Percepito come un concetto del settore HR più che del marketing, l’employer branding è in realtà una strategia di successo per il miglioramento della percezione del marchio.
Ma di cosa si tratta, e soprattutto perché dovresti metterlo in pratica nella tua azienda? Ti spieghiamo tutto in questa guida.
In pochi punti:
- 1 Cos’è l’employer branding
- 2 A cosa serve?
- 3 Un mix tra marketing e comunicazione aziendale
- 4 I concetti chiave dell’employer branding
- 5 Ma come si applica l’employer branding?
- 6 Strategie di employer branding
- 7 Esempi di employer branding di successo
- 8 I vantaggi reali dell’employer branding
- 9 Conclusioni
Cos’è l’employer branding
Possiamo definire l’employer branding come la strategia di marketing che punta a presentare il marchio come luogo di lavoro. Quindi si tratta di un concetto utile solo alle Risorse Umane? Eh no.
Valorizzare il brand a 360° è utilissimo per migliorarne la percezione sì da parte dei dipendenti attuali e futuri, ma anche da parte di investitori e consumatori. Tutto concorre a creare una migliore brand identity e, a cascata, a migliorare il valore complessivo del marchio.
A cosa serve?
Assumere persone intelligenti e dar loro ordini non ha alcun senso. Noi assumiamo persone intelligenti affinché siano loro a dirci cosa fare
Steve Jobs
Possiamo partire da questa citazione del guru dell’imprenditoria Steve Jobs per capire l’importanza dell’employer marketing. La percezione dell’azienda come un luogo di lavoro sicuro, interessante, dinamico, in una parola attraente è utile ad avvalorarne la posizione in ogni ambito.
Pensa ai core values della tua azienda. Cosa la distingue dai competitors? Quali valori sono condivisi da dipendenti e clienti? Saranno questi valori a creare l’identità del tuo marchio, a renderlo non più solo un fornitore di prodotti e servizi ma una vera e propria comunità.
Un mix tra marketing e comunicazione aziendale
Le strategie di employer branding di successo sono quelle che mettono al centro questi due concetti e li intersecano senza sforzo. Per esempio, pensa a una campagna di recruiting che punti a pubblicizzare il tuo brand come onesto, dinamico, giovane, innovativo.
Quest’immagine si riflette automaticamente sia nella mente dei dipendenti (attuali e potenziali) che in quella dei consumatori. Un’azienda percepita come inclusiva e rispettosa delle persone appare più umana, più vicina anche ai propri clienti.
I concetti chiave dell’employer branding
Tra le numerose strategie di employer branding rientrano alcuni concetti che, secondo uno studio di Linkedin, riducono fino al 50% i costi di assunzione in un’azienda. Ecco quelli principali:
- Talent Acquisition
- Employer Engagement
- BrandIl brand coincide con il marchio di un'azienda, ma la sua definizione ha più a che fare con il concetto astratto che con sue le qualità tangibili. La parola brand... Identity
Vediamoli meglio nel dettaglio.
Talent acquisition
Consiste, banalmente, nella selezione di profili interessanti. Noterai come la parola talento sostituisce qui quella più generica di dipendente.
Ogni membro del tuo team è un valore aggiunto alla squadra e, di riflesso, alla reputazione del marchio. Acquisire i potenziali nuovi talenti più interessanti è possibile grazie alle funzioni più avanzate di Linkedin.
Quest’ultimo è il social network più importante nella gestione dell’employer branding. Annunci curati e un profilo aziendale accattivante accresceranno il valore dell’azienda percepito dai potenziali nuovi dipendenti.
Perché Linkedin è considerato da tutti un’occasione imperdibile? Scoprilo con noi in questa guida!
Employer Engagement
Letteralmente significa “ingaggiare i dipendenti”, ma cosa si intende con questo concetto? Un’intera area del marketing dovrebbe essere dedicata proprio allo storytelling aziendale.
Contenuti social, newsletter e campagne pubblicitarie che fanno leva sul concetto di community spingeranno i dipendenti a interagire. Insomma, l’idea di famiglia, di tribù virtuale, non può che avere benefici dalla creazione di una tribù reale: quella dei tuoi lavoratori.
Brand Identity ed Employer BrandingIl termine branding appartiene al campo del marketing. Indica l'insieme di attività e strategie operative messe in atto da un marchio per distinguersi dai suoi competitors. In parole povere, per...
Questi due concetti del marketing aziendale vanno a braccetto. Chi meglio dei tuoi dipendenti può essere portavoce affidabile dei valori del tuo marchio?
La rete relazionale tra i talenti della tua azienda deve essere talmente ricca e fitta che le interazioni, anche sui social, appaiano naturali e spontanee.
Ricorda che un dipendente che si sente valorizzato e stimato all’interno della propria realtà lavorativa è più portato a pubblicizzarla e a diffonderne le caratteristiche positive.
Ma come si applica l’employer branding?
Creare un ambiente di lavoro effettivamente positivo e confortevole è il primo passo. La tua azienda non deve semplicemente essere percepita come un posto di lavoro ambito: deve esserlo davvero.
La cultura aziendale rifletterà così mission, valori e vision del tuo brand, condivisi da tutti i lavoratori. Un ambiente amichevole e allo stesso tempo professionale farà aumentare il tuo valore sia come datore di lavoro che come fornitore di beni e servizi.
La cultura aziendale
Applicare l’employer branding vuol dire creare un luogo di lavoro che venga percepito come costantemente positivo. Ciò include un continuo aggiornamento dei tuoi dipendenti, che devono sentire la possibilità di migliorare (e che i propri miglioramenti vengano valorizzati).
Importantissima anche la comunicazione interna all’azienda, che va gestita in maniera fluida e coerente. Comunicati stampa, articoli, ma anche contenuti digitali come immagini e video devono essere allineati al visual marketing che utilizzi verso i clienti.
Così il tuo brand acquisisce una reputazione solida, concreta e generalmente positiva. Il risultato sarà attrarre a te veri talenti del tuo settore ed emanare un’aura di leadership anche tra investitori, collaboratori e potenziali clienti.
Strategie di employer branding
Come mettere in pratica tutto ciò di cui abbiamo parlato finora? I concetti legati all’employer branding prevedono una serie di passaggi da effettuare per raggiungere la credibilità a cui aspiri.
Il primo passo, come in molti altri settori del marketing, è un’analisi del brand. Cosa ti distingue dai tuoi competitor? Su quali valori puoi fare affidamento e quali caratteristiche sono indispensabili in ogni dipendente della tua azienda?
Una volta trovata la risposta a queste domande, usala per studiare le risorse attuali e quelle potenziali. Sondaggi, interviste e questionari ti aiuteranno a capire come viene percepito il valore del tuo marchio sia dagli attuali dipendenti che da chi guarda dall’esterno.
Come sai bene, oggi il marketing digitale non può prescindere dai social network. Il più importante dal punto di vista delle Risorse Umane è Linkedin, ma anche gli altri contribuiscono alla tua identità di brand.
Usa le offerte di lavoro, i racconti dei tuoi dipendenti, il dietro le quinte della tua azienda per sottolinearne le peculiarità positive. I talenti del tuo team diventeranno ambasciatori del marchio.
Questi contenuti vanno calibrati sul linguaggio e sul target specifico di ogni canale social.
Esempi di employer branding di successo
Negli ultimi anni abbiamo potuto visionare numerose campagne di marketing rivolte proprio a questo concetto. Attraverso la creazione di community virtuali che uniscono dipendenti e clienti, alcuni dei marchi più importanti del mondo hanno accresciuto la loro presenza online e di conseguenza le loro vendite.
Vediamo alcuni esempi illustri a cui ispirarti, fermo restando che ogni marchio ha le proprie caratteristiche distintive e la tua strategia di employer branding deve basarsi su quelle.
1. Heineken go places
Si tratta di una campagna del 2016 in cui il brand di birra olandese ha impiegato brillantemente le strategie di employer branding. Oltre 600 dipendenti in tutto il mondo hanno raccontato cosa rende l’azienda un posto di lavoro speciale.
Dopo aver visualizzato il racconto dei dipendenti, l’utente poteva fare un colloquio simulato in 12 domande. Così l’esperienza dell’utente diventava completa, con un focus specifico sui valori che rendono Heineken un posto di lavoro ambito.
Questa strategia comprende l’uso della gamification: sfruttare elementi interattivi per trasformare ogni area del marketing in un gioco.
2. La potenza della narrazione in Adidas
A dare un valore importante all’employer branding del colosso di sportswear è lo storytelling. Il marchio viene percepito non come mero produttore di abiti e accessori per lo sport, ma come uno stile di vita in cui dipendenti e clienti si riconoscono.
Through sport, we have the power to change lives.
Questo è uno dei motti del brand, un valore ben preciso che i dipendenti percepiscono come fondante e di conseguenza anche i clienti. Comprare e vendere Adidas non vuol riguarda solo oggetti ma soprattutto una filosofia di vita proiettata al futuro, alla sostenibilità e alla valorizzazione dello sport come lifestyle.
3. Employer branding in Google
Non è un caso che Google sia stata per anni tra i primi posti della classifica Fortune sulle migliori aziende in cui lavorare. Il motivo è semplice: le strategie di employer branding impiegate sono particolarmente efficaci.
Su tutti i canali dell’azienda esiste la sezione “Life at Google” in cui i dipendenti raccontano gioie e delizie del lavoro per il colosso del tech. Relatable, deliziosamente dinamica, inclusiva e ricca di benefit, quella dei lavoratori Google appare come la vita perfetta.
I vantaggi reali dell’employer branding
Abbiamo parlato in generale di miglioramento della presenza online e della brand identity, ma quali sono i vantaggi concreti di queste strategie?
Beh, prima di tutto è effettivamente più facile attrarre a sé i migliori talenti del proprio settore. Sempre di più, infatti, il posto di lavoro viene percepito come un’estensione della propria vita e, più esso risulta positivo e accogliente, maggiori saranno le possibilità di attrarre i migliori del campo.
inoltre, il discorso sul web attorno a un’azienda si svolge non solo in merito alle esperienze dei consumatori, ma anche ai suoi valori intrinseci. Innumerevoli aziende hanno passato un brutto quarto d’ora online in seguito a racconti spiacevoli dei propri dipendenti.
E questo senza dubbio si riflette anche sulla brand loyalty dei clienti, soprattutto di una certa fascia d’età. Le generazioni più giovani sono sempre più attente al rispetto dei diritti dei lavoratori, all’inclusività e alla sostenibilità aziendale dei brand a cui si rivolgono.
Conclusioni
Ti abbiamo spiegato cos’è l’employer branding, come applicarlo alla tua azienda e quali vantaggi potrebbe portare. Hai anche un elenco di esempi virtuosi e strategie da applicare.
Non ti resta che cominciare: segui Mailsenpai per tutti gli aggiornamenti e le novità in fatto di marketing e brand reputation.