Hai un sito web? Credi che qualcosa del suo design non convinca? Che gli utenti possano riscontrare problemi effettivi di usabilità?
In caso di risposta affermativa ti consigliamo di effettuare subito un’analisi euristica.
Non sai di che si tratta? Non c’è mica bisogno di preoccuparsi.
Basta leggere la nostra guida!
Usabilità secondo la norma ISO [è] il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d’uso.
https://www.treccani.it
In pochi punti:
Cos’è l’analisi euristica
Evitiamo i giri di parole. Andiamo dritti al cuore della questione.
È un’analisi di tipo qualitativa. Ovvero basata su standard. E non su dati numerici.
La sua funzione è quella di verificare l’usabilità di un prodotto digitale. Cioè di valutare se l’interfaccia utente – di un sito web o di un’app – è facile da navigare. Da comprendere.
Rientra nelle attività fondamentali di quella che si chiama conversion rate optimization (ottimizzazione del tasso di conversione).
Nell’ambito informatico l’euristica è una tecnica progettata per risolvere un problema molto velocemente, al contrario di quanto ci vorrebbe utilizzando i metodi classici.
https://it.wikipedia.org
Ok. Prima di andare avanti dobbiamo fare una precisazione. Giusto per non confonderci.
Analisi euristica non è sinonimo di test di usabilità. Siamo nello stesso ambito di applicazione. Ma esistono delle differenze importanti.
Una su tutte: le euristiche vengono eseguite da personale qualificato. In genere UX designer. Mentre i test di usabilità da semplici utenti beta.
Come si fa un’analisi euristica
Come abbiamo detto l’analisi euristica è condotta da un esperto di user experience.
Qual è il suo compito? In primis, di utilizzare l’interfaccia della pagina web interessata simulando il comportamento di un utente qualsiasi. L’uso è lo stesso. L’attenzione completamente diversa.
Infatti, dopo aver concluso alcune operazioni stabilite a monte, passerà a:
- valutare il sistema secondo linee di usabilità precise;
- segnalare gli eventuali problemi individuati;
- suggerire correzioni per l’ottimizzazione grafica.
La valutazione euristica prevede che un gruppo di valutatori esamini l’interfaccia e giudichi la sua conformità con i principi di usabilità riconosciuti.
Jakob Nielsen
Nota Bene. Durante la verifica l’esperto assegna un punteggio di gravità ad ogni criticità rilevata.
Domanda. Dove troviamo queste linee guida di usabilità?
Ne abbiamo diverse a disposizione. Ma le più impiegate in assoluto sono quelle proposte dall’informatico danese Jakob Nielsen.
Nel parliamo a breve.
Le 10 euristiche Nielsen
Le euristiche di Jakob Nielsen sono il risultato dell’analisi fattoriale di ben 249 problemi di usabilità.
Scopriamo quali sono.
- Visibilità dello stato di sistema = Il sistema deve tenere informato l’utente tramite feedback tempestivi su cosa sta facendo. Ad esempio con clessidre, stepper, barra di caricamento, eccetera.
- Corrispondenza tra sistema e mondo reale = L’interfaccia deve parlare un linguaggio comprensibile. Fatto di icone e messaggi testuali dal significato univoco. Non fraintendibile.
- Controllo del sistema e libertà d’azione = L’utente è messo nelle condizioni di agire liberamente all’interno della pagina. Di uscirne e di interrompere qualsiasi operazione. Senza problemi.
- Coerenza e adattamento agli standard = Gli elementi grafici – come logo, font e colori – sono sempre uguali. Per confermare all’utente che si sta muovendo all’interno della stessa pagina.
- Prevenzione degli errori = L’interfaccia non presenta situazioni ingannevoli. Inoltre offre opzioni di conferma e cancellazione prima di effettuare determinate azioni.
- Riconoscimento più che ricordo = Le istruzioni fornite sono chiare e facilmente riconoscibili. Lo scopo è ridurre il carico cognitivo degli utenti e il loro sforzo mnemonico.
- Flessibilità d’uso = Bisogna offrire la possibilità di una navigazione differenziata. In base all’esperienza degli utenti. Da basic ad expert.
- Design minimalista = Si dà maggiore rilievo ai contenuti informativi che a quelli decorativi.
- Aiuto all’utente per riconoscere l’errore e correggerlo = I messaggi di errore vanno espressi in maniera accessibile. E accompagnati dalla soluzione. Non vengono inseriti codici.
- Documentazione = È preferibile rendere la documentazione relativa ad eventuali problemi di esecuzione o per informazioni sempre disponibile. Anche se non sembra necessaria.
Esempio di analisi euristica
È ora di inserire un esempio illustrativo. Perché non guastano mai. Anzi.
Mettiamo di avere un e-commerce che non raggiunge gli obiettivi previsti. Dopo aver effettuato qualche indagine preparatoria (su posizionamento online, velocità di caricamento…) si decidono gli elementi da verificare. Magari l’efficacia del microcopy.
L’analisi euristica potrebbe identificare il problema nei testi delle call to action. La palla verrà quindi passata all’UX writer.
Che ne dici? Non è mica un’impresa impossibile. No?!
Suggerimenti pratici
Stai pensando di iniziare un’analisi euristica in autonomia? Non c’è niente di male. A patto che si vada preparati.
Noi vogliamo aiutarti con qualche indicazione utile.
Leggi sotto.
- Nielsen suggerisce di avere a disposizione tra i 3 e i 5 valutatori per ottenere risultati migliori.
- Prima di iniziare definisci quali sono i parametri di usabilità interessati.
- Stabilisce budget e tempistiche da rispettare.
- Studia gli utenti per immedesimarti nelle loro esigenze (puoi farlo creando della buyer personas).
- Utilizza un template o realizza una griglia excel per facilitare la raccolta dei dati.
Con cinque valutatori, dovresti essere in grado di identificare fino al 75% di tutti i problemi.
https://www.interaction-design.org
Analisi usabilità pro e contro
Cominciamo dall’elencare i vantaggi di questa tipologia di analisi. Insomma meritano davvero di essere menzionati. Per comprendere appieno le sue potenzialità.
Difatti, se ben svolta, una buona analisi euristica:
- è più economica e veloce dei test di usabilità classici;
- può essere condotta in qualsiasi fase della progettazione;
- è fondamentale per migliorare la funzionalità generale di un’interfaccia e la user experience del proprio pubblico.
BE CAREFUL. Purtroppo non esistono rose senza spine.
Qual è il problema delle analisi euristiche? Che possono innescare falsi allarmi. Cioè segnalazioni erronee frutto di interpretazioni troppo soggettive.
Ma non finisce qui. Bisogna ammettere che non è nemmeno facile scovare esperti di analisi euristica.
Strano ma vero. L’improvvisazione regna in ogni campo.
Conclusioni
In questa guida abbiamo spiegato come fare analisi euristica. Ma anche in cosa consiste. E quali sono i passaggi da seguire.
Speriamo di essere stati esaurienti. Di averti aiutato a capire l’argomento.
Desideri saperne di più? NO PROBLEM. Ti ricordiamo subito che online c’è tanto materiale a cui attingere. Come il podcast Una birra di UX.
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