Un social network basato esclusivamente sulla voce può funzionare? Pare proprio di sì: Clubhouse è l’app più discussa del momento.
Chi è già iscritto pianifica i propri interventi, chi vorrebbe entrare in questo nuovo mondo va a caccia di inviti. Da qualche settimana Clubhouse – è il caso di dirlo – è sulla bocca di tutti.
Se questo nuovo social ti incuriosisce e vorresti capire se vale la pena utilizzarlo, prosegui nella lettura. Clubhouse sarà un successo o una meteora di passaggio?
In pochi punti:
Cos’è Clubhouse
Clubhouse è un social network in controtendenza rispetto a ciò a cui siamo abituati. Non lo si può di certo accusare di dare troppo peso all’aspetto estetico o di proporre canoni di bellezza stereotipati, come spesso accade ad altre piattaforme.
In questo caso la voce è la vera protagonista. L’obiettivo dei fondatori Paul Davison e Rohan Seth, come da loro stesso dichiarato sul blog del social network, è
costruire un’esperienza social percepita come più umana, dove invece di postare ci si può riunire con altre persone e parlare.
Clubhouse nasce dunque con uno scopo preciso: mettere in contatto attraverso la voce, uno strumento capace di unire le persone.
Perché tutti ne parlano
Clubhouse è stato lanciato negli USA a marzo 2020, e, complice il lockdown dovuto alla pandemia di COVID-19, ha raccolto in breve tempo centinaia di migliaia di iscritti.
Ma il vero boom è avvenuto a fine gennaio 2021, quando il fondatore di Tesla Elon Musk è intervenuto in una delle stanze – così vengono definiti gli spazi virtuali di conversazione – della piattaforma.
Da allora Clubhouse è diventata l’app da scaricare, il nuovo trend di questo inizio anno. Ad oggi gli iscritti sono a quota 8 milioni, una cifra impressionante se si pensa che a dicembre 2020 gli utenti della piattaforma erano appena 600.000.
Come funziona Clubhouse
Immagina di ascoltare un podcast. Ora immagina che quel podcast sia trasmesso in diretta. Aggiungici che a parlare sia più di una persona, e che chi ascolta può intervenire. Ecco, Clubhouse funziona più o meno così.
La piattaforma si articola in stanze – chiamate Room – in cui si discute di un argomento. Ogni utente può aprire una stanza o entrare in quelle create da altri. Le room sono di tre tipi:
- open, accessibili a tutti gli iscritti,
- social, visibili solo alle persone connesse tra loro,
- closed, ovvero stanze private in cui si può entrare solo se si è invitati.
Ogni stanza ha un moderatore che gestisce la conversazione, e alcuni speaker che intervengono a turno e mantengono vivo il dialogo. Chi ascolta viene invece definito uditore, ma può chiedere di intervenire per dire la sua.
Esiste anche la possibilità di creare Club, gruppi chiusi in cui si possono organizzare eventi con cadenza variabile. L’utente che abbia aperto almeno tre stanze durante una settimana può inoltrare la richiesta per aprire un club e indicare la frequenza degli eventi.
Di cosa si parla su Clubhouse
Gli argomenti affrontati sono i più disparati. Potrai trovare stanze in cui si parla di comunicazione, personal branding, tecnologia, ma anche revenge porn o cyber bullismo.
Potenzialmente, su Clubhouse si può parlare di tutto. La buona riuscita della conversazione virtuale dipende tuttavia dalla capacità degli speaker di sviluppare l’argomento senza annoiare, ma rendendo il confronto stimolante.
Non per forza la discussione deve vertere sui massimi sistemi: l’obiettivo principale del social è permettere alle persone di comunicare, scambiarsi opinioni, interagire tra loro. E può anche capitare di farlo con Oprah Winfrey o il fondatore di Facebook Mark Zuckergerg.
Come iscriversi
Chiariamo subito un punto fondamentale: per scaricare l’app e iscriversi a Clubhouse è necessario possedere il sistema operativo iOS. L’app è infatti disponibile esclusivamente nello store Apple.
Utenti Android non scoraggiatevi: dagli USA arrivano notizie incoraggianti. Nonostante non vi sia ancora una data certa, i creatori hanno assicurato infatti che inizieranno a lavorare molto presto all’app Android.
Una volta scaricata l’applicazione dall’App Store, le azioni possibili per l’utente sono due:
- se ha ricevuto un invito, può creare il proprio profilo;
- se al contrario non è stato invitato da una persona già iscritta a Clubhouse, può inserirsi nella waitlist, una sorta di lista d’attesa per l’iscrizione.
Successivamente si procede come da copione: si crea il profilo, impostando il nome utente (che deve corrispondere al proprio nome e cognome), creando la bio e selezionando gli interessi, per essere indirizzati a stanze di proprio gradimento.
Clubhouse richiede inoltre l’accesso alla rubrica telefonica di chi si iscrive, per potergli segnalare quali dei suoi contatti sono già presenti sulla piattaforma.
Il sistema degli inviti
Contrariamente alle modalità a cui i social ci hanno abituato, Clubhouse non permette a chiunque di iscriversi, almeno per il momento.
Al momento dell’iscrizione ogni nuovo utente ha a disposizione due inviti, e dopo pochi giorni gliene vengono assegnati altri tre. Può scegliere liberamente a chi inoltrarli, invitando amici o colleghi.
Nel caso in cui un utente non voglia utilizzare uno dei suoi inviti, può comunque far entrare un suo contatto che si trova nella waitlist, garantendo per lui. Un po’ come quando nei film il buttafuori di una discoteca non vuole far entrare il protagonista e prontamente arriva un amico che lo fa passare.
La filosofia alla base di questo meccanismo è la seguente: consentire l’accesso alla piattaforma a un numero ristretto di persone, per darle un carattere di esclusività. In tal modo anche la semplice iscrizione è un obiettivo da raggiungere, il punto d’accesso per un social esclusivo.
Tanto che c’è anche chi ha messo in vendita su eBay inviti per Clubhouse. Si parte dai 4€ fino ad arrivare a 100 e oltre. Insomma, la caccia all’invito non si ferma davanti a nulla.
Come si usa Clubhouse
Utilizzare Clubhouse non è difficile. Il tutto sta nel come lo si usa. Abbiamo visto quali sono le strade percorribili: creare stanze o club, o partecipare a discussioni avviate da altri utenti.
Come usare Clubhouse dipende dunque molto da qual è il tuo obiettivo. Come per tutti i social l’improvvisazione è sconsigliata. Solo partendo da una strategia potrai raggiungere risultati concreti.
Se ti sei iscritto alla piattaforma per conoscere persone nuove, allargare il tuo network di contatti e stringere collaborazioni, puoi iniziare entrando nelle room in cui si parla di argomenti di tuo interesse, o affini al tuo business.
Se invece il tuo scopo principale è fare brand awareness, puoi creare tu stesso una stanza “brandizzata”. Il tuo brand ospita virtualmente la discussione, prendendosi tutti i meriti del caso. Occhio però a controllare che vada tutto liscio! In caso contrario, la tua immagine potrebbe essere danneggiata.
Vantaggi e svantaggi
Hai ancora dubbi su Clubhouse? Se non sei sicuro che possa fare al caso tuo, conoscere i vantaggi di questo nuovo social ti aiuterà ad avere le idee più chiare.
- Confronto. Il principale vantaggio di Clubhouse è costituito dalla possibilità di interagire con altre persone e confrontarsi su diversi argomenti.
- Network. Questa piattaforma costituisce una perfetta occasione per conoscere altri professionisti e accrescere così il tuo network.
- Promozione. Oltre a conoscere altri, potrai farti conoscere. Le opportunità per promuovere il tuo brand o la tua attività sono numerose, sta a te saperle cogliere.
Ci sono tuttavia anche degli elementi di debolezza, che già alcuni hanno messo in luce.
- Privacy. Nonostante non sia permesso registrare o diffondere gli audio della piattaforma, sono stati già riportati alcuni casi di violazione. Ad alcuni ha fatto inoltre storcere il naso l’obbligo di inserire il proprio numero di telefono, richiesta che non sarebbe conforme al GDPR, il regolamento europeo sulla privacy.
- Moderazione. Anche sul ruolo dei moderatori delle stanze non sono mancate critiche. Tale ruolo non ha infatti regole ben definite, per cui c’è il rischio che vengano diffuse informazioni false o razziste senza reale possibilità di controllo.
Cosa succederà?
Clubhouse è diverso dagli altri social. Non solo per l’utilizzo esclusivo della voce: richiede infatti una modalità di fruizione diversa da quella dei principali competitor. Qui non c’è la possibilità di scrollare velocemente la home per vedere gli ultimi aggiornamenti. Se si vuole trarre il meglio da questa piattaforma, le si deve dedicare del tempo, fermandosi ad ascoltare ciò che viene detto.
Per questa sua caratteristica, la neonata piattaforma si è già ritagliata un proprio posto nel panorama affollato dei social network. Se riuscirà a mantenerlo, è tutto da vedere.
C’è chi lo dà per spacciato, una bolla che scoppierà a breve. E chi all’estremo opposto lo innalza a rivoluzione del mondo virtuale. Come spesso accade, tra sostenitori e detrattori, la verità sta nel mezzo. Il futuro di Clubhouse dipenderà da come riuscirà ad evolversi, se e come passerà da essere social elitario a social di massa, come deciderà di monetizzare.
Insomma, attualmente si possono avanzare solo supposizioni. Quel che è certo è che le potenzialità perché sia un successo duraturo ci sono tutte. E c’è già chi ha preso spunto dal nuovo format.
Conclusioni
Ora sai cos’è questo Clubhouse di cui tutti parlano. Se questo nuovo social ti ha incuriosito, dagli una possibilità. Se entrerà nell’olimpo, accanto a giganti come Facebook e Instagram, potrai dire “io c’ero fin dall’inizio”, in caso contrario sarà stata una parentesi da cui avrai potuto trarre esperienza.
Qualunque sia la tua decisione, il team di Mailsenpai è sempre al tuo fianco. Contattaci subito per una consulenza!