Il Logo, o logotipo, è la rappresentazione grafica del nome di un prodotto o un’azienda. Si tratta di un segno distintivo, determinante per distinguersi dai competitor e rendere immediatamente riconoscibile la propria identità da parte dei consumatori.
Per questo, al fine di rendere unico un logo, molto spesso si ricorre all’uso di un lettering personalizzato e all’aggiunta di altri elementi visivi, come i pittogrammi.
Cos’è un logo, in poche parole?
Ora che abbiamo dato la sua definizione canonica, è il momento di vederci chiaro. Se ti chiedi cos’è un logo in parole povere, prova a pensare ai brand più conosciuti: ti renderai conto che ciascuno di loro è entrato nell’immaginario comune (e nella tua mente) grazie a delle caratteristiche che lo distinguono dagli altri, raccontando una storia o incarnando la filosofia di quella specifica marca.
Perché è così importante, per un’azienda?
Come affermano Philip Kotler e A. Waldemar il logo è
«l’aspetto grafico della marca o del nome dell’azienda».
Questo significa che il segno grafico che scegliamo dovrà rappresentare il più possibile il brand, con la mission e i valori che lo caratterizzano. Un esempio? Per Apple, la mela morsicata parla di trasgressione ed è indice di un’azienda che vuole pensare fuori dagli schemi, in modo innovativo.
Diversi tipi di logo
A ciascuno il suo. Esistono diverse tipologie di logo, a seconda del messaggio che l’azienda vuole comunicare. Eccone alcuni esempi:
- Monogrammi: nascono dalla sovrapposizione o dalla combinazione delle lettere che compongono il nome del brand (come nel caso di Yves Saint Laurent);
- Acronimi: sono creati a partire dalle iniziali del nome dell’azienda o del prodotto (come il logo di IBM, sintesi di “International Business Machines Corporation”);
- Pittogrammi: si tratta di simboli o disegni che descrivono un concetto o un elemento rappresentativo dell’azienda e della sua attività. Possono avere segni iconografici, o raffigurare un oggetto che riguarda un’idea a livello più alto. In questo caso, occorre partire da uno studio attento, al fine di scegliere l’immagine che colleghi in modo forte il simbolo con il brand, nella mente dei consumatori;
- Loghi astratti: sono segni distintivi che non richiamano elementi reali, come nel caso di Nike, ma che si collegano in modo chiaro e definito alla storia aziendale;
- Loghi con mascotte: si tratta di un’opzione rara, ma comunque esistente: basti pensare all’omino Michelin o a quello di KFC;
- Emblemi: in questo caso la scritta è inserita all’interno di un simbolo o di un’icona. È il caso di loghi universitari (come quello di Harvard) o commerciali (Starbucks e Burger King).
Come creare un logo
Ora che il mondo dei loghi non ha più segreti, è giusto che tu sappia che non è così complesso crearne uno. La scelta consigliata è di affidarti a un grafico che ti aiuti a mettere nero su bianco la tua idea. In alternativa puoi a dar sfogo alla tua creatività grazie ai numerosi programmi grafici presenti sul web (anche gratuiti).
In ogni caso, dar vita a un logo efficace e comunicativo sarà davvero un gioco da ragazzi.