Captcha è l’acronimo di “Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart“. Si tratta di quelle stringhe alfanumeriche, spesso in caratteri strani o distorti, che ti viene chiesto di riconoscere e riscrivere.
Ma a cosa serve?
Cos’è il captcha
Il captcha serve per controllare che tu sia una persona reale e non un bot, cioè un software che intende rubare le informazioni degli utenti o effettuare operazioni di spam.
Spesso il captcha viene inserito prima di completare un’operazione con inserimento di dati sensibili su un sito web. Per esempio l’iscrizione a una newsletter, un pagamento digitale su un sito e-commerce ecc.
Nascita e origine del nome
Il nome captcha, come già detto, è un acronimo. Ma il suo suono ricorda anche l’espressione inglese “caught you!” ovvero “beccato!”.
Questo nome è nato nel 2000 grazie a degli studiosi di informatica dell’Università Carnegie Mellon. Il primo utilizzo di un captcha invece risale al 1997 sul motore di ricerca AltaVista.
Diverse tipologie di captcha
La più classica è quella, appunto, che prevede la riscrittura di caratteri alfanumerici distorti. Ciò fa sì che solo un essere umano possa interpretarli correttamente, perché i bot difficilmente leggono una grafia distorta.
Non è, però, l’unico modo di distinguere tra umani e computer. Anche i test visivi (clicca su tutti i quadratini che contengono un determinato oggetto) sono molto usati.
Ultimamente poi, dato che l’utente medio li considera molto fastidiosi, sono stati implementati captcha sempre meno invadenti.
Basti pensare alla spunta sulla scritta “non sono un robot”. Ma pian piano algoritmi sempre più intelligenti saranno in grado di distinguere un essere umano da un computer solo attraverso il suo comportamento.
A cosa serve usare i captcha?
Molti siti web hanno la necessità di usare i captcha per assicurarsi che i bot non accedano ai propri servizi. Questo perché potrebbero avviare operazioni di spam, di furto di password o di dati, di hacking.
Per esempio, il sito web di un negozio online deve assicurare la protezione dei dati sensibili e dei sistemi di pagamento dei propri clienti.
Un blog o un forum, invece, beneficiano dall’evitare le operazioni di spam. Questo perché la conversazione e la condivisione di contenuti siano sempre organici e di valore. Infatti i captcha si usano anche per riconoscere attività di spam su alcuni social network.
Problemi di accessibilità
L’uso massiccio di captcha dai primi anni 2000 ha creato alcuni problemi a utenti con disabilità. Per esempio, chi ha difficoltà visive può vedersi negato l’accesso.
Google ha implementato dei captcha in formato audio per aggirare questo ostacolo.
L’uso di reCaptcha
I test captcha si possono usare anche per scopi diversi dalla distinzione di umani e intelligenze artificiali.
Vengono chiamati reCaptcha i test che permettono la digitalizzazione di testi antichi per alcune biblioteche. Infatti, i programmi OCR che vengono solitamente usati hanno difficoltà a riconoscere certi scritti.