Il termine branding appartiene al campo del marketing.
Indica l’insieme di attività e strategie operative messe in atto da un marchio per distinguersi dai suoi competitors.
In parole povere, per farsi un nome.
Significato di branding
Ovviamente, per spiegare che cos’è il branding, dobbiamo partire dalla definizione di brand.
Attenzione. Si tratta di un concetto abbastanza complesso. O quantomeno poco scontato.
Infatti, al contrario di quanto si possa pensare, brand non è sinonimo di marchio.
Insomma, non indica solo il nome di un’azienda. Una griffe.
Ma tutto quello che riguarda i suoi aspetti comunicativi. I valori e le aspettative trasmesse ai consumatori.
Un brand è un mix di aspettative, ricordi, storie e relazioni che, nel loro insieme, guidano la decisione di un consumatore a scegliere un prodotto o un servizio piuttosto che un altro.
Seth Godin
E il branding? Bene. Siamo finalmente giunti al cuore della questione.
Il branding è un processo. Individua l’insieme delle tecniche (anche di brand identity) utilizzate dall’azienda per promuovere il suo nome sul mercato.
Quindi, la gestione e lo sviluppo dello stesso.
Come si fa?
Riassumiamo. Fare branding vuol dire costruire il proprio brand.
Sapersi raccontare. Capire cosa vogliono i clienti e anticiparli sul tempo. Dare l’impressione di essere i numeri uno.
Facile a dirsi. Ma all’atto pratico?
Proviamo ad approfondire l’argomento.
Sicuramente, qualunque strategia di branding marketing ha come obiettivo primario quello di innalzare la brand awareness. Cioè il suo livello di notorietà.
Ecco, allora, qualche consiglio utile. Da non sottovalutare per ottenere risultati evidenti.
- Analizza il target audience
Prima di allestire qualsiasi campagna o attività di marketing si parte dallo studio. Così con il branding.
Realizza il tuo buyer persona come punto di partenza sicuro. Su cui fondare ogni decisione. - Punta sul content marketing
Oggi bisogna farsi notare. Perché la competizione in aumento è un dato di fatto.
Ma i contenuti di qualità non deludono mai. Permettono di conquistare potenziali clienti. E favorire il passaparola. - Verifica i risultati
Se vogliamo fare passi in avanti dobbiamo capire la situazione. Dove ci troviamo.
Insomma, il messaggio funziona? Quanti sono i visitatori unici sul nostro sito? E i nuovi contatti?
Le ricondivisioni social?
Non tralasciare nulla al caso. L’analisi dati è sempre fondamentale. Per aggiustare il tiro o implementare la crescita.
Personal branding
Introduciamo adesso un’altra espressione nota. Quella di personal branding. Ma di cosa si tratta?
In pratica, di quanto abbiamo parlato finora applicato – però – all’immagine professionale di una singola persona.
Dunque, si tenta di posizionare sul mercato se stessi invece che un’azienda.
La propria carriera o qualità individuali attraverso il marketing. Principalmente di tipo digital.
Magari attraverso campagne social, blog, proposte di webinar, ebook gratis, eccetera.
Il tuo personal brand è una promessa ai tuoi clienti… una promessa di qualità, coerenza, competenza e affidabilità.
Jason Hartman.
Chi non conosce Chiara Ferragni? O, per cambiare ambito, Marco Montemagno?
Sono due esempi di personal branding chiaramente riusciti. E made in Italy.