Quante volte al giorno controlli i tuoi profili sui social network? Quanto tempo passi a scrollare feed, guardare post e ascoltare storie? Le tue risposte a queste domande possono rivelare una dipendenza dai social.
Sempre più diffusa nella nostra società, la dipendenza da Internet e social network ha gravi conseguenze sulla vita di chi ne è affetto. La cura, però, esiste. E ancor prima, è importante fare prevenzione.
Ma partiamo dall’inizio. Cos’è la dipendenza dai social?
In pochi punti:
Prima di dare una definizione di dipendenza dai social, è bene specificare che questa è una delle molteplici declinazioni di quello che nel 1995 lo psichiatra americano Ivan Goldberg chiamò “Internet Addiction Disorder” (I.A.D.). Secondo Goldberg, lo IAD comporta un vero e proprio abuso di Internet.
La Internet addiction può assumere varie forme: dipendenza dai social, dalle relazioni virtuali, dai videogiochi. Ad oggi, complici gli smartphone che rendono le piattaforme di facile accesso, la dipendenza dai social è la forma più comune dello IAD.
Essa, al pari di altre forme di dipendenza, si manifesta attraverso tre fenomeni.
- Tolleranza: aumenta progressivamente il tempo trascorso online;
- Astinenza: in caso di interruzione dell’uso dei social, la persona ne sente la mancanza;
- Craving: bisogno compulsivo di connettersi.
La dipendenza dai social può essere dunque definita come l’uso compulsivo e sempre più frequente dei social network, tanto che questi arrivano a rappresentare la principale attività quotidiana di chi ne è affetto.
Quasi 7 ore al giorno trascorse su Internet. Di queste, 2 ore e mezza sono dedicate ai social. È il dato che emerge dallo studio condotto periodicamente da We Are Social e Hootsuite. Questi numeri sono registrati a livello globale, ma nel nostro paese la situazione è pressoché identica. In Italia infatti trascorriamo circa 6 ore e 20 minuti navigando su Internet, di cui 1 ora e 50 minuti sui social network.
Cosa indicano queste cifre? Circa il 40% della nostra giornata è online. Escludendo le ore di sonno, passiamo poco meno del tempo restante su Internet. Non è dunque difficile capire perché la dipendenza da Internet e social network siano ormai così diffuse.
Ma non è solo questione di numeri. Nella nostra società è intercorso un cambiamento radicale. Che ha modificato comportamenti e abitudini delle persone. L’avvento di Internet prima, e dei social poi, ha infatti cambiato il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e con il mondo. Essere online è diventata la norma. Spesso infatti chi rifiuta, per motivi diversi, di aprire profili sui social network è guardato con sospetto.
La sola esistenza della rete o delle piattaforme social non implica lo sviluppo di una dipendenza. Certo è che la crescente attenzione e importanza che si attribuisce a questi strumenti hanno fatto sì che molte persone li considerassero indispensabili compagni di vita. Da qui a sviluppare una social network addiction il passo è breve.
Cosa comporta
Trascorrere gran parte del proprio tempo online ha inevitabili conseguenze negative sulla vita personale e professionale. Relazioni interpersonali, tempo libero, attività lavorativa: aspetti della vita che la dipendenza dai social relega in secondo piano. Percezione del tempo alterata e incapacità di distinguere tra mondo reale e mondo virtuale sono alcuni dei rischi a cui va incontro chi è Internet addicted.
Questo tipo di dipendenza comporta però anche alterazioni psicologiche ed emotive: disturbi dell’umore, sentimenti di insicurezza e bassa autostima, sensazione di inadeguatezza. A queste si aggiungono veri e propri dolori fisici. Passare molto tempo in posizioni scomode, fissando uno schermo, può infatti portare dolori a collo e schiena e problemi alla vista.
Non è dunque solo – come ingenuamente si potrebbe pensare – una perdita di tempo. Un comportamento sbagliato, certo, ma tutto sommato privo di conseguenze. La dipendenza da Internet e dai social ha reali e gravi ripercussioni – sociali, fisiche ed emotive. Non va dunque sottovalutata. Il primo passo per riconoscerla è conoscere i suoi sintomi.
Come capire se sei Internet addicted
Controllare i tuoi profili social più volte al giorno non fa di te un Internet addicted. La dipendenza si può ritenere tale quando si manifestano i cinque principali sintomi descritti da Goldberg. Vediamo insieme di cosa si tratta.
- Bisogno di trascorrere sempre più tempo in rete;
- Perdita d’interesse per qualsiasi altra attività non connessa ad Internet;
- Agitazione o sintomi depressivi se la connessione viene interrotta;
- Incapacità di interrompere l’utilizzo di Internet e dei social network;
- Volontà di proseguire con l’uso della rete nonostante manifesti problemi fisici e sociali.
A questi sintomi possono aggiungersi la tendenza a trascurare i propri doveri di studio o lavoro, la negazione del problema e cambiamenti drastici del proprio stile di vita. La dipendenza dai social comporta dunque un interesse esclusivo per ciò che accade online, tanto da non riuscire a distaccarsene. Non sono infrequenti fenomeni di volontaria privazione del sonno proprio per stare in rete quanto più tempo possibile.
La differenza con un uso normale e controllato di Internet è dunque evidente. Conoscere questi sintomi, tuttavia, è importante per poterli cogliere subito e aiutare la persona che li presenta, indirizzandola verso un percorso di cura.
Dipendenza da Internet: come uscirne e come curarla
Si può uscire dalla social network addiction? La risposta è sì. Ma, come tutte le dipendenze, va curata. A questo punto dobbiamo però distinguere tra dipendenza moderata e dipendenza grave. Nel primo caso, può essere utile seguire i consigli che ti elenchiamo di seguito. Sono azioni da svolgere in autonomia, che aiutano a tenere sotto controllo l’irrefrenabile impulso di connessione.
- Analizzare il proprio comportamento online. Monitorare quanto tempo si trascorre sui social aiuterà a capire se e in che modo intervenire. Alcune piattaforme, come ad esempio Instagram, consentono di impostare un timer di permanenza giornaliero. Una volta raggiunta quella soglia temporale, sarà la stessa app ad avvisare che è ora di chiudere.
- Fare una giornata detox. Distaccarsi per qualche ora dallo smartphone aiuta a combattere una dipendenza anche solo accennata. Si può spegnere il dispositivo o, se sembra troppo, disattivare le notifiche. In questo modo la tentazione di controllare costantemente gli aggiornamenti social sarà minore.
Se la dipendenza dai social è invece molto radicata e invalidante, sarà necessario l’intervento di un esperto. Lo psicoterapeuta è la figura professionale a cui rivolgersi in questi casi. Saprà infatti come guidare la persona fuori dalla dipendenza, evitando il più possibile le ricadute.
Oltre al singolo professionista, esistono centri specializzati nel trattamento di queste problematiche. Attraverso piani di intervento specifici, accompagnano gli Internet addicted verso la completa guarigione.
Fare prevenzione è fondamentale
Prevenire è meglio che curare. Lo dicevano le nostre nonne, e vale ancora oggi. Anche nel caso della dipendenza dai social, la prevenzione è importante per arginare il dilagare del fenomeno. Fin da piccoli. Recenti studi dimostrano infatti che i più a rischio sono gli adolescenti, a partire dai 12 anni d’età.
L’età a cui si iniziano ad usare tablet e smartphone si è abbassata negli ultimi anni. Bambini anche molto piccoli usano con naturalezza questi dispositivi, spesso meglio dei loro genitori. Sono proprio questi ultimi, tuttavia, ad avere il compito di vigilare sul corretto utilizzo di Internet. Accompagnando bambini e ragazzi nella scoperta della tecnologia, con tutti i suoi vantaggi e i suoi rischi.
Anche la scuola può assumere un ruolo fondamentale. Organizzare corsi su come navigare su Internet e utilizzare i social in sicurezza può aiutare i più giovani ad orientarsi in rete. E a sapere come proteggersi.
E gli adulti? Pur essendo statisticamente meno soggetti a dipendenza, anche loro possono diventare Internet addicted. In tempi di smartworking, poi, la gran parte della propria giornata si svolge davanti a uno schermo. Per questo può essere utile dedicarsi ad attività che non prevedano lo smartphone nel proprio tempo libero. E, in generale, usare Internet e i social network con moderazione.
Conclusioni
Cosa fare quindi per evitare a noi o a chi ci sta intorno di diventare Internet addicted? Smettere di usare del tutto smartphone e computer sarebbe molto complicato, oltre che eccessivo. Questi dispositivi sono infatti ormai parte integrante della nostra cultura. E non servono solamente a condividere foto e aggiornamenti personali, ma anche ad informarsi leggendo le ultime notizie o a rimanere in contatto con i propri amici.
Come in tutte le cose, ci vuole equilibrio. Non dobbiamo infatti dimenticarci che la tecnologia è uno strumento, e come tale dev’essere utilizzata. Siamo noi, in altre parole, ad avere il controllo, anche se spesso ci sembra il contrario. Una convivenza pacifica con Internet e i social network è possibile. Basta usarli con moderazione, cercando di non esagerare. E con la consapevolezza che possono causare dipendenza.
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