L’archetypal branding è una delle tecniche più utilizzate dai marketers per costruire la personalità di un brand e rafforzarne l’identità.
Sì, esatto, anche i brand hanno una personalità. Perciò, se stai pensando di creare il tuo proprio marchio o lanciare una startup, sappi che devi impegnarti sin da subito per definirne l’immagine e il carattere, al fine di differenziarti dalla concorrenza, posizionarti correttamente nella mente del consumatore e creare una relazione di valore.
Non sai da dove cominciare? L’archetypal branding ti viene in soccorso!
Siamo riusciti a destare la tua curiosità? Bene, continua a leggere per scoprire di cosa stiamo parlando e come puoi sfruttare questa tecnica per lavorare alla tua brand identity e definire campagne di marketing di successo!
In pochi punti:
- 1 Di cosa si tratta? Definizione archetypal branding
- 2 Gli archetipi di un branding: come funziona e qualche esempio
- 2.1 Archetypal branding della stabilità: L’angelo Custode
- 2.2 Il Creatore
- 2.3 Il Sovrano
- 2.4 Archetypal branding dell’indipendenza: L’Innocente
- 2.5 Il Saggio
- 2.6 L’Esploratore
- 2.7 Archetypal branding del cambiamento: Il Ribelle
- 2.8 Il Mago
- 2.9 L’Eroe
- 2.10 Archetypal branding dell’appartenenza: L’Amante
- 2.11 Il Burlone
- 2.12 L’Uomo Comune
- 3 Strategie e tecniche: le domande chiave per una strategia di archetypal branding di successo
- 4 Qualche piccola tips
- 5 Riassumendo…
Di cosa si tratta? Definizione archetypal branding
In parole molto semplici l’archetypal branding è una tecnica di marketing tradizionale che serve a definire l’identità di un brand nelle fasi iniziali della sua costruzione.
Ma cos’è un archetipo e perché è usato in marketing ?- ti starai chiedendo. Per capirlo dobbiamo tornare leggermente indietro nel tempo.
Lo psichiatra svizzero Jung ha utilizzato questo termine per presentare “i 12 tipi di personalità” che racchiudono i vari tipi di animo umano: ogni archetipo ha caratteristiche, bisogni, obiettivi e comportamenti specifici.
Spostare questo concetto nel marketing implica considerare un brand come un essere umano a cui attribuire caratteristiche e di cui descrivere la personalità.
Le prime ad averlo fatto sono state Carol Pearson e Margaret Mark che nel 1991 hanno riassunto questa teoria, sintetizzando i 12 archetipi di personalità diverse in cui un brand può essere inquadrato.
In questo modo, analizzando le caratteristiche di ogni profilo, è più semplice delineare un carattere più chiaro per il proprio brand ed è possibile prendere come esempio gli altri marchi che appartengono a quell’archetipo per capire se una certa strategia di marketing o comunicazione può funzionare.
Perché utilizzare questa tecnica: i vantaggi dell’archetypal branding
Non ti è ancora chiaro perché questa tecnica sia così utile?
Non disperare, proviamo a spiegartelo meglio.
Tutto ruota intorno alle emozioni. Sì, perché per riuscire a creare una solida relazione con i consumatori è necessario attivare un processo emotivo. Perciò, affinchè il tuo brand riesca in questo compito, è necessario che tu conosca il tuo target e sappia quali emozioni attivare nelle persone.
Riuscire a inquadrare un marchio nel profilo giusto, ti aiuterà a capire quali emozioni ti legano in profondità al tuo pubblico e faciliteranno l’interazione tra le parti e la creazione di un senso di appartenenza.
Di conseguenza, se hai ben chiara la tua identità, sai come interfacciarti con i tuoi consumatori e come connetterti con loro sul piano emotivo, riuscirai anche nell’impresa di distinguerti dai tuoi competitors e creare una tua precisa e inimitabile personalità. Questo avrà un impatto diretto sulla solidità della tua identità e sul posizionamento nel mercato.
Ovviamente, dovrai poi riuscire a soddisfare le aspettative che il target ha da un brand con quella specifica personalità. La fiducia non dovrà mai essere tradita.
Ti interessa saperne di più sul tema del marketing emozionale? Approfondisci l’argomento nel nostro articolo!
Gli archetipi di un branding: come funziona e qualche esempio
Ora che hai ben chiara in mente l’importanza di questa tecnica in ottica di brand management, ci accingiamo ad una breve descrizione dei 12 archetipi (come vedrai, hanno nomi molto particolari). Arricchiremo il catalogo di esempi, in modo da guidarti nella scelta del modello che maggiormente si allinea al tuo marchio.
Anzitutto ti consigliamo di considerare che gli archetipi sono stati suddivisi in 4 gruppi in base agli obiettivi che li guidano: stabilità intesa come necessità di strutturare e costruire (Angelo Custode, Creatore, Sovrano); indipendenza come sinonimo di aspirazione (Innocente, Saggio, Esploratore); cambiamento come necessità di lanciare un messaggio (Ribelle, Mago, Eroe); appartenenza come sinonimo di legame (Amante, Burlone, Uomo Comune).
E’ opportuno tenere a mente, però, che potresti identificarti in più di un archetipo, in tal caso uno sarà quello principale e gli altri secondari, come nelle caratteristiche umane.
Archetypal branding della stabilità: L’angelo Custode
E’ l’archetipo generoso e proteso verso il prossimo, rappresenta l’altruista o il genitore. Infatti, è spesso utilizzato nelle realtà che operano nel sociale, nella cura del prossimo o nella famiglia.
Al contrario, rifugge ogni forma di ingratitudine ed egoismo che sono il contrario dei suoi obiettivi.
Esempi:
- Unicef;
- Pampers
Il Creatore
Personalità creativa, sognatrice ed anticonformista. Mira a costruire ed innovare per generare, così, un impatto nel mondo, ma sempre restando con i piedi ben piantati al suolo.
L’obiettivo è, dunque, quello di dare vita ad un progetto in totale autonomia e libertà, rispettando la propria visione originaria.
Rifugge l’ordine precostituito, la noia, le regole.
Esempi:
- Lego;
- Adobe
Il Sovrano
Rappresenta il leader, il capo per antonomasia. Potere e controllo sono le parole chiave che lo identificano e che vuole comunicare.
E’ altamente responsabile ed autorevole, caratteristiche che spingono il consumatore a sceglierlo per la fiducia in grado di generare con i suoi prodotti spesso elitari.
Ama l’ordine e detesta il caos, però potrebbe rappresentare un difetto la sua incapacità di delegare compiti agli altri.
“Chi possiede il mio prodotto, è una persona ambiziosa e di potere.” Ti viene in mente qualche brand a cui attribuiresti questa frase?
- Rolex;
- Porche;
- American Express
Archetypal branding dell’indipendenza: L’Innocente
Rappresenta l’idealista, il tradizionalista un po’ naif. Sognatore ingenuo, è in armonia con tutti. La sua più grande aspirazione è il paradiso che vorrebbe raggiungere facendo sempre il bene.
Teme i castighi, rifugge il male e l’inganno.
Spesso rappresenta brand che puntano sui sentimenti puri e nostalgia dell’infanzia. Il suo obiettivo è quello di far sentire i clienti belli e nel giusto.
Esempi:
- Mulino Bianco;
- Coca Cola;
- Dove
Il Saggio
Rappresenta il maestro, il mentore, lo sciamano. E’ un archetipo profondamente curioso che aspira alla verità mediante lo studio e la conoscenza, nella consapevolezza di non poterla mai raggiungere definitivamente.
Solitamente è l’archetipo di quei brand che valorizzano la loro esperienza e le loro competenze nel campo. Rifugge l’ignoranza e l’inganno, potrebbe diventare eccessivamente puntiglioso.
Esempi:
- Il Sole 24 Ore;
- BBC;
L’Esploratore
E’ l’archetipo a cui piace viaggiare ed esplorare il mondo, orientato alla libertà ed avventura.
Solitario, pellegrino, viaggiatore: è il brand sinonimo di un mood ed una predisposizione alla vita aperta ad ogni tipo di nuova esperienza. Infatti, rappresenta spesso dei brand sportivi o che vogliono offrire ai propri consumatori esperienze di fuga verso posti lontani.
Disprezza la noia e i confini, potrebbe essere incapace ad impegnarsi e portare a termine i proprio obiettivi.
Per avere un’idea più precisa, ecco alcuni esempi:
- North Face;
- Patagonia;
- Jeep
Archetypal branding del cambiamento: Il Ribelle
E’ l’archetipo anticonformista che rifugge le regole e i limiti.
E’ tipico di quei marchi che si oppongono agli schemi e vogliono rappresentare forza e controllo, che a tratti può risultare aggressiva. Si adegua ad una clientela di nicchia che si considera un po’ outsider o, appunto, ribelle.
La sua più grande paura è quella di perdere il controllo generato da queste sue caratteristiche forti.
Esempi:
- Diesel;
- Virgin
Il Mago
E’ l’archetipo alchimista e visionario, che più di tutti rappresenta il cambiamento poiché aspira a rendere possibile ciò che è impossibile, mediante un tocco di magia
Tipicamente rappresenta i marchi della tecnologia o quelli che cercano di offrire soluzioni pratiche ed efficaci ai problemi ordinari del suo cliente.
Teme la monotonia, il suo atteggiamento creativo potrebbe essere percepito come manipolatore.
Esempi:
- Tesla;
- Apple;
- Disney World
L’Eroe
E’ l’archetipo forte e coraggioso per eccellenza. Aspira al cambiamento, combattendo le ingiustizie e spinge anche i suoi clienti ad essere guerrieri.
E’ caratteristico di brand guerrieri e vittoriosi, disprezza la sconfitta e la debolezza.
Esempi:
- Nike;
- Gatorade
Archetypal branding dell’appartenenza: L’Amante
E’ l’archetipo seduttore e sensuale, quello che più di tutti è in grado di affascinare con la sua immagine e le sue abilità.
E’ caratteristico di brand romantici, eleganti e passionali ed in grado di convincerci della necessità dei loro prodotti che aspirano al bello; tipico di alcuni settori come quello della cosmetica e gioielli.
Odia la banalità e teme la solitudine.
Esempi:
- Victoria’s Secret;
- Chanel;
- Alfa Romeo
Il Burlone
E’ l’archetipo più gioioso e divertente di tutti, un vero e proprio giullare che punta solo a divertirsi e divertire.
Rappresenta spesso quei marchi frizzanti e autoironici e ti fanno venir voglia di stare tempo in loro compagnia. Il rischio, che rappresenta un po’ un difetto, è quello di essere troppo leggeri e risultare frivoli.
Teme la noia e la serietà.
Esempi:
- M&M’s;
- Fanta;
- Bubble Gum
L’Uomo Comune
E’ l’archetipo che più si avvicina ad ogni tipo di consumatore, in quanto rappresenta la quotidianità. Semplice e ordinario: insomma rappresenta l’uomo o la donna della porta accanto.
E’ tipico di brand che vendono beni a largo consumo o di uso quotidiano, la sua comunicazione si imposta sull’immedesimazione da parte del cliente, dipingendone, spesso, la vita di ogni giorno.
Il suo timore è quello di essere dimenticato.
Esempi:
- Facebook;
- eBay;
- Ikea
Strategie e tecniche: le domande chiave per una strategia di archetypal branding di successo
Bene, facciamo il punto della situazione.
Adesso conosci la definizione e hai a mente degli esempi di archetypal branding, sai perché è importante per la tua strategia di branding e, di conseguenza, per ottenere risultati a lungo termine.
Ma come fare a trovare il tuo archetipo? E come costruire sulla base di questo la tua brand identity?
Queste domande sono più che logiche arrivati a questo punto e vogliamo provare ad offrirti risposte concrete, insieme a qualche piccolo consiglio.
Come sempre, tutto inizia con delle domande che ti devi porre a cui devi trovare risposte. Vediamole insieme:
- CHI SONO? È fondamentale che tu conosca il tuo brand e te stesso (i valori che ti guidano, la tua mission e vision, gli ideali che ti spingono a creare un brand). Ricorda sempre questi particolari: ti aiuteranno ad essere sempre coerente con te stesso;
- QUALI SONO I TUOI OBIETTIVI? Non gli obiettivi di una campagna specifica, ma gli obiettivi che stanno alla base della tua idea di brand: cosa vuoi cambiare, a che bisogno vuoi rispondere, insomma perché ti proponi al mercato?
- COSA OFFRI? Il tuo prodotto o servizio come migliora la vita del pubblico? Devi avere ben chiaro le esigenze e le nicchie di mercato che vuoi riempire, affinché anche il target riesca a comprenderlo e tu riesca a posizionarti esattamente come vuoi;
- CHI SONO I TUOI CLIENTI? Di cosa hanno bisogno, quali valori li guidano all’acquisto? (stabilità, cambiamento, appartenenza, indipendenza, ecc).
Conoscere obiettivi, valori, punti di forza e debolezza del tuo brand e del mercato ti aiuterà a capire meglio la tua personalità e a trovare il punto di unione con i tuoi clienti, in modo da poter interagire con loro in modo vero, spontaneo ed empatico per creare una relazione duratura.
Qualche piccola tips
Tutto chiaro finora?
Per avere un quadro completo dell’archetypal branding è bene fare delle riflessioni importanti.
Anche se gli esempi che ti abbiamo presentato sono circoscritti a brand famosi e multinazionali, in realtà questa tecnica è applicabile anche a piccole medie imprese e freelancer. Hai un tuo piccolo marchio o sei tu stesso il tuo brand (è il caso degli influencers)? Ti consigliamo sempre di lavorare al tuo personal branding; e l’ultilizzo degli archetipi può sicuramente esserti di supporto.
Ricorda, inoltre, che proprio come gli individui anche i brand non sono inquadrabili perfettamente in un singolo modello, ma possono avere un mix di caratteristiche corrispondenti a più archetipi. A proposito di questo, in ottica di branding strategy ti consigliamo comunque di identificare un archetipo prevalente e lasciare gli altri come secondari.
Infine, tieni sempre a mente che l’archetypal branding è un punto di partenza, non solo per definire la personalità e l’identità del tuo brand ma anche per, in seguito, definire la tua strategia di comunicazione: come comunicherai e che tone of voice utilizzerai? Come ti relazionerai a prospect e clienti? Come sarà l’immagine del marchio?
Per trovare risposte, può esserti utile fare riferimento agli archetipi e agli esempi di brand che appartengono al tuo stesso gruppo.
Riassumendo…
Bene, siamo alla fine del nostro percorso alla scoperta dell’archetypal branding.
Adesso è il momento di passare dalla teoria alla pratica! Se il tuo brand fosse una persona, che caratteristiche avrebbe? Come sarebbe la sua personalità? E quindi, di quelli sopra elencati, quale sarebbe l’archetipo più vicino al tuo brand?
Parlacene nei commenti, saremo molto felice di leggerti!