamo di essere stati all’altezza dell’argomento.
Di averlo esposto in maniera comprensibile. Anche a chi opera da poco in questo campo e desidera saperne di più.
Dunque, ricapitoliamo.
Fare link building gratis è possibile? La risposta è… sì.
Ma un pizzico di consapevolezza non guasta. Stiamo parlando di un’attività difficile. Che, se mal realizzata, può arrecare danni di una certa entità. E abbiamo ampiamente spiegato perché.
Insomma, meglio non arrischiarsi in avventure in solitaria.
Però, prima di concludere in via definitiva, vogliamo puntualizzare una cosa.
Google non è un mostro cattivo. E, soprattutto, non odia la link building. Ciò che non apprezza è l’artificio. Sotterfugi e trabocchetti vari usati per ingannare gli utenti.
Perciò? Come ci si comporta? Nulla di troppo complicato. Basta attenersi alle regole ed è tutto a posto.
Ok. È giunto il momento di salutarsi.
Ricorda che la squadra di MailSenpai è a tua completa disposizione.
Contattaci e riceverai consigli pratici per ogni esigenza.
Provare per credere.