Parole precedute dal cancelletto (#): ecco cosa sono gli hashtag. Ormai li usiamo con naturalezza nei nostri post sui social network, ma a cosa servono davvero? Se usati in maniera strategica, possono rivelarsi utili, soprattutto per i brand.
Hai mai pensato di sfruttarli a tuo vantaggio? Se la risposta è no, rimedia subito con questo articolo! Scoprirai come e quando usarli, quali sono i migliori e quali tecniche ti faranno avere successo.
In pochi punti:
Cosa sono gli hashtag
Gli hashtag – chiamati anche semplicemente tag – sono parole (o combinazioni di parole) precedute dal simbolo del cancelletto. Vengono utilizzati sul web, in particolare su blog e social network.
Ti sei mai chiesto del perché si chiamino così? “Hashtag” è una parola composita. Hash significa “cancelletto”, tag “etichetta”. Sono dunque etichette, parole chiave che aggregano i contenuti. Vengono infatti definiti anche aggregatori tematici.
A cosa servono
Qual è lo scopo di queste parole? Gli hashtag servono a trovare più facilmente i contenuti pubblicati sul web, in particolare sui social network.
Cliccando su un hashtag si può infatti vedere tutto ciò che è stato condiviso contenente quella parola, che identifica un particolare tema o ambito. Può anche essere condotta una ricerca per trovare contenuti specifici collegati a quel tema.
Gli hashtag fungono quindi da aggregatori di contenuti simili, rendendoli più facilmente fruibili agli utenti. Questa caratteristica può essere sfruttata a vantaggio dei brand, che possono utilizzarli per attirare persone interessate ad una determinata tematica.
Come sono nati
Gli hashtag nascono e si diffondono inizialmente su Twitter. Il 23 agosto 2007 Chris Messina, un avvocato di San Francisco, pubblicò un tweet contenente il primo hashatg della storia: #barcamp.
Ma il potenziale degli hashtag si intuì solo alcuni mesi più tardi, nell’ottobre 2007, quando #sandiegofire venne utilizzato dagli utenti di Twitter per condividere informazioni sugli incendi che stavano interessando la città americana.
Inizialmente, per individuare i tweet accomunati da una stessa keyword era necessario eseguire una ricerca inserendo la parola di interesse. La svolta arrivò nel giugno 2009, quando Twitter introdusse il collegamento ipertestuale. Accedere ai messaggi che contengono un determinato hashtag è da allora estremamente semplice: basta cliccarci sopra.
Regole da seguire
Partiamo da una premessa. #pensa #se #questo #articolo #fosse #scritto #tutto #così, oppure #sefossescrittotuttocosì. Non capiresti nulla e lo abbandoneresti dopo pochi minuti. Ok, gli hashtag non sono un testo da leggere, ma vanno comunque usati con criterio.
Queste etichette seguono poche ma fondamentali regole:
- simbolo “#” obbligatorio;
- banditi spazi, caratteri speciali o segni di punteggiatura;
- ammessi lettere maiuscole e numeri;
- sì a più parole, ma senza esagerare.
Un esempio ti aiuterà a capire meglio: #mailsenpai, #malsenpaiblog e #mailsenpaiarticoli sono corretti. Al contrario, #mailsenpai consulenze per aziende o #mailsenpaisoftwareemailmarketing non funzionano. Il primo contiene degli spazi, per cui le parole dopo la prima non verrebbero considerate, il secondo è troppo lungo e di difficile lettura.
Per funzionare un hashtag deve dunque essere il più semplice e immediato possibile. Pensa al mondo pubblicitario: quali sono i messaggi che funzionano? Quelli facili da ricordare. Lo stesso accade per le parole precedute dal cancelletto: più sono chiari e semplici, più saranno utilizzati.
Perché si usano gli hashtag
Immagina di voler parlare di un determinato argomento, ad esempio il Festival di Sanremo. Inserendo #sanremo2021 nei tuoi contenuti ti inserirai nel flusso di conversazione inerente al Festival.
Gli hashtag sono frequentemente utilizzati in occasione di eventi mediatici per raggruppare contenuti relativi all’evento stesso. Spesso inoltre sono gli stessi promotori a lanciare gli hashtag ufficiali.
Ma la loro funzione non si esaurisce qui. Nell’ambito dei blog, per esempio, gli hashtag servono a inserire gli articoli in una determinata categoria. Sui social invece possono essere utilizzati per attirare nuovi follower, interessati ad un determinato argomento.
Quando usarli
Usare gli hashtag è indispensabile? No, ma fortemente consigliato. Tra le migliaia di contenuti sul web, emergere non è facile. Gli hashtag costituiscono un aiuto in tal senso.
Andrebbero dunque usati sempre, ma naturalmente con criterio. Aggiungere liste di hashtag ad un contenuto senza che vi sia un pensiero sottostante non è mai una buona idea, e a breve vedremo perché.
Sui social network gli hashtag sono un potente strumento di comunicazione, soprattutto per i brand. Le aziende possono infatti sfruttare gli hashtag per guadagnare visibilità, aumentando la brand awareness. Oppure per attirare sul proprio profilo persone in target, interessate alla loro comunicazione.
Ma con quali criteri usarli? Inserire tag generici come #follow4follow non è più funzionale. Meglio puntare su hashtag che siano pertinenti, che abbiano cioè a che fare con il contenuto pubblicato. Inserire tag per il solo scopo di ottenere like è infatti considerato scorretto, e può rivelarsi controproducente.
Ciò naturalmente non vuol dire che dovrai creare nuovi hashtag di volta in volta. Puoi utilizzare quelli già esistenti, purché siano in linea con ciò che pubblichi.
In tutti i social network più popolari vengono usati gli hashtag. Differisce però il modo in cui queste parole chiave vengono utilizzate.
Se su LinkedIn, Facebook e Twitter lo scopo è principalmente dare un’idea dell’argomento di cui si sta parlando, su Instagram e TikTok l’utilizzo cambia leggermente.
Instagram è infatti il regno degli hashtag, la piattaforma dove vengono usati di più in assoluto. In questo caso l’obiettivo primario è ottenere visibilità, puntando su hashtag popolari.
TikTok vede spesso le parole precedute dal cancelletto usate per seguire uno specifico trend o più semplicemente per finire nella pagina cosiddetta “Per te“, dove vengono raggruppati i contenuti con più engagement.
Quali sono gli hashtag più popolari
Potenzialmente qualsiasi parola può diventare un hashtag se le viene anteposto il cancelletto. Negli anni si sono però diffuse alcune parole chiave più popolari di altre.
Eccone di seguito alcune.
#bestoftheday #follow #followers #fun #igers #love #me #photooftheday #picoftheday #tbt #like #like4like
Li hai letti con attenzione? Bene, ora dimenticali. Non sono questi infatti che ti faranno raggiungere gli obiettivi che desideri. Sono parole generiche, che non danno alcuna indicazione sul tema trattato.
Nonostante siano effettivamente hashtag popolari, sono un’arma a doppio taglio: attirano sul tuo profilo un gran numero di persone, la maggior parte non interessate ai tuoi contenuti. O, peggio, tra le migliaia di post che contengono quell’hashtag, il tuo viene ignorato.
Riflettici un secondo: se un brand, piccolo o grande che sia, usasse uno di questi hashtag – ad esempio #follow – sotto un proprio post, non penseresti che stia semplicemente cercando consensi facili?
Non commettere lo stesso errore: scopri quali sono i migliori hashtag per te. Come capirlo? Seguendo la regola della pertinenza non puoi sbagliare. Puoi inoltre testare diverse keyword, per vedere se e quanto funzionano per il tuo brand e i tuoi follower.
I migliori hashtag per categoria
Sappiamo che le stai cercando. Hai aperto questo articolo sperando di trovarle. Ed eccoti accontentato: alcune liste di parole chiave da utilizzare suddivise per categoria.
Partiamo da quelle più tecniche.
BrandIl brand coincide con il marchio di un'azienda, ma la sua definizione ha più a che fare con il concetto astratto che con sue le qualità tangibili. La parola brand...
#brand
#branding
#brands
#branded
#brandidentity
#brandambassador
#brandname
#brandnew
#branddevelopment
#branddesign
#brandstrategy
#brandenthusiast
#brandawareness
Marketing
#marketing
#marketingdigital
#marketingtips
#marketingonline
#marketingstrategy
#marketingagency
#marketingplan
#marketingsocial
#marketinglife
#marketingtip
#marketingadvice
#marketingblog
#marketingmanagement
E-commerce
#eCommerce
#eCommerceWebsite
#ecommercebusiness
#ecommercestore
#EcommerceTips
#ecommerceplatform
#ecommercewebsites
#ecommerceservices
#ecommercesolutions
Ecco invece hashtag di argomenti più generali.
Viaggi
#travel
#Travelgram
#travelling
#travelblogger
#traveller
#traveltheworld
#travelblog
#travels
#travelphoto
#travelpics
#travelpic
#travelers
#traveldiary
#travelmore
Fitness
#fitness
#fitnessmotivation
#fitnessaddict
#fitnessjourney
#fitnesslifestyle
#fitnesslife
#fitnessgoals
#fitnessinspiration
#fitnessblogger
#fitnesscoach
#fitnesslover
#fitnessaddicted
#fitnesstips
Cibo
#food
#foodporn
#foodblogger
#foodpics
#foodphotography
#foodlover
#foodblog
#foodgram
#foodart
#foodlovers
#foodphoto
#foodlove
#foodoftheday
#foodaddict
Come puoi notare sono tutte parole inglesi. Solitamente infatti gli hashtag più cercati ed utilizzati sono quelli in lingua inglese. L’aspetto della lingua, tuttavia, non è vincolante: se vuoi rivolgerti ad un pubblico italiano puoi usare parole nella nostra lingua per i tuoi hashtag.
Strumenti utili
Gli esempi precedenti non riguardano il tuo brand? Per trovare suggerimenti su quali hashtag utilizzare in relazione ad un determinato tema, puoi affidarti a strumenti gratuiti che ti forniranno liste simili a quelle che ti abbiamo proposto.
Attenzione però: non limitarti al copia e incolla, valuta sempre attentamente quali tag inserire.
Seekmetrics, Hashy e All Hashtag hanno un funzionamento simile: ti basterà inserire una parola per visualizzare tutti i tag ad essa correlati. Il tool di Influencer Marketing Hub è invece incentrato sulle immagini. Caricando una foto il generatore fornirà infatti hashtag correlati.
Tecniche e strategie su come usare gli hashtag
Aggiungere hashtag ai propri contenuti è facile, farlo in modo strategico è più complesso. Niente paura: ci sono delle tecniche che ti possono aiutare. Vediamole insieme.
- Studia il tuo pubblico. Per prima cosa, devi sapere a chi ti rivolgi. Se capisci a quali argomenti sono interessate le persone che ti seguono, saprai quali parole è meglio includere nei tuoi contenuti.
- Analizza i tuoi competitor. Prendi ispirazione dai tuoi diretti concorrenti per capire in che modo utilizzano gli hashtag nella loro strategia.
- Non esagerare. Quantità non è sempre sinonimo di qualità. Preferisci keyword mirate a liste infinite, saranno più performanti. Il limite massimo di hashtag su Instagram, ad esempio, è 30, ma ti consigliamo di rimanere entro i 10.
- Considera la piattaforma che stai utilizzando. Hai visto come i diversi social interpretino l’uso dei tag in modo differente. Tienine conto prima di condividere un contenuto.
- Crea un hashtag per il tuo brand. Infine, crea un hashtag personalizzato. In questo modo raggrupperai i tuoi contenuti, per far sì che gli utenti possano ritrovarli più facilmente.
Conclusioni
Arrivato a questo punto avrai capito che anteporre il # ad una parola può comportare numerosi vantaggi. Ora non ti resta che iniziare!
Ricorda: non esistono hashtag migliori in assoluto, tutto dipende dal luogo in cui vengono inseriti – blog o social network – , dallo scopo per cui si utilizzano, dalle caratteristiche del contenuto.
Trovare la giusta combinazione per il tuo brand è il primo passo per avere successo. Potrebbe volerci del tempo, ma non demordere. E se hai bisogno di un aiuto per costruire la tua strategia, ricorda che Mailsenpai è a tua disposizione, contattaci subito!