Non sempre la migliore strategia di marketing è quella che riesce a raggiunge più persone possibili. Anzi. Specialmente oggi, di fronte a competitors sempre più numerosi e agguerriti, conviene agire in maniera mirata. Restringere il campo.
Come?
Beh, ad esempio cercando di indirizzare le nostre campagne pubblicitarie ad utenti potenzialmente interessati. Per farlo è utile ricorrere all’audience targeting.
In che cosa consiste? Si tratta di studiare le abitudini degli utenti per individuare un mercato di riferimento e dare una spinta al proprio business.
Desideri saperne di più? Capire come bisogna muoversi? Ottimo.
Non resta che passare alla pratica.
Si consiglia di prendere appunti!
In pochi punti:
Definizione di target audience
Cominciamo dall’ABC.
L’espressione target audience descrive il pubblico di destinazione di un’azienda o di un’attività professionale.
Naturalmente non parliamo di un pubblico qualsiasi. Generico.
Ma di un gruppo ben definito di utenti, collegati fra di loro da caratteristiche, comportamenti o interessi comuni.
Qual è l’obiettivo finale? Semplice. Trasformali in destinatari (privilegiati) per le nostre campagne di comunicazione e marketing.
Insomma, un conto è rivolgerci a milioni di utenti sparsi nel mondo guidati dal principio del caso.
Un altro è orientarsi ad un pubblico di persone selezionate, che sembrano avere – almeno sulla carta – i presupposti per diventare buoni clienti.
Che cos’è l’audience targeting
Abbiamo spiegato che cos’è il target audience. E abbiamo accennato che i criteri adoperati per la sua individuazione possono essere diversi.
C’è chi preferisce impiegare dati anagrafici (età, genere, reddito, eccetera) o geografici. Ma c’è anche chi decide di affidarci a quello che – in gergo tecnico – si chiama audience targeting o targeting comportamentale.
Bene. È ora di entrare nel vivo del discorso.
Dunque che significa fare audience targeting?
Niente di complicato. Si tratta di segmentare i contatti in base al loro comportamento di navigazione sul web. Ad esempio, verificando: numero di link cliccati, query di ricerca, pagine visitate, carrello medio, cronologia degli acquisti, dispositivo utilizzato e così via.
Ovviamente, le informazioni accumulate verranno sfruttate per creare annunci o campagne su misura.
P.S.
Facciamo attenzione a non confondere i termini.
Anche se sono in tanti a crederlo, targeting contestuale e targeting comportamentale non sono la stessa cosa.
Il primo mostra inserzioni correlate al contenuto del sito web visitato dall’utente. Il secondo (come già detto) alle azioni precedentemente intraprese dallo stesso.
Come si effettua l’audience targeting
Ricapitoliamo. L’audience targeting è – sostanzialmente – un lavoro di identificazione e segmentazione del pubblico.
Ok. Giusto. Però come si procede?
Tutto parte dalla raccolta dei dati.
In genere si adoperano cookies e pixel di tracciamento. Ma sono sempre più numerose le aziende che decidono di optare per le cosiddette DMP (piattaforme di gestione dati).
Sono strumenti di uso rapido e intuitivo, che ci permettono di mettere insieme, gestire e organizzare dati provenienti da più fonti. Principalmente siti web, app, sistemi CRMPer CRM (o Customer Relationship Management) si intende una serie di strategie che mettono il rapporto con il cliente al centro delle attività di marketing. Quando si usa un CRM... e canali di posta elettronica.
Ci siamo. Con dati alla mano si passa – finalmente – alla segmentazione dei contatti.
Gli utenti vengono suddivisi in categorie in base alle caratteristiche comportamentali prescelte.
Vuoi saperne di più su come funziona la segmentazione del mercato?
Dai un’occhiata al nostro articolo!
L’ultima fase riguarda l’applicazione dei dati.
Insomma andiamo al cuore del “che cos’è l’audience marketing” creando campagne orientante al pubblico. Social, di email marketing o di display adv… l’importante è non essere avventati.
Una buona pratica a cui non bisogna mai rinunciare? L’A/B testing.
Il targeting comportamentale… in pratica
Domanda importante. Come mettiamo insieme l’audience targeting e gli strumenti tipici del digital marketing?
NO PROBLEM. In pratica tutte le piattaforme a disposizione offrono la possibilità di segmentare i contatti prima di avviare una qualsiasi tipologia di campagna promozionale o pubblicitaria.
In più, abbiamo un paio di suggerimenti da darti.
Se utilizzi Google Ads ricorda di:
- selezionare il filtro segmenti di pubblico in-market = ci aiuta a raggiungere gli utenti in base alle loro intenzioni d’acquisto;
- fare remarketing = si tratta di creare annunci volti ad intercettare quegli utenti che hanno visitato il nostro sito o app senza effettuare una conversione.
Non finisce qui. Tieni a mente che l’audience targeting può essere impiegato anche per ottimizzare i propri contenuti in chiave SEOSEO è l'acronimo di Search Engine Optimization, ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. Questa sigla comprende tutte le pratiche volte a migliorare l'indicizzazione e il posizionamento di un contenuto....
Ricordiamoci, infatti, che – nella maggior parte dei casi – le ricerche degli internauti segnalano vere e proprie intenzione all’acquisto.
Esempi di targeting comportamentale
In realtà, facciamo esperienza di campagne basate sull’audience targeting ogni giorno.
Basta guardare la nostra casella di posta elettronica.
Quanti messaggi ci propongono articoli o servizi “misteriosamente” già cercati online ma non acquistati?
Amazon è un esperto in tal senso.
Che dire poi dei consigli di visione suggeriti da piattaforme note come Netflix e YouTube?
L’obiettivo perseguito dai loro algoritmi è quello di offrire contenuti personalizzati.
E di solito ci azzeccano!
Pro e contro
A questo punto dovrebbe essere tutto piuttosto chiaro.
Per un’azienda è fondamentale avere un’idea precisa del proprio pubblico. Insomma, individuare i potenziali clienti. Quelli che potrebbero risultare davvero interessati ai prodotti o servizi offerti.
Ma vediamo di capire meglio. Di andare nei dettagli.
Quali sono i vantaggi dell’audience targeting?
Non c’è molto da girarci intorno. Ci permette di:
- realizzare campagne marketing personalizzate;
- scegliere piattaforme e strumenti di comunicazione adeguati;
- aumentare il coinvolgimento degli utenti e le percentuali di click;
- avviare comunicazioni di lunga durata;
- rendere più efficiente il processo di acquisto online.
Inoltre assicura ottimi risultati in termini di ritorno sull’investimento (ROIIl ROI (Return Of Investment) è il ritorno sull'investimento ossia il guadagno complessivo generato dall'investimento di un capitale. Viene utilizzato maggiormente da chi è a capo di un'azienda o di...).
Attenzione. Come dice il famoso proverbio non è tutto oro ciò che luccica. Anche l’audience targeting ha i suoi lati negativi.
Il rischio più concreto? Quello di danneggiare i KPI della propria azienda con campagne percepite come troppo invasive (più che personalizzate).
Tuteliamo la privacy degli utenti!
Conclusioni
Ormai il nostro viaggio sta per giungere al capolinea. Hai capito che cos’è il targeting comportamentale e come funziona l’audience targeting? Come analizzare i comportamenti dei tuoi utenti e sfruttarli al meglio per realizzare campagne marketing vincenti?
Ovviamente ci auguriamo risposte affermative. Ma non siamo tipi che si perdono d’animo.
Se ti interessa approfondire l’argomento e scoprire altri consigli utili… dai un’occhiata al volume Audience marketing. Comunicazione e media nell’era dei big data a cura di Odoardo Ambroso e Marco Girelli.
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