Ogni giorno facciamo delle scelte.
Alcune sono semplici, scontate. Altre richiedono maggiore attenzione e difficilmente vengono prese su due piedi.
Ma – al di là loro del loro “peso specifico” – qual è il meccanismo che ci spinge a decidere?
Perché c’è chi opta per la strada a destra e chi per quella a sinistra? Cosa ci condiziona o aiuta veramente durante la scelta?
E soprattutto… come facciamo a migliorare le nostre capacità decisionali?
Trovi tutte le risposte in questa guida sul decision making.
Quindi occhio agli appunti e concentrazione!
In pochi punti:
Cos’è il decision making e perché è importante
Cominciamo dalle basi. Dall’abc.
Nella sua accezione più semplice l’espressione decision making identifica:
il processo che porta a prendere una decisione, da parte di un individuo o di un gruppo.
Garzanti Linguistica
Attenzione. Ovviamente nulla è mai facile come sembra.
Le motivazioni che ci conducono alla scelta sono molteplici. In pratica, un mix di elementi cognitivo-razionali ed emotivi.
Comunque, lo scopo finale è sempre lo stesso. Cioè arrivare alla soluzione migliore.
O perlomeno così si spera.
Qual è il padre di qualsiasi azione? Che cosa, alla fine, determina ciò che diventiamo e dove andiamo nella vita?
Anthony Robbins
La risposta è: le nostre decisioni.
Come funziona
Come già detto il decision making è un processo e – in quanto tale – prevede più fasi.
L’ordine è rigorosamente consequenziale. Non prevede sconti.
Ma cerchiamo di capire quali sono questi passaggi.
- Individuazione del problema
È il punto di partenza e – in pratica – coincide con la definizione dell’obiettivo da raggiungere. Deve essere: reale, valutabile e determinato nel tempo. - Raccolta delle informazioni
Ovviamente vanno considerati solo quelle pertinenti, che possano dare un contributo effettivo alla questione. Facciamo un esempio pratico.
Devi comprare un televisore nuovo. Quali sono gli aspetti che andrai a valutare?
In genere: prezzi, dimensioni e caratteristiche tecniche. Di sicuro, non c’è bisogno di sapere se lo schermo va pulito con un detergente specifico. Salvo essere dei maniaci del pulito. Ovvio. - Valutazione di ogni alternativa
Siamo ad una fase clou. Ormai dovrebbe essere tutto piuttosto chiaro.
Non rimane che vagliare le opzioni sul tavolo calcolando i vari pro e contro. In che modo? Ce ne occuperemo più avanti. No worries. - Scelta finale
Ogni processo del decision making si conclude con una decisione. OK. Non ci piove.
Se abbiamo seguito ogni step le probabilità di aver fatto centro crescono notevolmente. Certo. Nessuno ha la palla di vetro. Ma, di solito, un buon lavoro porta buoni frutti.
Aspettare è doloroso. Dimenticare è doloroso. Ma non sapere quale decisione prendere è la peggiore delle sofferenze.
Paulo Coelho
Esempi e strategie di decision making
Abbiamo accennato a delle tecniche di decision making.
Ma di che si tratta?
Parliamo di metodi e strumenti vari che servono ad agevolare la nostra scelta.
Qualunque essa sia. Dall’acquisto di un’auto nuova all’attivazione di una campagna marketing.
Ecco alcuni dei più utilizzati.
- ELENCO COSTI/BENEFICI = Diciamo che non c’è molto da spiegare. Si rapportano le risorse investite per ogni opzione e gli eventuali vantaggi collegati.
- GRID ANALYSIS = Carta e penna in mano. O pc con foglio Excel. Dipende dalle preferenze.
Come si procede? Semplice. Basta creare una tabella grigliata dove andremo a inserire le varie opzioni disponibili e i fattori da considerare nella scelta. Ad ogni voce trascritta assegniamo una specie di voto. Da 1 a 5 o da 1 a 10. Tanto per non complicare le cose. “Vince” la soluzione che ha ottenuto il punteggio più alto. - ANALISI SWOT = Permette di identificare aspetti negativi e positivi di un qualsiasi progetto aziendale. Ma può essere applicata anche al decision making. Ricordiamo che SWOT è acronimo delle parole: Strengths – Punti di forza, Weaknesses – Punti deboli, Opportunities – Opportunità e Threats – Minacce.
P.S.
Internet e la tecnologia digitale ci vengono in aiuto.
La sola idea di prendere una decisione difficile ti mette ansia?
Allora prova l’app Pro-Contro Decision Maker. Realizzata da Matteo Ciannavei, fa (quasi) tutto da sola. E in più la versione base è completamente gratuita.
La metà delle preoccupazioni nel mondo è causata dalle persone che cercano di prendere decisioni prima di avere una conoscenza sufficiente su cui basare una decisione.
Dean Hawkes
Come migliorare il decision making
Dedichiamo questo paragrafo all’improvement. Di sé stessi e del processo di decision making, che può essere tranquillamente corretto durante il suo svolgimento. Ma anche potenziato con azioni e allenamenti preventivi.
In che maniera?
Beh, abbiamo diversi suggerimenti da proporti.
Dai un’occhiata.
- Cerca di fare delle previsioni plausibili su ogni opzioni di scelta. È utile per mettere a fuoco risultati a medio-lungo termine e non lasciarsi sopraffare dall’istinto. O dalle emozioni.
- Guarda la situazione come un osservatore esterno. Pensare alla terza persona ci aiuta ad essere più oggettivi. A raffinare la propria capacità di giudizio.
- Leggi di più. Sono tanti i benefici legati alla lettura. Oltre a migliorare conoscenza e memoria, rafforza il nostro pensiero critico. Apre la mente.
- Non correre e non procrastinare. Piuttosto – specialmente se si tratta di una scelta di lavoro – organizza il tempo disponibile per trovare informazioni valide.
- Sii un leader. Scegliere comporta una bella dose di coraggio. Perché significa anche prendersi delle responsabilità. D’altronde, c’è un motivo se Dante ha messo gli ignavi nell’Inferno e non nel Paradiso.
Riflettiamoci sopra!
Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa.
Peter Drucker
Affinare il processo decisionale conviene?
Chiaro che sì.
Come avrai intuito il decision making non è qualcosa che si può scegliere o non scegliere di fare. Per alcuni è addirittura un automatismo.
Quindi è davvero fondamentale essere consapevoli del processo. Agire nella maniera più efficace possibile. Sia che si tratti di una decisione personale che lavorativa, legata ad un team.
Niente è più difficile, e pertanto più prezioso, della capacità di decidere.
Napoleone Bonaparte
Morale della favola: non ci sono risvolti negativi della medaglia. Il problema è solo nelle conseguenze di un cattivo ragionamento. Evitiamolo a tutti i costi.
Conclusioni
Cosa hai deciso? Di impegnarti fino in fondo nelle tue prossime scelte o di lasciare spazio all’improvvisazione?
Se abbiamo spiegato bene l’argomento dovremmo averti convinto verso la direzione giusta. Almeno in teoria.
A questo proposito consigliamo due-tre letture utili. Ovvero:
- Psicologia della scelta: Decision making nei contesti complessi di Enrico Farina.
- Decision making & problem solving di John Adair.
- Scelte vincenti di Fabio Ciuffoli.
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