Possiamo considerare Google Analytics un valido tool per la SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto...? La risposta è sì, lo possiamo fare! Ovviamente Google Analytics non nasce per questo ma a supporto dell’attività SEO possono essere utilizzati svariati strumenti. Allora che cos’è Google Analytics? A cosa serve? Google Analytics aiuta a scoprire cosa fanno gli utenti mentre navigano sul tuo sito e sul tuo blog. Conoscere il loro comportamento ti permette di tracciare e analizzare il traffico anche in un’ottica di ottimizzazione del sito.
Google Analytics è uno strumento gratuito di web analysis, una piattaforma per raccogliere dati e creare rapporti su di essi. Messo a disposizione da Google, funziona grazie a una stringa di codice di monitoraggio aggiunta ad ogni pagina del sito da monitorare. Questa stringa di codice Javascript prende il nome di Google Analytics tracking code (GATC) e raccoglie informazioni anonime sulle interazioni che avvengono all’interno del sito. In base alla tipologia di sito web esiste una specifica procedura di implementazione. E se non sei sicuro di aver fatto tutto bene, Google ti permette di verificare l’installazione del codice di monitoraggio grazie ad un’estensione dedicata.
In pochi punti:
- 1 Come si crea un account Google Analytics?
- 2 Come funziona Google Analytics?
- 3 L’interfaccia di Google Analytics
- 4 Come usare Google Analytics per analizzare un sito web?
- 4.1 Canali di acquisizione del traffico
- 4.2 Tempo medio di permanenza sulle pagine e frequenza di rimbalzo
- 4.3 Dispositivo utilizzato per raggiungere il sito web
- 4.4 Percentuale di nuovi visitatori e percentuale di visitatori di ritorno
- 4.5 Flusso di comportamento
- 4.6 Obiettivi raggiunti in un determinato periodo
Come si crea un account Google Analytics?
La creazione di un account Google Analytics è gratuita nella sua versione base. Esiste una versione a pagamento del tool e prende il nome di Google Analytics 360. La differenza fra le due versioni sta nella tipologia dei dati e nelle funzionalità messe a disposizione degli utenti.
Hai deciso di utilizzare la versione gratuita? Bene, tutto quello che devi fare è accedere alla piattaforma di Google Analytics. Se è la prima volta che utilizzi Google Analytics, devi necessariamente creare un account seguendo la procedura guidata di registrazione. L’operazione è semplice e ha inizio subito dopo il tuo click su “Inizia gratis”.
Se hai già creato un account o puoi accedere agli analytics del sito, ti basterà inserire le tue credenziali e fare click su “Accedi ad Analytics”. Se hai già effettuato l’accesso a Google, verrai invece indirizzato direttamente all’home page di Google Analytics.
Come abbiamo già detto, la procedura di registrazione a Google Analytics è semplice e intuitiva. Ti basterà seguire una serie di passaggi guidati, impostare i parametri per le successive analisi delle interazioni sulle pagine del sito e davanti a te avrai dei preziosissimi dati per le tue strategie.
La scelta del nome account
Il primo passaggio per la configurazione di Google Analytics è la scelta del nome account dalla scheda “Admin”. Il ruolo di amministratore è molto importante poiché consente di accedere alle funzioni amministrative di Analytics. Se sei amministratore puoi creare nuove proprietà, modificare le autorizzazioni degli utenti, configurare dei filtri, importare dati e tanto altro.
Dalla scheda “Admin” puoi anche collegare un’organizzazione e visualizzare le impostazioni di condivisione dei dati del tuo account. A cosa serve? Grazie a queste impostazioni Google Analytics può eseguire operazioni di sistema fondamentali e tu hai un migliore controllo della condivisione dei tuoi dati Analytics.
La configurazione della proprietà
Il secondo passaggio è relativo alla tipologia di misurazione da effettuare. Cosa vuoi misurare con Google Analytics? Le opzioni possibili sono tre: un sito web, un’app per dispositivi mobili o entrambi. La scelta di monitorare un sito web è impostata come scelta di default.
Dopo che hai definito la tipologia dello stream di dati, puoi entrare nel vivo della procedura di registrazione su Google Analytics. A questo punto dovrai configurare la proprietà, ovvero il sito o l’applicazione di cui Google Analytics dovrà monitorare i dati.
Nel caso del monitoraggio di un sito web, le informazioni che dovrai fornire sono URL del sito web, settore di riferimento e fuso orario. Su quest’ultimo punto è utile soffermarsi a capire il funzionamento per una migliore lettura dei dati. Sapevi che se un utente visita il tuo sito web di giovedì secondo il suo fuso orario e nel tuo fuso orario è mercoledì, la visita viene registrata come avvenuta di mercoledì?
Per quanto riguarda il monitoraggio delle app, la configurazione avviene alla stessa maniera. Una volta scelto uno stream di dati app, Analytics crea un progetto Firebase. Ciò significa che viene generato un SDK, pacchetto di sviluppo per l’app, da installare sull’app affinché permetta l’effettiva comunicazione dell’app con i server di Google.
Come funziona Google Analytics?
Dopo aver completato la configurazione della proprietà, è disponibile il codice di monitoraggio JavaScript da aggiungere alle pagine del sito. Attraverso questa stringa di codice Google Analytics monitora il comportamento degli utenti sul sito e organizza i dati raccolti in modo da facilitare l’analisi. Fra i dati che avrai a disposizione:
- gli URL delle pagine visualizzate dagli utenti;
- il tipo di dispositivo usato;
- le sorgenti di traffico;
- gli eventi compiuti durante la navigazione.
I dati vengono acquisiti in forma grezza e inviati ai server di Google Analytics che li elaborano e li trasformano nei report della piattaforma. Affinché questo avvenga, quello che devi fare è copiare dal box in cui si trova e incollarlo nel codice HTMLHTML è l'acronimo di Hyper Text Markup Language, in italiano Linguaggio di Contrassegno per Ipertesti. Non si tratta di un linguaggio di programmazione, ma di un sistema che permette di... di ogni pagina del sito web.
Il codice di monitoraggio di Google Analytics va posizionato subito dopo il tag di apertura <head>. In caso di siti costruiti in WordPress, la procedura di inserimento del codice di monitoraggio potrebbe essere automatica.
L’interfaccia di Google Analytics
Hai effettuato l’accesso a Google Analytics e configurato l’account? Adesso hai a disposizione tutta una serie di dati qualitativi e quantitativi su ciò che avviene sul tuo sito. I dati sono visibili sotto forma di grafici e tabelle all’interno dell’home page di Google Analytics. Come è organizzata?
Nella barra superiore dell’home page di Google Analytics possiamo trovare:
- il selettore attraverso cui scegliere facilmente a quale Account/Proprietà/Vista accedere;
- la campanella relativa alle notifiche degli avvisi sulle proprietà e sulle viste di Google Analytics;
- icona di accesso alla Google Marketing Platform e ai prodotti correlati;
- icona di accesso al Centro assistenza di Google Analytics.
Nel menu di sinistra dell’home page di Google Analytics possiamo trovare le sezioni:
- “Personalizzazione” che consente di creare rapporti personalizzati e avere accesso alle dashboard;
- “Rapporti in tempo reale” che consente di monitorare in tempo reale il comportamento degli utenti sul tuo sito web;
- “Pubblico” che mostra informazioni sugli utenti come, ad esempio, età e sesso (dati demografici), provenienza geografica (dati geografici) e grado di coinvolgimento (dati di comportamento);
- “Acquisizione” in cui vengono mostrate le fonti di traffico del sito che possono essere organiche (traffico da ricerca gratuita), CPCCPC è la sigla di Costo per Click. Si tratta di un KPI. Una metrica fondamentale del digital marketing che serve a individuare il costo di un singolo click su... (traffico da ricerca a pagamento), referral (traffico da altri siti web), social (traffico proveniente da un link pubblicato sui social network) o altre sorgenti a basso traffico;
- “Comportamento” in cui vengono mostrate le modalità di coinvolgimento degli utenti;
- “Conversioni” grazie alla quale monitorare gli obiettivi.
Tutti i rapporti presenti su Google Analytics sono interattivi. L’utente della piattaforma può personalizzare la visualizzazione, utilizzare delle scorciatoie creando dei widget e ricercare attraverso i filtri solo i dati più rilevanti. I rapporti possono essere esportati e condivisi via email. I formati disponibili per l’esportazione sono:
- CSV
- TSV
- TSV per Excel
- XLSX
- Fogli Google
Come usare Google Analytics per analizzare un sito web?
Qualunque sia la dimensione del tuo progetto online, monitorare i dati e il comportamento degli utenti è un’operazione fondamentale per garantirti degli ampi margini di miglioramento. Questa è un’attività che richiede pazienza e precisione ma che a lungo termine dà i suoi frutti.
Google Analytics serve ad analizzare in maniera dettagliata le statistiche sui visitatori di un sito web. Quello che devi fare adesso è capire come leggere i risultati. Quali sono i parametri più importanti da tenere sotto controllo? Eccone alcuni e il perché della loro rilevanza.
Canali di acquisizione del traffico
Conoscere le fonti di provenienza del traffico del proprio sito è un’informazione molto utile. Ti permette di capire su quali canali focalizzare gli investimenti, di valutare l’andamento delle campagne di marketing ed eventuali revisioni delle strategie.
Il dato è disponibile all’interno della sezione “Acquisizione” nel menù di sinistra e ti permette di confrontare il rendimento di canali di marketing. Oltre alla panoramica di acquisizione, in questa sezione sono presenti:
- “Tutto il traffico”
- “Google Ads”
- “Search Console”
- “Social”
- “Campagne”.
Tempo medio di permanenza sulle pagine e frequenza di rimbalzo
Entrambi i valori sono importanti e fra loro correlati. Il primo registra il tempo trascorso dagli utenti sulle pagine del sito. Se conosci il tempo di permanenza puoi capire se i contenuti del sito sono ben visualizzati e interessanti. Il secondo è altrettanto rilevante e ti aiuta a capire su quali pagine gli utenti perdono l’interesse nei confronti del sito.
I dati forniti da Google Analytics vanno letti e interpretati all’interno del loro contesto. La frequenza di rimbalzo alta di un blog in cui leggere articoli è diversa rispetto alla frequenza di rimbalzo alta di un eCommerce. Ci hai mai pensato?
Dispositivo utilizzato per raggiungere il sito web
Conoscere il dispositivo da cui proviene il traffico permette di capire come, a seconda dello strumento, i visitatori cambiano il loro comportamento. Facciamo un esempio pratico. Se la maggior parte delle transazioni del tuo eCommerce avviene da desktop e si interrompe da mobile, è forse il caso di capire cosa non funziona nel processo di acquisto da smartphone? Entrambe le informazioni le puoi reperire nella sezione “Pubblico” dell’homepage di Google Analytics.
Percentuale di nuovi visitatori e percentuale di visitatori di ritorno
La voce “Nuovi vs Di ritorno” fa parte del rapporto “Pubblico” e si riferisce al comportamento degli utenti nei confronti del tuo brand. Cosa significa? Analizzando questi due valori scoprirai se ti stai facendo conoscere e se, una volta che ti sei fatto conoscere, i visitatori del sito tornano. Questo dato è molto importante per capire quanto i tuoi contenuti sono appetibili ai nuovi visitatori e quanti sei riuscito a fidelizzarne. Dati diversi, strategie diverse, importanza uguale.
Flusso di comportamento
I dati disponibili su Google Analytics possono essere letti singolarmente ma sono più efficaci se studiati nel loro complesso e nelle loro interrelazioni. Una volta scoperto se i visitatori del tuo sito sono nuovi o di ritorno è utile capire come si comportano al suo interno. Se riprendi valori come il tempo trascorso sul sito, lo studio delle pagine visitate, le azioni compiute e li analizzi alla luce del flusso di comportamento, il gioco è fatto.
Questo specifico rapporto permette di analizzare il comportamento degli utenti del tuo sito e capire quali sezioni possono essere migliorate e quali invece sono già particolarmente efficienti. Permette inoltre di analizzare il modo in cui gli utenti interagiscono con i tuoi contenuti e quindi identificare potenziali problemi che ne rallentano la fruizione.
Obiettivi raggiunti in un determinato periodo
La definizione degli obiettivi è una componente fondamentale per qualunque piano di misurazione dell’analisi dei dati digitali. Fissa degli obiettivi e dei tempi per raggiungerli. Se ci sei riuscito la direzione è quella giusta, se non lo è puoi raddrizzate il tiro. Con Google Analytics la misurazione degli obiettivi è un’operazione semplice. Accedi alla vista Analytics che ti interessa e segui la procedura. Ad ogni tipo di azione misurabile corrisponde un obiettivo e questi possono essere:
- destinazione
- durata
- pagine/schermate per sessione
- evento
A questi si aggiungono gli obiettivi intelligenti che utilizzano il machine learning e sono specifici per gli inserzionisti Google Ads.
Quelle presentate fino a qui sono solo alcune delle funzionalità di Google Analytics. Vuoi conoscere altri strumenti per migliorare la tua presenza online? Segui i consigli sul blog di MailSenpai e rimani aggiornato con le ultime novità dal mondo del Digital Marketing!