Lo sappiamo tutti. Google è molto attento all’esperienza degli utenti. Ecco perché è continuamente al lavoro per migliorare la qualità dei contenuti proposti e la soddisfazione degli intenti di ricerca.
Google EEAT nasce proprio per questo.
Ne parliamo in maniera dettagliata nella nostra guida.
Non perdertela.
Scoprirai come accontentare i requisiti di BIG G e conquistare i primi posti della SERPCon l’acronimo SERP (in inglese Search Engine Results Page) si fa riferimento alla "pagina dei risultati del motore di ricerca". Si tratta, dunque, dell’elenco ordinato di pagine internet che appaiono...!
In pochi punti:
- 1 Che cos’è Google EEAT
- 2 Cosa vuol dire Google EEAT
- 3 Come sfruttare Google EEAT per l’ottimizzazione SEO
- 4 Quali argomenti richiedono Google EEAT più elevati
- 5 Cosa non fare secondo Google EEAT per creare contenuti di qualità
- 6 Esempi di contenuti di bassa qualità per Google EEAT
- 7 A quali elementi prestare attenzione
- 8 Conclusioni
Che cos’è Google EEAT
Andiamo per gradi. Nel 2015 l’azienda di Mountain View pubblica Google EAT definendolo come l’insieme di criteri e linee guida con cui invita i propri quality raters (ne sono circa 16.000) a valutare i contenuti presenti in Rete.
Noi di Google lavoriamo costantemente per migliorare la tua esperienza di ricerca.
https://support.google.com
Sperimentiamo costantemente idee per migliorare i risultati che vedi. Uno dei modi in cui valutiamo questi esperimenti è ottenere feedback da valutatori della qualità della ricerca di terze parti.
A dicembre 2022 viene ufficializzato l’ultimo update di tale documento che aggiunge un’ulteriore E alla sigla ed evolve in Google EEAT.
Di cosa si tratta? Lo spieghiamo nei prossimi paragrafi.
Prima, però… una PRECISAZIONE.
Google riferisce che le risposte fornite dai valutatori non influiscono direttamente sul ranking.
Servono – piuttosto – a migliorare il lavoro degli algoritmi di ricerca.
Ma una cosa è certa. Studiando Google EEAT è possibile creare o modificare i propri contenuti online in modo da aumentare sensibilmente le chance di scalare la SERP.
Mica male!
Cosa vuol dire Google EEAT
Ogni lettera dell’acronimo corrisponde ad un parametro specifico. Da utilizzare per la valutazione del contenuto in questione.
Vediamo insieme cosa rappresentano.
- La prima E di EEAT Google – quella da poco introdotta – sta per Experience
L’esperienza costituisce un valore fondamentale per la quasi totalità degli argomenti trattati. Ma vale specialmente per i post sui social media e i forum dove, di fatto, si interviene facendo riferimento a conoscenze personali. Di prima mano. - La seconda E per Expertise
È richiesta competenza per affrontare un’ampia varietà di topic. Dai semplici hobbies a tematiche più caratteristiche come la preparazione fiscale. - A come Authoritativeness
Si possono trovare pagine autorevoli di tutti i tipi. Di solito è possibile giudicare l’autorevolezza di un sito web esaminando la qualità del dominio, dei backlink e la presenza di eventuali citazioni e menzioni. - T per Trustworthiness
L’elemento affidabilità risulta particolarmente decisivo per le pagine di alta qualità che implicano l’elaborazione di transazioni finanziarie o la copertura di argomenti YMYL (Your Money or Your Life). Sono comprese nella valutazione anche le info di contatto. Devono essere chiare, precise e credibili.
Come sfruttare Google EEAT per l’ottimizzazione SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto...
L’abbiamo già detto. Rispettando le indicazioni di Google EEAT possiamo migliorare la qualità dei contenuti proposti. Ma c’è dell’altro. Abbiamo materiale sufficiente anche per incrementare le nostre strategie SEO.
In che modo?
Beh, ad esempio potresti inserire pagine profilo SEO-friendly che attestino competenze e professionalità dei tuoi autori. Per supportare l’autorevolezza del sito, conviene – invece – verificare abitualmente la presenza di link rotti.
LAST BUT NOT LEAST: evita di fare spam. Rischi di minare reputazione e fiducia guadagnate, con fatica, nel tempo.
Quali argomenti richiedono Google EEAT più elevati
A questo punto è giusto precisare che le linee guida fornite da Google EEAT hanno maggiore peso, rilevanza, per un certa categoria di argomenti.
Insomma, sono richieste perlomeno competenze specialistiche quando si ha a che fare con pagine:
- mediche;
- giornalistiche;
- finanziarie/legali/fiscali;
- scientifiche.
P.S.
Ovviamente il discorso si applica anche alla realizzazione di tutorial e a consulenze di natura giuridica o amministrativa.
Cosa non fare secondo Google EEAT per creare contenuti di qualità
Google EEAT spiega che un contenuto è di bassa qualità se è stato creato senza impegno adeguato, originalità o le abilità necessarie a dare senso alla pagina.
Quindi come dovrebbe comportarsi un buon content creator?
Per capire quali sono le pratiche sbagliate, BIG G suggerisce di ripensare alle scorciatoie prese dagli studenti durante la scrittura di una relazione.
Insomma, ci si espone al rischio di produrre testi non conformi alle direttive EEAT quando:
- scriviamo senza prestare attenzione ad aspetti importanti come chiarezza e organizzazione dei contenuti;
- per risparmiare tempo preferiamo proporre riassunti o parafrasi di fonti facilmente reperibili;
- utilizziamo immagini di grandi dimensioni o altri elementi distraenti piuttosto che dedicarci a fornire informazioni utili sull’argomento trattato;
- impieghiamo immagini di fonte esterne (riviste, siti di immagini stock, eccetera) per evitare di doverle creare da soli;
- utilizziamo fatti noti che richiedono poca ricerca;
- usiamo contenuti riempitivi, privi di valore reale.
Esempi di contenuti di bassa qualità per Google EEAT
Il documento di Google EEAT contiene anche numerosi esempi pratici. Esempi che ci permettono di comprendere all’istante cosa si intende davvero per low quality.
Nella fattispecie valuta come di bassa qualità:
- la pagina di TUTORIAL CRAFTING che dà istruzioni per realizzare un manufatto elementare piuttosto ricca di notizie accessorie poste nella parte superiore del testo;
- l’elenco delle MIGLIORI ASPIRAPOLVERI riportanti immagini-prodotto e recensioni parafrasate o riassunte da altre fonti con minimo sforzo creativo dell’autore;
- la presentazione delle DIECI MIGLIORI DESTINAZIONI MONDIALI che utilizza le immagini di altre persone e le prime dieci liste esistenti già in Rete;
- la pagina intitolata “QUANTI CM CI SONO IN UN METRO?” unita a una grande quantità di contenuti fuori tema e inutili;
- la lista delle MONTAGNE PIÙ ALTE dove manca la menzione del Monte Everest.
A quali elementi prestare attenzione
In sostanza Google EEAT ci spiega come si scrivono contenuti in grado di soddisfare le aspettative del motore di ricerca e quelle degli utenti.
Ma realizzare testi originali, informativi e ben redatti non basta. Ci sono anche elementi più prettamente tecnici che vengono valutati con cura.
Esaminiamo subito i principali.
- I titoli = Sono davvero fondamentali perché aiutano gli utenti a decidere su cosa fare click. Devono richiamare l’esatto contenuto della pagina. Quindi non essere fuorvianti. Né esagerati. Per intenderci: no clickbait.
- Gli annunci e le pagine interstiziali (quelle che si visualizzano prima o dopo il contenuto atteso) = Ci si aspetta che siano visibili ma che non stressino l’utente. Magari perché difficili da chiudere o perché contenenti immagini grottesche o sessualmente allusive.
- La reputazione del sito web e del creatore di contenuti = Ricordiamo che trovare info riguardanti autori sconosciuti è quasi impossibile. Ma è anche normale. Dunque la loro assenza non è determinante per la valutazione della qualità dei contenuti.
Conclusioni
Se hai letto quanto scritto finora avrai capito che l’obiettivo finale di EEAT Google è “semplicemente” quello di migliorare la qualità dei siti web.
Cosa ne possiamo concludere? Che tutti i SEO dovrebbero leggere il documento completo. OF COURSE. Come direbbero gli inglesi.
Se ti interessa approfondire l’argomento continua a seguire il blog di MailSenpai. Oppure conta pure su di noi per avere maggiori info o una consulenza personalizzata.
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