Con l’acronimo SERP (in inglese Search Engine Results Page) si fa riferimento alla “pagina dei risultati del motore di ricerca”. Si tratta, dunque, dell’elenco ordinato di pagine internet che appaiono dopo aver digitato una o più parole chiave (o query) nell’apposita barra di ricerca, sia online (es. Google, Yahoo, Bing) che offline (come nel caso di archivi, biblioteche, etc.).
A cosa serve e perché è importante
A questo punto avrai intuito che le SERP danno una mano agli utenti nel trovare ciò che stanno cercando online. Lo fanno semplicemente “suggerendo” il posto giusto da raggiungere, per trovare risposte esaustive alla domanda che hanno posto al motore di ricerca.
Gli esempi di SERP più famose
Vediamo allora quali sono i motori di ricerca più utilizzati nel mondo, da cui è possibile approdare su una Search Engine Results Page:
Ciascuna di queste si distingue per caratteristiche personalizzate e modalità diverse di presentare i risultati all’utente.
Cosa c’è dietro una SERP?
Bene, ora la domanda nasce spontanea: come fa un motore di ricerca a mostrare i risultati giusti per esaudire i desideri degli utenti? Facile: lo fa scansionando le varie pagine esistenti in un enorme database (il cosiddetto indice google).
Una volta inserite qui, le pagine vengono classificate in base all’argomento. Per ogni ricerca effettuata, ad esempio, Google restituisce circa 10 pagine di risultati, ognuna contenente 10 URL relativi alla query cercata.
Risultati organici vs risultati a pagamento
I risultati offerti all’interno di una SERP non sono tutti uguali. Potremmo dire, in sintesi, che non tutti hanno lo stesso peso. Esistono, infatti, due tipi di contenuti mostrati nella Search Engine Results Page: si tratta di quelli “organici” e di quelli a pagamento.
I risultati organici sono quelle pagine web “scelte” direttamente dal motore di ricerca, come risultato di un algoritmo.
Per apparire nella SERP come risultato organico, quindi, non è necessario pagare: bisogna semplicemente adottare dei criteri che soddisfino questo specifico algoritmo. In sostanza, bisogna “piacere” a Google (o ai suoi simili), facendo colpo con le proprie caratteristiche.
Ma non è tutto: la SERP, infatti, presenta anche dei risultati a pagamento: questi ultimi prevedono, cioè, l’investimento di denaro da parte dell’inserzionista. Ed è proprio grazie al pagamento di questa quota che la piattaforma darà maggiore spazio ad un determinato sito.
Come migliorare il tuo posizionamento
Ma come fare, allora, a posizionarsi in modo ben visibile all’interno della SERP? Cosa possiamo fare affinché gli utenti facciano click proprio sul nostro sito? Semplice: qui entrano in gioco delle specifiche tecniche che hanno l’obiettivo di ottimizzare il posizionamento nei motori di ricerca. Parliamo della SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto..., o Search Engine Optimization, quell’insieme di attività di marketing che aiutano a migliorare la rintracciabilità di un sito.
A differenza dei risultati organici, quelli a pagamento rientrano nella cosiddetta Search Engine Marketing (SEMSEM sta per Search Engine Marketing. Rappresenta una parte fondamentale del digital marketing. Il suo obiettivo primario è quello di aumentare visibilità e traffico di un sito web. In che...). Stavolta si tratta di pratiche di advertising, ossia messaggi sponsorizzati al fine di apparire più evidenti all’occhio dell’utente.
Il consiglio vincente? È quello di scegliere la giusta combinazione tra SEO e SEM, affidandoti ai professionisti del settore (come il SEO Specialist) che ti aiuteranno a dare la giusta visibilità al tuo sito.